Come dovresti avere studiato (cfr. questa unità didattica con tutti i testi a cui essa rinvia) l’Europa nella seconda metà del Cinquecento fu attraversata da conflitti (tra Stati o interni agli Stati) giustificati principalmente da motivazioni religiose.
- A tuo parere, sulla base di quello che hai letto, vi erano altre ragioni oltre quelle religiose che spiegano lo scoppio di tali conflitti?
Certamente, si potrebbe dire che tutti gli scontri di “religione” avvenuti nella storia non lo siano veramente stati, difatti la religione è utilizzata soltanto come un pretesto e nasconde quasi sempre ragioni economiche o di tipo territoriale, altre volte si vuole consolidare il potere o si desidera vendicare qualche antico torto subito.
La guerra tra Carlo V e i principi protestanti era una guerra di potere, i secondi infatti miravano al governo dell’Impero e facendosi portavoce di una rivoluzione religiosa poterono sfruttare la rabbia del popolo.
La guerra tra Spagna e Inghilterra nascondeva il fatto che la prima era oltremodo infastidita dai continui attacchi dei corsari inglesi, che continuavano a minare la sua già fragile economia.
La guerra di religione in Francia fu oltremodo ridicola poiché Enrico Borbone si convertì al cattolicesimo solo per poter diventare re dimostrando di aver unicamente utilizzato la religione per arrivare al potere.
L’indipendenza dei Paesi Bassi dalla Spagna era principalmente dovuta al fatto che la seconda imponeva tasse onerose sui primi e che questi in poche parole non ce la facevano più di dover dipendere da questi.
Infine la guerra dei Trent’anni fu uno scontro tra due fazioni ognuna delle quali desiderava imporre la propria idea e conquistare il governo dello stato.
Oltre alle ragioni religiose, i conflitti scoppiarono anche per cause economiche, come per esempio le “guerre di corsa” praticate dagli Inglesi contro le navi spagnole per impadronirsi dei metalli preziosi, o quando gli Olandesi non volevano pagare i tributi troppo alti agli spagnoli. Ma ci furono anche cause politiche, come quando Enrico di Borbone si convertì al cattolicesimo per diventare re.
Oltre alle ragioni di religione ciò che causò lo scoppio di tali conflitti furono “le ferite” causate dai vecchi conflitti iniziati ancora con i romani e che presero una pausa con la cristianizzazione da parte di Carlo Magno. Inoltre possiamo ricordare conflitti i quali motivi religiosi si intrecciarono a contrasti politici, etnici ed economici:
La guerra tra l’imperatore Carlo V, rimasto cattolico, e i principi protestanti che si concluse con la pace di Augusta del 1555, con la proclamazione del principio cuius regio eius religio.
La guerra tra la Spagna cattolica di Filippo II d’Asburgo e l’Inghilterra anglicana di Elisabetta I Tudor. Questo conflitto culminò con la decapitazione, da parte di Elisabetta, nel 1587, della cugina cattolica Maria Stuart, regina di Scozia. Esso si concluse con l’affondamento, al largo dell’Inghilterra, dell’Invincibile Armada, flotta inviata dagli Spagnoli contro gli Inglesi nel 1588; la sconfitta procurò la crescita inarrestabile della potenza commerciale inglese e il progressivo declino, economico e militare, dalla Spagna (che portò con sé anche il Portogallo, associato dinasticamente alla Spagna nel periodo 1580-1640).
La guerra di indipendenza dei Paesi Bassi dalla Spagna, dovuta sia a ragioni economiche sia a ragioni religiose.
La guerra dei Trent’anni, il più sanguinoso e devastante conflitto europeo della prima età moderna, che causò il crollo demografico in Germania. La guerra si concluse per “stanchezza”, vista l’inconcludenza delle operazioni militari, con la pace di Westfalia (1848). Dove riportando il principio cuius regio eius religio, lo estese anche ai calvinisti e consentì una certa libertà religiosa, sia ai principi ma anche ai privati, purché ne facessero uso in segreto, senza dare scandalo.
A mio parere, i conflitti tra i vari stati o interni ad uno stato che nella seconda metà del Cinquecento si giustificavano con motivazioni religiose erano in realtà dovuti anche a motivazioni politiche ed economiche.
Un esempio è la guerra di indipendenza dei Paesi Bassi dalla Spagna, dovuta sia a ragioni economiche, poiché gli olandesi dovevano pagare delle tasse alte agli spagnoli, sia a ragioni religiose, infatti gli olandesi erano per la maggior parte calvinisti e non cattolici.
Un altro esempio è quello della guerra tra la Spagna cattolica di Filippo II d’Asburgo e l’Inghilterra anglicana di Elisabetta I Tudor, in cui il sovrano spagnolo attacca con il pretesto di rivendicare da bravo figlio di cristo, la morte di una regina cristiana condannata dalla regina Elisabetta I. Le motivazioni di Filippo II erano però anche di carattere economico infatti molte delle navi spagnole rientrando dal “nuovo mondo” venivano attaccate dai corsari inglesi e di carattere politico poiché con la regina Elisabetta l’Inghilterra stava iniziando ad ampliare i suoi territori e si preparava a diventare una potenza coloniale, ed era quindi un pericolo per l’impero spagnolo.
La Riforma protestante portò in Europa la divisione tra cattolici e protestanti, sancita in modo non pacifico, bensì attraverso sanguinose lotte dove alla base delle quali c’erano motivi religiosi, ma anche politici, etnici e economici. Per esempio, la guerra tra Francia, con a capo Filippo II d’Asburgo, e Inghilterra, con a capo Elisabetta I Tudor, si svolse per ragioni religiose, poiché l’Inghilterrà divenne protestante mentre la Spagna era cattolica, ma anche per ragioni economiche e commerciali poiché i corsari inglesi saccheggiavano le coste spagnole e possedevano traffici di schiavi, ma gli spagnoli quando li scoprirono fecero affondare le navi inglesi. Così i contrasti si inasprirono e gli inglesi rubarono molte navi spagnole contenenti metalli e oggetti preziosi, inoltre cercarono di ostacolare il predominio spagnolo sull’Atlantico. Invece, per quanto riguarda le guerre francesi, i problemi religiosi erano presenti ma, uno dei punti chiave del conflitto fu l’economia poiché per sostenere tutte le guerre la Francia dovette aumentare il valore monetario e diede l’avvio a numerose insurrezioni. Tuttavia i conflitti religiosi si conclusero nel 1598 con l’editto a Nantes emanato da Enrico IV. Infine, un ultimo esempio, fu la guerra di indipendenza dei Paesi Bassi dalla Spagna che, come già detto per i precedenti conflitti, oltre a presentare problemi religiosi di base, erano presenti problemi economici poiché gli Olandesi non volevano pagare tributi esagerati agli spagnoli ma trattenere le loro ricchezze e attuare commerci oceanici.
Le ragioni dei conflitti avvenuti in Europa durante il Cinquecento non sono solo religiosi. Per esempio durante la guerra tra l’imperatore Carlo V e i principi protestanti questi ultimi volevano ottenere il potere e ,durante la guerra tra la Spagna di Filippo II d’Asburgo e l’Inghilterra anglicana di Elisabetta I Tudor, la Spagna voleva liberarsi dai corsari inglesi che influenzavano l’economia dello Stato. I motivi economici erano quindi fondamentali e alle basi di queste guerre europee.
Come ultimo esempio si può ricordare la guerra d’indipendenza dei Paesi Bassi dalla dominazione Spagnola, la quale ne influenzava l’economia.
Corretto ma a tratti troppo sintetico
Sicuramente, sulla base di ciò che abbiamo studiato e discusso in classe, possiamo sicuramente dire che il periodo della seconda parte del cinquecento è caratterizzato da molteplici conflitti e guerre sia di movente religioso, ma, non dimenticando, anche politico.
Infatti tralasciando i moventi religiosi (consequenziali allo scisma d’occidente e la presa di posizione quasi vendicativa dei diversi stati), nonostante sia uno dei motivi principali degli scontri, si riesce a identificare anche ulteriori motivazioni di carattere politico, quali:
– I motivi economici che caratterizzano la lotta di indipendenza dei Paesi Bassi dalla Spagna, la quale imponeva onerosi tributi, trattenendo in molti casi le ricchezze (con la diretta conseguenza dello sviluppo incessante di commerci e nuove rotte oceaniche).
– La mossa strategica utilizzata da Enrico di Borbone nel 1576, il quale, sfruttando anche motivi di carattere religioso, riuscì ad ottenere la carica di re, decretando la sua superiorità rispetto alle altre chiese (potere assoluto).
– Anche la guerra tra Francia (Filippo II d’Asburgo) e l’Inghilterra (Elisabetta I Tudor), che nonostante sia caratterizzata prettamente da motivi religiosi, mette in luce anche un movente politico, cioè la ribellione degli spagnoli, le cui navi provenienti dall’Americhe ( ricche di metalli preziosi) venivano assaltate dai galeoni inglesi.
Risposta con diverse ripetizioni che la rendono prolissa, ma corretta. Attenzione: la riforma protestante del Cinquecento non è lo scisma d’Occidente del Tre e Quattrocento!
Dietro alle motivazioni religiose che causarono le guerre di religione della seconda metà del cinquecento si nascondono in realtà motivi di natura economica e politica.
Si può notare, ad esempio, come la guerra dei trent’anni, intrapresa per motivi religiosi, si tramutò in una lotta Franco-asburgica per l’ottenimento dell’egemonia europea.
In aggiunta, i principi della lega di Smalcalda aderirono alla riforma protestante non per questioni strettamente religiose, ma per indebolire il cattolico Carlo V dal quale si sentivano minacciati e accerchiati.
Lo scontro tra la Spagna cattolica di Filippo II e l’Inghilterra protestante di Elisabetta I fu inoltre provocato da conflitti economici quali l’attacco da parte dei corsari inglesi dei galeoni spagnoli provenienti dalle Americhe, oltre che dall’alleanza che i due paesi avevano instaurato rispettivamente con Maria Stuart (nemica della regina Elisabetta) e i Paesi Bassi. Questi si rivoltarono alla Spagna non solo per il controllo religioso imposto da Filippo II in seguito all’affermarsi del calvinismo, ma anche per i prelievi fiscali a cui erano sottoposti.
Anche in Francia si può constatare come le guerre religiose tra cattolici e ugonotti ebbero in seguito interessi politici da parte di Filippo II, che sostenendo i cattolici sperava di ottenere il controllo della Francia, ed Elisabetta I, che mirava a indebolire i rivali cattolici.
Tutto giusto… senza dimenticare Enrico di Navarra la cui “conversione” appare dettata da ovvi motivi politici e dall’ambizione personale
A mio parere questi conflitti non erano dovuti solamente a motivi religiosi ma anche a motivi politici, etnici ed economici.
In particolare ricordiamo la guerra fra la Spagna di Filippo II d’Asburgo e l’Inghilterra di Elisabetta I, dovuta principalmente a motivi economici, dato che gli inglesi derubavano le navi spagnole provenienti dalle Americhe, ma anche a motivi religiosi essendo la Spagna cattolica e l’inghilterra Anglicana.
Ricordiamo anche le guerre di religione in Francia, tra cattolici e ugonotti, che videro Enrico di Borbone, capo degli ugonotti, cambiare il suo credo diventando cristiano per ottenere il titolo di re.
Infine ricordiamo la guerra di indipendenza dei Paesi Bassi dalla Spagna dovuta sia a ragioni economiche, dato che gli Olandesi non volevano pagare tributi alla Spagna, sia a ragioni religiose
E perché le guerre di religione in Francia non sarebbero dovute a soli motivi religiosi?
Ovviamente queste guerre non potevano essere mosse solo da cause religiose, questo perchè molte persone preferivano arricchirsi e avere vantaggi personali piuttosto che rischiare la propria vita per la religione, una causa che non tutti vedevano più importante della propria vita.
La guerra fra Carlo V e i principi protestanti che erano aiutati, per motivi politici, dal re di Francia Francesco I, è un esempio. Ma anche la guerra fra Spagna e Inghilterra mossa anche da cause economiche (gli Inglesi assaltavano i galeoni spagnoli provenienti dalle Americhe). La guerra d’indipendenza dell’Olanda dalla Spagna per non pagare delle tasse eccessive.
La tua tesi è probabilmente corretta ma l’argomentazione che rechi a suo favore nel primo capoverso appare poco pertinente e comunque indimostrata
Le guerre di religione che si svolsero nella seconda metà del cinquecento scoppiarono soprattutto, oltre che per motivi religiosi, anche a causa di motivi politici ed economici.
Un esempio fu la guerra dei trent’anni, essa infatti venne intrapresa per motivi religiosi, tuttavia la lotta vera e propria fu incentrata sull’ottenimento dell’egemonia europea da parte dei franchi o degli asburgici.
Anche lo scontro fra Elisabetta I di Inghilterra e Filippo II di Spagna, nonostante iniziò a causa di motivi apparentemente religiosi (la Spagna infatti era cattolica e voleva convertire l’Inghilterra protestante), fu causato da conflitti economici quali il saccheggio da parte degli inglesi delle navi spagnole.
Inoltre anche i Paesi Bassi, non volendo pagare tributi alla Spagna, il quale controllo era divenuto assiduo dopo il diffondersi del calvinismo, si ribellarono al punto da proclamare l’indipendenza (repubblica delle Provincie Unite).
I concetti sono corretti ma attenzione alla forma. Non puoi parlare di conflitto tra Franchi e Asburgici (i Franchi ormai non esistono più, soppiantati dai Francesi), ma tra Francia e domini degli Asburgo
Oltre ai motivi religiosi da noi studiati (vedi Galileo), forse la dominanza spagnola in Italia e quindi motivi politici hanno contribuito allo scoppio dei conflitti almeno in Italia.,forse la voglia di tornare liberi e quindi con meno imposizioni ha contribuito a ciò. In generale penso che dietro ai conflitti ci furono motivi economici e politici, d’altronde la Convenienza è sempre stata alla base di molte situazioni nel corso della storia.