Dopo aver studiato la nascita dell’assolutismo in Francia (approfondendo l’argomento nelle pagine del manuale indicate nella pagina della relativa unità didattica) rispondi al seguente quesito:
- Quali aspetti della teoria politica di Bodin e dell’organizzazione politica della Francia durante l’assolutismo (con particolare riguardo al regno di Luigi XIV) abbiamo ereditato, secondo il tuo parere, dopo la fine delle monarchie assolute in Europa, negli attuali Stati europei, e quali aspetti sono “morti”, per così dire, con la fine della monarchia assoluta?
Un aspetto della teoria politica di Bodin e dell’organizzazione politica della Francia durante l’assolutismo, secondo me, riguarda il fatto che il potere del re a quel tempo e al giorno d’oggi del Presidente, non deve essere influenzato e neanche limitato da contropoteri di carattere religioso. Un aspetto della sua dottrina che invece può essere “morto” al giorno d’oggi è il fatto che essa si basava sul diritto romano, noto attraverso il Corpus iuris civilis, emanato precedentemente dall’imperatore Giustiniano, che sosteneva che i sovrani fossero legibus soluti, ovvero non avessero l’obbligo di osservare le leggi in quanto da loro emanate, cosa che al giorno d’oggi non si verifica perché tutti sono obbligati a rispettare le leggi dello Stato.
Al giorno d’oggi poi, a differenza di quanto succedeva tra il 500 e il 600, il potere non si trova tutto incentrato in un unica autorità, come quella del sovrano assoluto, ma si presenta diviso in giudiziario detenuto dalla magistratura, legislativo che spetta al parlamento e infine esecutivo detenuto dal governo. Un’altra differenza la troviamo anche nel fatto che una volta, essendo sovrano assoluto, designava lui stesso quello che sarebbe stato il suo successore, mentre al giorno d’oggi è il Parlamento che decide a chi dare il potere in forma limitata e determinata nel tempo.
Forse non ci ispiriamo più direttamente al diritto romano, ma, certamente, abbiamo ripreso concetti da tale diritto e anche dalla concezione assolutistica dello Stato, come lo stesso concetto di “sovranità” (anche se asseriamo che essa appartenga al popolo).
In generale penso che quasi non ci siano aspetti dell’assolutismo francese o della teoria politica di Bodin che si siano mantenuti fino ad oggi o siano stati migliorati .
Ma questo per il semplice fatto che si tratta di assolutismo : Luigi XIV ,ad esempio,aveva unicamente il fine di tenere sotto controllo lo Stato e convogliare maggiori risorse ed entrate verso la Corona ; ci sono delle persone che sostengono che come Luigi XIV, ci siano molti politici interessati unicamente ai propri fini e profitti ma nonostante possa essere vero per alcuni casi se ,davvero ,fossero tutte così le persone che ci rappresentano e governano saremo completamente rovinati ,Inoltre durante quel periodo non si tenne minimamente conto di istituzioni come il Parlamento e Stati generali. Tra le poche cose che a mio parere sono state riprese da quel periodo ci sono :
– un sistema amministrativo composto di funzionari revocabili (gli incarichi duravano solo per un certo lasso di tempo che per i governatori delle provincie e capi dei municipi (simili ali nostri sindaci) aveva una durata di tre anni , invece prima questi uffici era stati detenuti a vita da membri della “nobiltà di spada”.
– razionalizzazione dei meccanismi di prelievo fiscale ideati da Jean-Baptiste Colbert.
– nuovo ordinamento di attività produttive e commerciali(mercantilismo di Stato) che si è provato ad utilizzare recentemente in alcuni Stati e consiste nel favorire le esportazioni limitando le importazioni ,ciò viene utilizzato per incrementare l’imprenditoria dello Stato che lo attua ,a migliorare la produzione di beni di lusso che se venduti all’estero fanno affluire ingenti somme di denaro.
Per quanto riguarda le teorie politiche di Bodin dovrei approfondire di più l’argomento
Non mi sembra che la cose riprese oggi dall’assolutismo siano così “poche” (e, comunque, anche “poche”, smentiscono la tua tesi iniziale, secondo la quale “quasi non ci [sarebbero] aspetti che si siano mantenuti”). Queste “cose” sono comunque molto importanti per contraddistinguere lo Stato moderno, non trovi? In fondo a noi interessa forse più pagare poche tasse ed essere giudicati sulla base di leggi uguali per tutti, che esercitare direttamente o indirettamente il potere politico. Se così fosse, anche un regime assolutistico potrebbe assolvere questo compito, mentre non potrebbe assolverlo un sistema feudale.
Buonasera, il primo aspetto che salta all’occhio come aspetto “morto” dall’assolutismo francese è quello per quanto riguarda il/i regnanti. Infatti in Francia c’era un sovrano che governava sopra tutti e non aveva nessuno al di sopra di lui ( potestas superiorem non recognoscens), mentre oggi in Italia il sistema polito è più frammentato: abbiamo infatti un presidente della repubblica, un presidente del consiglio che nomina i suoi vari ministri, c’è un presidente del senato e della camera, che sono due organi fondamentali per il varare le leggi, che quindi non vengono come nella Francia di inizio ‘600 varate e approvate dal solo sovrano, ma devono compiere un iter per essere approvate. Inoltre, è anche impensabile ai giorni d’oggi, anche tenendo in considerazione gli avvenimenti del ‘900, l’avere un sovrano come poteva essere Luigi XIV, che detenesse da solo il comando di un’intera nazione.
Tuttavia ci sono anche dei possibili elementi di contatto tra la Francia assolutistica e questi stati moderni, come il fatto che entrambi erano stati “liberi” non influenzati da nessun tipo di potere, così come l’Italia si definisce uno stato laico.
Ottima riflessione. Considera che non è solo la laicità dello Stato ad accomunare gli Stati assoluti e quelli democratici moderni, ma, più in generale, l’idea di una sovranità dello Stato stesso superiore alle “parti”, non solo religiosamente contraddistinte.
La politica assolutistica francese presenta diverse differenze rispetto a quella attuale, si può subito notare che al giorno d’oggi nella maggior parte degli stati europei il potere non è concentrato su una sola persona ma suddiviso (tra parlamento, governo, presidente..). Anche l”immunità” dei sovrani rispetto alle leggi non è stata ereditata, in quanto oggi tutti i cittadini, compreso chi detiene il potere è (almeno in linea teorica) uguale di fronte alla legge.
Ciò che si è conservato è invece l’indipendenza del potere politico dal potere religioso. sempre in ambito religioso però oggi non c’è più un’intolleranza così forte verso le minoranze e l’imposizione di uniformità religiosa. Se vogliamo prendere in considerazione la politica economica mercantilistica e la razionalizzazione del sistema fiscale del periodo assolutistico dobbiamo specificare lo stato di cui stiamo parlando poichè in Europa ci sono posizioni diverse.
Ottima sintesi, cogli i due principali aspetti dell’assolutismo, rispettivamente “morto” e “vivo”.
A mio parere al giorno d’oggi le tracce della teoria di Bodin rimanenti sono ben poche. Possiamo identificarne una nella “proclamazione” di un funzionario con maggiori poteri rispetto agli altri (Presidente del consiglio e, ovviamente, il capo dello Stato), e volendo ne ritroviamo un’altra anche nel fatto che questi poteri siano donati dal popolo, anche se queste caratteristiche non sono proprie e/o originate dall’assolutismo ma a mio parere sono riscontrabili in moltissime altre forme di governo decisamente più antiche. Sicuramente abbiamo ereditato l’indipendenza del potere politico da quello religioso, in grado sì di influenzare il popolo ma impossibilitata a fare lo stesso con lo Stato in maniera diretta.
Ora, diversamente dalla teoria di Richelieu, tutti i cittadini, politici compresi, devono rispettare scrupolosamente la legge, senza privilegio alcuno e il popolo detiene un potere ben maggiore rispetto al passato pur delegando svariati compiti a dei rappresentanti, segni che la società attuale tende a distanziarsi da un governo monarchico e assolutistico, anche se in tempi di crisi la figura di un “uomo forte” in grado di risolvere i problemi dello Stato colleziona una maggiore quantità di consensi. Parlando generalmente secondo me la monarchia assolutistica è un’”esasperazione” (mi passi il termine) di principi politici già adottati in passato che prevede la concentrazione dei tre poteri in un solo uomo, e non riesco ad inquadrarne le innovazioni, poiché ai miei occhi appaiono come soluzioni già proposte in precedenza.
Certamente la monarchia assoluta deriva storicamente dalla monarchia feudale e, ancora di più, dal cosiddetto “Stato per ceti”. Tuttavia non bisogna neppure sottovalutare i tratti di novità che essa presenta, legati caratteristicamente alla cultura moderna.
Innanzitutto abbiamo ereditato il fatto che il potere politico deve essere separato dalla religione che non può permettersi di influenzarlo. Poi che i pieni poteri del sovrano erano una conseguenza della donazione di essi da parte del popolo. Quindi era come se tuttavia il popolo avesse il potere che è la base ideologica della nostra democrazia. Tuttavia non è sopravvissuto fino a noi (fortunatamente) il principio del diritto romano in vigore nella Francia assolutistica che prevede che il sovrano non debba rispettare le leggi.
Ottima riflessione, nella quale cogli e valorizzi tratti “moderni” della costituzione assolutistica francese sfuggiti a diversi tuoi compagni.
Un aspetto che sicuramente abbiamo ereditato, presente nelle dittature passate e presenti, è quello del “sovrano” sciolto dall’obbligo di osservare le leggi.
Nelle nostre democrazie inoltre, il popolo è l’originario detentore della sovranità, ma la concede al “sovrano”, al politico, per far sì che egli possa governare anche senza limiti di carattere religioso.
Secondo me nessun aspetto rilevante della teoria di Bodin è “morto”, perché tutte queste caratteristiche si possono trovare, come ho scritto precedentemente, in molte dittature ancora presenti
Non solo nelle “dittature”, se, come hai scritto, anche la democrazia non dovrebbe avere limiti di carattere religioso, proprio come la monarchia assoluta…
il primo carattere che c’è stato tramandato dalla monarchia assoluta può essere il fatto che, come dicono molti autori assolutisti, l’origine più profonda della sovranità risiedeva nel popolo certo è che il popolo non aveva pieni poteri però era comunque una parte fondamentale delle scelte che poi furono effettuate dal sovrano.
una differenza invece tra la monarchia assoluta e la nostra forma politica è il fatto che il ‘sovrano’ o comunque colui che detiene dei poteri a proposito delle leggi ha la stessa valenza che può avere un uomo comune (lasciando perdere alcune forme di trasgressione e corruzione).
un’altra differenza è quella del potere del sovrano che come era luigi XIV (deteneva il potere legislativo, esecutivo e giudiziario) l’italia di oggi divide questi diversi poteri in più persone e diversi ruoli e non permette al sovrano di poter giustiziare un condannato senza un processo e con il suo solo volere.
Mi sembra che tu abbia colto aspetti importanti, anche se li hai esposti con un lessico non sembra chiaro. Diciamo che l’idea stessa di sovranità in senso moderno nasce con Bodin e contraddistingue lo Stato post-feudale, sia che tale “sovranità” risieda, come per noi (e forse per gli antichi Romani), nel popolo, sia che sia concentrata nella figura del re.
Bodin sosteneva la monarchia assoluta come massima forma di governo,”inaccettabile” negli attuali stati Europei.
Molto di ciò che affermava questo pensatore sono concetti “antichi”:la legge italiana,per fare un esempio,nel suo settimo articolo recita l’uguaglianza di tutto il popolo davanti alla legge e anche il sovrano,che in questo frangente può essere identificato con il capo dello stato,deve sottostare a questo(nonostante goda di determinate immunità dovute al suo lavoro).Il concetto stesso di democrazia sposta il potere verso il popolo e quindi limita colui che governa.
In quanto alle limitazioni religiose i paesi europei si professano laici,naturalmente l’Italia è maggiormente influenzata da questa per il fatto che il vaticano e quindi il papa sono in “territorio italiano”.
Paradossalmente, se ci rifletti, certi Paesi democratici, come l’Italia, condizionati da “concordati” con la Chiesa, potrebbero essere meno “laici” di certe monarchie assolute. Questo, però, potrebbe suggerire che, come ha colto una tua compagna, alcuni tratti dell’assolutismo “à la” Bodin li abbiamo ereditati, come p.e. il principio della laicità dello Stato (sovraordinato alla Chiesa).
Le forme di governo presenti attualmente in Europa, secondo il mio parere, presentano più aspetti “morti” della dottrina riguardo l’assolutismo monarchico espressa da Bodin che aspetti ereditati dalla stessa. Similmente a come affermava la lex regia de imperio, anche oggi il popolo è detentore della “sovranità”, ma a differenza di come afferma Bodin, esso non dona questo suo “privilegio”, bensì si limita a prestarlo. Questo è affermabile considerando le attuali repubbliche. In entrambe le forme, che sia parlamentare o presidenziale, il popolo è l’elettore del proprio governatore, in maniera indiretta o diretta, ma non cessa mai di perdere in modo definitivo il potere poiché dopo un certo periodo di tempo, sarà esso stesso a rieleggere la propria “guida”. Allo stesso modo i sovrani delle monarchie europee (inglese, spagnola, ecc) hanno sì un potere che non riconosce altri sopra di sè, ma sono condizionate nelle loro decisioni dal parlamento, che a sua volta è eletto dal popolo. Secondo me, l’unico esempio di “monarchia assoluta” in Europa è quello dello Stato del Vaticano che oltre ad avere un proprio territorio autonomo, ha come “governatore” il Papa che non viene eletto dal popolo e nella cui persona si assommano i poteri legislativo, esecutivo e amministrativo.
Ottimo il rilievo sulla differenza tra la “donazione” della sovranità (tipica dei regimi assolutistici) e il “prestito” della medesima, nei regimi democratici. Vero anche che il Papa è l’ultimo sovrano assoluto d’Europa (almeno formalmente, mentre forse altri lo sono di fatto). Tuttavia non sarei così sicuro che la dottrina della sovranità di Bodin sia così morta…
Secondo me, gli stati europei attuali non presentano più l’assolutismo francese. Il popolo difatti non dona più il potere al sovrano ma si limita a prestarlo. Questo si può vedere guardando le attuali forme di governo. Il popolo elegge i propri rappresentanti e i governatori e presta loro la “sovranità” per un certo periodo fino a quando non tornerà a rieleggerli. Si potrebbe pensare che le attuali monarchie ricordino quelle francese ma non è così visto che comunque c’è sempre un parlamento da cui sono condizionati.