Con Parmenide nasce il concetto “moderno” di scienza, intesa come sapere certo, assoluto, distinto dalla mera opinione o credenza.
Tuttavia, come abbiamo visto, tale concetto con la correlativa nozione di “essere” unico, immobile, eterno, appare troppo rigido, sostanzialmente inutilizzabile.
Ecco allora che Platone, che pure dipende da Parmenide (quasi come da un “padre”), per giustificare la sua teoria delle idee deve prima commettere il celebre “parricidio”: confutare la tesi che l’essere sia uno, dimostrando come si possa concepire anche il non essere come “essere altro” o “diverso”.
Cfr. questa pagina del sito principale e U2, cap. 3, §§ 1-2, pp. 230-33 (escluso l’essere come possibilità). Rileggi anche questo brano tratto dal Sofista.