1.
Il neopositivismo o positivismo logico si
sviluppò inizialmente a Vienna, agli inizi del Novecento, ove si formò un
cenacolo di filosofi e scienziati. I suoi maggiori esponenti furono Rudolf
Carnap e Moritz Schlick. Si tratta di una corrente filosofica, indicata anche
come Circolo di Vienna [Wiener Kreis], impegnata a stabilire il valore
della scienza contro la metafisica (cioè la filosofia in quanto
non si limita a generalizzare i risultati della scienza ma pretende di dire
cose sensate su cose che non possono essere oggetto di verifica sperimentale)[1].
1.1.
Data la crisi dei presupposti della scienza
ottocentesca e la rapida trasformazione teorica del sapere scientifico, i
neopositivisti concentrarono la loro attenzione sul linguaggio delle
scienze, rinunciando alle pretese classiche del positivismo, come quella di
ricondurre tutte le scienze alla fisica (riduzionismo) o di affermare un rigido
determinismo cosmico. Dal momento che considerarono sensate solo le affermazioni
a cui si potesse associare una verifica empirica questi filosofi possono essere
designati in modo più preciso come empiristi logici.
1.1.1.
Motivati da queste esigenze essi attinsero alle teorie,
sviluppate con altri intenti, da Ludwig Wittgenstein.
1.1.2.
I neopositivisti distinguono le proposizioni che hanno senso
da quelle prive di significato.
1.1.2.1.
Le proposizioni sono scientifiche se esiste un metodo
per verificarle e, quindi, dare loro un senso. Il criterio di Schlick
per stabilire se un’affermazione è scientifica o meno è il seguente:
1.2.1.1.1..
il significato
di una proposizione è il metodo della sua verifica
1.1.2.1.1.1.
Per significato s’intende il senso di una
proposizione mentre per verifica intendiamo il suo controllo empirico,
effettuato mediante un’osservazione mirata.
1.1.3.
Il positivismo logico, come il positivismo classico,
presuppone il valore dell’induzione.
1.1.3.1.
Es. (tutti) i corpi sono
pesanti
1.3.1.1.1..
Questa proposizione è vera se ammettiamo
l’induzione, altrimenti sarebbe necessario verificare questa proprietà per
tutti i corpi presenti nell’universo (impossibile!!!).
1.3.1.2.1..
Si tratterebbe comunque di proposizione “sensata”
in quanto verificabile empiricamente caso per caso.
1.1.3.2.
La Terra è quadrata
1.3.1.1.2..
E’ un’affermazione che ha senso in quanto esiste un
metodo per determinare se essa è vera o falsa.
1.1.3.3.
f =ma
1.3.1.1.3..
Non è possibile verificare empiricamente la formula f =ma in quanto il concetto di massa (in senso
fisico) è proprio il rapporto f/a: la massa è,
quindi, un concetto derivato dagli altri due. Si tratta di una definizione,
dunque di una tautologia[ii]
costruita ad hoc.
1.1.3.4.
2+2=4
1.3.1.1.4..
2+2=4 non è una
proposizione scientifica ma una tautologia; infatti, se anche “verifichiamo”
tale proposizione in riferimento per es. a determinati oggetti, presupponiamo
già a priori il risultato (o meglio l’insieme di regole a priori,
proprie dell’aritmetica, che ci permettono di calcolarlo)!
1.1.3.5.
Queste ultime due proposizioni sono tautologie, dunque,
(una definizione e un teorema che consegue direttamente dagli assiomi
dell’aritmetica) che vengono utilizzati per costruire un sistema scientifico.
1.1.4.
Se le proposizioni scientifiche possono essere vere o
false, quelle non scientifiche sono quelle che non posson essere né vere né
false, e, pertanto, sono prive di senso.
1.1.4.1.
La proposizione “io ti amo”
è priva di significato ed è equivalente alla proposizione “krtles25”.
1.4.1.1.1..
Dal punto di vista di Carnap, ad esempio, si tratta
semplicemente di errori grammaticali, come se si scrivesse “i cani corre”
[1] Come si può notare, si tratta della ripresa, ma sulla base di differenti presupposti, della Critica di Kant. Mentre Kant aveva creduto di fondare il sapere scientifico sulle categorie a priori della mente umana, i positivisti logici, essendo radicalmente empiristi, ritennero che fosse possibile fondare la scienza semplicemente sul suo stesso linguaggio, in quanto costruito in modo da rendere possibile la verifica sperimentale dei propri enunciati.
[ii] Per tautologia si intende una proposizione che è sempre necessariamente vera, indipendentemente da ogni verifica empirica, a causa della sua struttura formale. Tautologie sono, per esempio, i giudizi analitici a priori di Kant in quanto il predicato vi è incluso nel soggetto.