La teoria di Newton, sviluppata nella seconda metà del Seicento come quella di Leibniz, ebbe senz’altro un maggiore effetto in ambito strettamente scientifico (se consideriamo la teoria fisica della gravitazione universale, mentre pari incidenza ebbe la scoperta da parte di entrambi gli autori, contestuale, del calcolo infinitesimale in campo matematico).
Tuttavia Newton è per noi significativo anche per la sua “autointerpretazione” filosofica (epistemologica), con particolare riguardo all’estrema prudenza da lui mostrata nell’interpretazione fisica della sua stessa scoperta.
Leggiamo questa discussione di Max Jammer.
Cfr. U5, cap. 2, §§ 1-6, pp. 400-405.