La dottrina aristotelica delle virtù etiche deriva da Platone, maestro di Aristotele. Platone, tuttavia, non distingue l’etica (che non ha ancora in lui questo nome) dalla politica. Entrambe si fondano sulla psicologia (la dottrina dell’anima umana), a sua volta dipendente dalla fisica (la dottrina della natura).
A seconda di come mi rappresento il mondo (fisica, cosmologia, ontologia), mi rappresento ciò che io stesso sono (un aggregato di atomi, un’anima immortale ecc.) (psicologia). A seconda di come mi rappresento ciò che sono mi rappresento i miei fini o scopi (il mio bene) e i mezzi (le virtù) per conseguirli (etica). A seconda di come mi rappresento in generale gli esseri umani mi rappresento il modo migliore per associarli (politica).
Ciò appare chiaramente in Platone, ma vale in modo più o meno esplicito anche in Aristotele, negli stoici e in Epicuro.
Ecco dunque qui una sintesi della dottrina etico-politica platonica. Cfr. anche il manuale U3, cap. 2, Il Fedro, La natura dell’anima, pp. 184-85 (fino ad Amore e dialettica escluso); § 3, pp. 186-93 (fino a Chi custodirà i custodi incluso).
Per la diversa concezione politica di Aristotele e la classica tripartizione delle forme di governo cfr. U4, cap. 5, § 2, pp. 344-46.