Alla luce dello studio, a questo punto sistematico, della rivoluzione francese e dell’età napoleonica, come “fucine” (matrici, culle ecc.) del mondo contemporaneo (soprattutto dei principi che ispirano le forme di governo liberal-democratiche e le tendenze culturali, artistiche e filosofiche proprie del nostro mondo), che giudizio ritieni di poter dare della figura di Napoleone Bonaparte sotto il profilo storico (non morale)? In altre parole, ti sembra che la sua azione politica, giuridica e militare abbia favorito o, piuttosto, frenato la diffusione dei valori sui quali si fonda, nel bene e nel male, la nostra società? Argomenta la tua risposta possibilmente con riferimenti a qualche evento, atto, documento che giudichi pertinente e significativo.
Puoi aiutarti traendo qualche suggestione (non devi necessariamente leggere tutti i testi proposti) dal percorso Intersezioni, L’Europa e il mito di Napoleone, proposto dal manuale, pp. 250-57.
Secondo me, l’azione giuridica, militare e politica di Napoleone ha favorito la diffusione dei valori sui quali si basa la nostra società poiché ha diffuso, ad esempio, in Europa i principi giuridici tradotti nel Codice Civile redatto nel 1804.
Ma anche per il fatto che lui non volle essere affianco dal potere religioso e quindi dalla figura del Papa, come avviene ancora oggi all’interno della nostra società.
Alcune delle più importanti innovazioni di Napoleone, che ancora oggi troviamo nella nostra società, sono la fondazione dei licei, la standardizzazione delle unità di misura, la creazione dell’anagrafe pubblica e la coscrizione obbligatoria.
La sua figura però non può essere vista solo per aspetti negativi, poiché ci sono stati anche alcune cose in cui lui ha frenato la diffusione di valori, come ad esempio la libertà di stampa, che durante il suo regime era stata fortemente limitata.
Sintetico ma abbastanza chiaro (salvo alcuni evidenti refusi come “la sua figura però non può essere vista solo per aspetti negativi”, nel contesto si capisce che intendevi scrivere “positivi”).
Analizzando il profilo di Napoleone (non dal punto morale) si può notare che divenne famoso come principale generale della Francia rivoluzionaria dopo le vittorie ottenute nel corso della prima campagna d’Italia, grazie al suo sistema di alleanze e a una serie di brillanti vittorie contro le potenze europee, conquistò e governò larga parte dell’Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni tramite persone a lui fedeli ed è per questo che viene reputato infatti un Grande uomo di guerra, protagonista di oltre venti anni di campagne in Europa, il più grande stratega della storia dallo storico militare Basil Liddell Hart, mentre lo storico Evgenij Tàrle non esita a definirlo “l’incomparabile maestro dell’arte della guerra” e “il più grande dei grandi”.
La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico), introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per la moderna giurisdizione civile.
La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici, filosofi e storici, dall’Ottocento ai giorni nostri.
Ed è per questo motivo che a mio parere la figura di Napoleone, politica, giuridica e militare ha favorito la diffusione dei valori sui quali si fonda, nel bene e nel male, la nostra società
Buona e soprattutto documentata analisi. Ti consiglio, comunque, di partire sempre dalla tesi che vuoi sostenere e di evocare i fatti (o le teorie) che immediatamente la “supportano”, non necessariamente in ordine cronologico, ma in funzione argomentativa.
Secondo me la figura di Napoleone è quella di un uomo politico che promuovette e promulgò i principi e le dottrine su cui oggi si basano i nostri paesi. Come primo esempio di ciò possiamo osservare la diffusione che avvenne per opera sua dei principi giuridici in tutta Europa, come il Codice Civile promulgato nel 1804. Promulgò la diffusione di stati laici, indipendenti da qualunque potere religioso. Lui stesso si auto-incoronò imperato pur essendo in presenza del Papa, a significare che potere politico e religioso dovevano coesistere, ma senza che il secondo potesse intaccare in qualche modo il primo. Inoltre le stesse unità di misura che oggi usiamo furono approvate e standardizzate da Napoleone stesso, che si adoperò anche in ambito politico sul campo scolastico, fondando i primi licei ( al posto delle scuole gesuite, sottolineando nuovamente la separazione tra stato e chiesa). Ovviamente durante il suo regime non ci furono sono interventi che oggi, a posteriori, possono venire considerati positivi, come ad esempio la forte limitazione della libertà di stampa, oggetto di forte censura, ma in linea di massima si può dire che contribuì in modo positivo a diffondere i valori e le basi sulle quali si fonda la nostra società.
Buona e documentata analisi. Non si dice “promuovette” ma “promosse”
Napoleone Bonaparte ha fatto passi indietro rispetto alla rivoluzione francese del 1789,al quale successe un breve periodo di (tentata) democrazia,infatti limita la libertà di stampa con la censura e lima i vari diritti politici che vennero conquistati.Nonostante ciò Napoleone fu fondamentale per la diffusione della cultura attraverso la creazione di “licei” di stampo laico volta a formare la futura classe dirigente delle diverse nazioni ponendo le basi della civiltà successiva di cui noi siamo figli,quindi si potrebbe dire che Napoleone ha dato un grande contributo sul piano culturale e sociale e non alterò i valori politici della rivoluzione francese riguardanti la democrazia (che durante il suo regime mascheravano il suo intento demagogico).
Interessante anche se non è chiarissimo se Napoleone mise o meno in ombra i principi della democrazia emersi dalla rivoluzione.
A mio parere Napoleone ha sì favorito la diffusione dei valori della rivoluzione ma penso che questi valori avrebbero avuto comunque una risonanza simile anche se il condottiero non fosse esistito. Personalmente penso che, nonostante sia interessante formulare ipotesi su come sarebbe potuta cambiare la storia se alcuni eventi non si fossero verificati o fossero avvenuti diversamente; nonostante questo, mi viene spontaneo pensare che se Napoleone fosse stato un monarca dispotico e non avesse dato alcun tipo di riconoscimento al popolo facendosi odiare, non avrebbe fatto altro che alimentare ancora i sentimenti rivoluzionari del popolo francese. Non so se poi questi ideali avrebbero potuto diffondersi allo stesso modo e con la stessa velocità, poiché chiaramente dei popoli sottomessi da un condottiero così carismatico non potevano che accettare di buon grado un cambiamento a livello culturale e filosofico, favorito oltretutto dalle innumerevoli modernizzazioni in campo scolastico, scientifico e amministrativo. Un sovrano non può far altro che istituire un regno dando al suo popolo dei valori in cui credere e in cui identificarsi, valori che data l’estensione dei domìni napoleonici non potevano non diffondersi a gran velocità.
Non sento di voler far riferimento a date particolari o ad eventi precisi poiché penso che servirebbero solo come punto di riferimento per descrivere un processo più grande e sicuramente non immediato.
In conclusione, penso che sicuramente Napoleone abbia favorito e accelerato la diffusione dei valori su cui oggi si fonda la nostra società, seppur non sia certo che senza di lui le cose sarebbero andate in modo nettamente differente.
Molto interessante questo tuo “giocare” con la c.d. “possibilità oggettiva” (la teoria di Max Weber seconda la quale per soppesare il ruolo delle cause in Storia bisogna immaginariamente sottrarle e supporre che cosa sarebbe accaduto “se non”). Ne ricavi una sorta di inerziale esigenza che certi principi si affermino universalmente, a prescindere dai singoli eventi politici, anche importanti. Forse, più che determinare l’affermazione di certi principi, gli eventi possono cambiare la “velocità” di tale affermazione?
Secondo me, la figura di Napoleone è stata principale per la diffusione dei valori attuali. Viene ricordato come un attento uomo politico che ha diffuso in tutta Europa i principi giuridici ( tradotti nel Codice Civile del 1804) e moltissimi ideali rivoluzionari che poi hanno dato vita a valori attuali. Dall’altra parte, ha limitato la libertà di stampa che era condizionata dalla censura di regime. Ha diffuso inoltre quello che oggi chiameremo strumento “populista” e “demagogico”.
Risposta sintetica ma che coglie vari punti rilevanti, come il tratto “populista” del regime napoleonico.
A mio parere la controversa figura di Napoleone ha influenzato considerevolmente la morfologia politica e governativa attuale dell’Europa. I suoi ideali di universalità e di unificazione hanno sicuramente avuto un grande ruolo per quanto riguarda le campagne politiche di Bonaparte. In seguito alla rivoluzione francese e quindi ad un districarsi di trattati, esecuzioni e guerre civili Napoleone si contrappone come una figura totalmente opposta agli ideali emersi nella Francia del 700, ma che sicuramente porta avanti uno sviluppo politico ed economico totalmente inusuale.
Interessante ricostruzione. Non c’è una certa contraddizione, tuttavia, tra il sostenere che le campagne politiche di Bonaparte fossero mosse da “ideali di universalità” (anche se non è chiaro esattamente in che senso) e il sostenere che Napoleone sia “figura totalmente opposta agli ideali” rivoluzionari? Inoltre non “supporti” la tua tesi con nessun puntuale riferimento (come richiesto dalla consegna).