La caduta di Napoleone portò le grandi potenze europee a tentare un’impresa inaudita e, in effetti, in gran parte fallita: quella di restaurare l’antico regime in tutto il continente, cercando di cancellare con un colpo di spugna non solo gli effetti delle conquiste napoleoniche, ma la stessa cultura illuministica e rivoluzionaria che le aveva precedute, grazie a un’inedita alleanza tra “trono e altare”, come si diceva.
Momento inaugurale di tale opera è senz’altro il Congresso di Vienna.
Ecco come lo storico Sabbatucci ci aiuta a dare un valore non solo negativo al Congresso di Vienna.
In pari tempo bisogna tenere conto delle culture politiche che, nel frattempo, si sviluppavano per lo più in forma clandestina, eredi delle varie anime della rivoluzione francese.
Cfr. §§ 9.1-2, pp. 267-81.
Cfr. anche la prima parte di quest’altro video, a cura del Museo del Risorgimento, sulla Restaurazione in Piemonte.