Che cos’hanno in comune l’economia politica classica e la filosofia di Hegel?
Apparentemente poco, salvo la circostanza storica di avere costituito le premesse della riflessione, critica nei confronti di entrambe le concezioni, di Marx.
Tuttavia vi è qualcosa di comune alle due concezioni: l’idea che la storia sia guidata da ragioni (le leggi dell’economia, la dialettica dello Spirito) che per lo più sfuggono agli attori della medesima, ma non sono meno rigorose (e di cui l’economista e/o il filosofo possono divenire coscienti).
Possiamo dunque parlare di forme di razionalità inconsciai all’insegna di nozioni come quelle di eterogenesi dei fini, astuzia della ragione, invisible hand e del concetto marxiano di interazione tra struttura economica e sovrastruttura ideologica.