Attualità di Hegel?

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2019-10-08 Tutto il giorno

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Rispondi, quindi, a questo quesito:

  • La filosofia di Hegel ti sembra ancora, almeno in parte, attuale o no? In caso positivo, perché e sotto quali profili?

N. B. Non dimenticarti di ripassare l’altra unità didattica del modulo (con le relative risorse) e l’introduzione (con la pagina dedicata al romanticismo ivi collegata) e di preparare eventuali domande di chiarimento del rivolgermi in aula in vista della verifica.

18 pensieri su “Attualità di Hegel?

  1. A parer mio la filosofia di Hegel risulta ancora attuale sotto alcuni punti di vista. Infatti per quanto riguarda l’identità di reale e razionale, Hegel afferma che “Ciò che reale è anche razionale” e viceversa, intendendo che ciò che è reale è razionale perché accade realmente. Secondo Hegel il filosofo deve comprendere, non giudicare il reale, perché altrimenti, ad esempio, andrebbe a giustificare tutti gli eventi storici. La storia difatti viene considerata sempre razionale perché tratta di fatti accaduti realmente, quindi è anche reale; di conseguenza ogni evento è importante, negativo o positivo che sia, perché serve a migliorare tutto ciò che verrà dopo. Un esempio, forse scontato, è quello che riguarda il dominio nazista e fascista che ha guidato l’Europa qualche decennio dopo l’inizio del Novecento, con conseguenze disastrose, portando alla morte di milioni di persone. Simili disastri rimarranno sempre impressi nelle nostre coscienze, ma fortunatamente ci hanno aiutato a capire che situazioni del genere non devono più accadere. Ecco come Hegel ci accompagna nel presente, suggerendoci che la storia non è nient’altro che lo spirito che fa esperienza e che deve continuare a migliorarsi giorno per giorno, pur di non ricadere nell’errore.
    Il filosofo ci suggerisce inoltre come la filosofia possa spiegare la realtà solo al momento del declino di una società, al termine del suo processo di realizzazione, perché solo alla fine del suo completo sviluppo è possibile comprendere il reale. La celebre frase “La nottola di Minerva si leva sul far del crepuscolo”, sta proprio ad indicare questo: comprendere e guardare il mondo solo dopo il tramonto del sole, ovvero comprendere alla fine ciò che era vero all’inizio. La filosofia infatti non deve cambiare la società ma spiegarla.
    Anche nella critica alla filosofia di Kant, Hegel sembra tornare attuale, in quanto afferma come non sia possibile universalizzare le leggi del singolo, andandole ad imporre su tutte le persone, ma agire legalmente e rispettare le leggi dello Stato. Al giorno d’oggi infatti, le leggi sono universali e valgono per tutti e la regola che vige è “la mia libertà finisce dove inizia quella altrui”. Sono previste delle pene o sanzioni per colore che trasgrediscono questa regola, poiché limitano e violano la libertà dell’altro e ciò non è ammissibile. Hegel ci insegna quindi a guardare alla morale da una prospettiva più alta dove le libere scelte della coscienza individuale coincidono con il rispetto delle leggi e delle istituzioni che rendono possibile la vita comunitaria.
    Anche la dialettica di Hegel è significativa attualmente , perché ci aiuta a capire come evidenziando il negativo di un concetto, si esalta il suo opposto e si contribuisce alla sua definizione. Infatti risulta più facile comprendere argomenti, teorie, esempi se li si delimitano, descrivendo ciò che non sono. Questo potrebbe essere un efficace metodo di studio.

    1. Hai colto diversi importanti aspetti della filosofia di Hegel, tuttavia nell’esporli sfiori talora l’errore, rischiando di restituirli in modo poco riconoscibile. Ti faccio alcuni esempi.
      Scrivi che secondo Hegel “ciò che è reale è razionale perché accade realmente”. Ma ciò che “accade realmente” è appunto il reale. Dunque è come se scrivessi: “ciò che è reale è razionale perché è reale”. Ma noi dobbiamo capire non perché il reale sia reale (accade realmente), ma perché ciò che è reale, ovvero ciò che accade realmente, sia razionale. La risposta corretta è: perché tutto quello che accade (il reale) accade sempre per qualche ragione.
      Poi scrivi: “Secondo Hegel il filosofo deve comprendere, non giudicare il reale, perché altrimenti, ad esempio, andrebbe a giustificare tutti gli eventi storici”. Penso che tu volessi scrivere “giustificare” al posto di “giudicare”. Per come la metti tu, chi giudica giustifica, mentre chi comprende non giustifica. Ma è vero il contrario e per questa ragione Hegel viene accusato di “giustificazionismo”. Ad esempio se tu giudichi Hitler come un tiranno sanguinario non lo giustifichi affatto. Ma se comprendi le ragioni che lo hanno portato ad agire come ha agito (per esempio per vendicare i torti subiti dalla Germania con il trattato di Versailles) allora sei sulla strada per giustificarlo. Dunque chi giudica non giustifica. E’ proprio chi come Hegel vuole comprendere SENZA giudicare che è a rischio di “giustificare” tutto.
      Infine riconosci l’attualità di Hegel in questo: anche oggi, scrivi, “le leggi sono universali e valgono per tutti e la regola che vige è ‘la mia libertà finisce dove inizia quella altrui'”. Ma questa è la regola di Kant, cioè la regola in base alla quale tutti dovrebbero agire come consentono agli altri di agire. Per Hegel non basta questa regola astratta ma occorre uno Stato che prescriva concretamente come dobbiamo agire attraverso leggi positive. Nel resto della tua risposta mostri comunque di avere compreso il punto. Non sarei, tuttavia, così convinto che “oggi” tutti siano d’accordo con Hegel. La questione è aperta e molti (forse i più) sostengono il diritto di disobbedire alle leggi che, in coscienza, non si ritiene di dovere seguire (pensa p.e. a chi si ostinava a salvare i migranti che arrivavano sui barconi anche se le norme italiane comminavano pesanti sanzioni a chi lo faceva).

  2. A parer mio alcuni ragionamenti di Hegel possono essere riportati all’attualità. Per esempio egli sosteneva che “il reale è razionale ma anche il razionale è reale” nel senso che c’è una ragione a tutto e anche le cose negative possono essere viste in modo positivo poiché portano molto spesso al progresso. Gli errori del passato sono necessari per imparare a migliorare. Infatti secondo me tutti dovremmo studiare la storia, capendo i vari sbagli che l’uomo ha commesso in passato in modo da non ripeterli più nel futuro. Se tutti si impegnassero a fare ciò sicuramente sarebbe un mondo migliore.

  3. Ritengo la filosofia di Hegel ancora attuale sotto certi punti di vista. Mi trovo particolarmente d’accordo con la sua visione del positivo,il quale si presenta come negazione del negativo. Anche ai nostri giorni infatti la razza umana non è in grado di prevenire un errore(ovvero il negativo)limitandosi a cercare di rimediare dopo aver già combinato dei danni. Come esempio si può parlare del problema riguardante il clima che nonostante riguardi tutta l’umanità è rimasto ignorato per anni,nonostante la consapevolezza dell’inesorabile peggioramento della condizione ambientale;le nostre reazioni hanno incominciato a palesarsi da relativamente poco tempo,solamente quando la situazione ha raggiunto livelli critici sperando di poter fermare il peggioramento del clima mondiale prima del punto di non ritorno.

    1. Si, il rischio del modo di vedere di Hegel è che ad aspettare troppo di comprendere il reale e la sua evoluzione poi sia troppo tardi per correggerlo razionalmente…

  4. A mio parere il pensiero di Hegel per certi aspetti è molto simile alla realtà odierna, per esempio la questione del rapporto tra proprietà e contratto, che oggi più che mai è un tema chiave della nostra vita quotidiana, da i più piccoli a i più grandi acquisti. Inoltre essendo la nostra cultura molto influenzata da quella romantica è di conseguenza influenzata da Hegel, il quale ci ha trasmesso il suo sistema dialettico, ma anche l’importanza del fatto che ogni evento storico sia stato necessario al raggiungimento della modernità e che, giusto o sbagliato che sia, bisogna accettarlo così come si presenta

    1. Avresti dovuto suffragare (cioè supportare) la tua tesi con argomentazioni o esempi che la rendessero più facilmente condivisibile dal lettore. Perché, ad esempio, il rapporto tra proprietà e contratto sarebbe tanto attuale? Pochi oggi considererebbero valida la dialettica di Hegel, perché la consideri attuale? Quali aspetti della cultura romantica, in quanto trasmessi da Hegel, si sembrano attuali? Potresti esemplificarli?

  5. A mio parere il pensiero di Hegel include alcuni aspetti che possono essere compatibili con l’attualità: innanzitutto la razionalità del reale ideata dal filosofo tedesco preannuncia la volontà della mentalità odierna di giudicare gli eventi e i comportamenti, cercando sempre di collocarli in un contesto ampio e di connetterli tramite legami di causa-effetto; l’alternanza di tesi, antitesi e sintesi nella dialettica è sicuramente adottata anche oggi nello sviluppo di teorie scientifiche e tecnologiche; infine Hegel ritiene che la morale non possa essere considerata una questione puramente individuale o privata, in quanto presenta anche un risvolto sociale: allo stesso modo nella nostra società viene attribuito grande valore alla moralità, intesa come coscienza del diritto proprio e altrui, ossia come conoscenza del fatto che ogni libertà individuale non possa violare le leggi, le istituzioni e i diritti inalienabili che contraddistinguono il genere umano.

    1. Come già scritto ad altri, l’etica “statalista” di Hegel non è oggi universalmente condivisa, anche se è certamente proposta da molti in opposizione a chi difende il diritto della coscienza. Non sarei così convinto che la dialettica di Hegel sia ancora attuale e così simile al modo di procedere della scienza. Ma ne riparleremo facendo filosofia della scienza.

  6. La filosofa di Hegel mi sembra in parte attuale. Questo perché studiando il suo pensiero riguardo all’etica e politica di notano alcuni aspetti attuali: ad esempio quando dice ‘non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te’ , ancora oggi per esempio i miei genitori mi ripetono questa frase come insegnamento. Oppure quando dice che l’unica morale che non porta a contraddizioni è la legge dello stato, in parte condivido questo pensiero e lo ritengo attuale, perché è vero che solo le leggi che vengono stipulate dallo stato per tutta la comunità sono valide per tutti e non presentano contraddizioni. Mentre quelle pensate da ogni individuo sono soggettive.

    1. La massima “Non fare agli altri ciò che non vorresti che fosse fatto a te” è di origine evangelica e corrisponde alla teoria morale di Kant. Essa viene evocata da Hegel, solo per essere criticata, per la sua astrattezza. Va integrata con l’osservanza delle leggi concretamente vigenti, quelle dello Stato. Se scrivi che “in parte condividi” qualcosa devi anche spiegare quali sono le parti che non condividi e perché non le condividi.

  7. secondo me il pensiero di Hegel per certi aspetti è molto simile alla realtà di oggi giorno, essendo la cultura occidentale molto influenzata da quella romantica e, di conseguenza influenzata, da Hegel, il quale ci ha tramandato il suo sistema dialettico, ma anche l’importanza del fatto che ogni evento storico che sia accaduto nel passato sia stato necessario per raggiungere la realtà moderna in cui viviamo e che, giusto o sbagliato che sia, bisogna accettarlo così com’è

    1. La tua risposta assomiglia a quella di un tuo compagno a cui ho già replicato (anche in aula), che ha sottolineato il romanticismo di Hegel e il suo pensare dialettico. Queste sottolineature, tuttavia, non dicono quali aspetti dell’atteggiamento romantico di Hegel sarebbero ancora attuali (forse il romanticismo nel suo complesso è ancora attuale, ma qui si trattava di Hegel, non del romanticismo in generale) e neppure perché la dialettica dovrebbe essere attuale. Il fatto poi che si debba seguire Hegel nell’accettare il processo storico è quanto meno discutibile e, in ogni caso, non è chiaro perché dovrebbe essere più attuale dell’atteggiamento contrario (di chi, ad esempio, volesse non semplicemente comprendere gli eventi a cui assiste, ma intervenire per modificarli), atteggiamento che potrebbe sembrare anche più attuale e moderno (pensa alla figura dell’intellettuale cosiddetto “impegnato”, che si batte per i diritti civili ecc.)).

  8. ritengo la filosofia di Hegel ancora attuale per alcuni motivi.
    Per esempio egli supportava la teoria per cui per agire in modo veramente morale e etico bisogna agire secondo leggi effettivamente universali, ovvero quelle dettate dallo Stato in contrapposizione a quanto sosteneva kant, ovvero che ognuno possa agire come ritiene fintanto che faccia ciò che non vorrebbe fosse fatto a lui.
    Questo perché, spiega Hegel, se io facessi una mia legge, dovrei aspettarmi che tutti la seguano, ma questo non implica il fatto che se un altro singolo faccia una sua legge io voglia accettarla, poiché magari non rispetta la mia morale.
    Un altro ragionamento che ritengo attuale si basa sul ciò che è reale è anche razionale, ovvero spiega come ciò che accade realmente nel corso della storia, accada per una ragione, e questa indifferentemente se sia positiva o negativa va compresa in modo da progredire nel tempo.

    1. Sembri rilevare più che ciò che è attuale in Hegel quello che è (da te) condivisibile oggi. Sembra una distinzione sottile ma è importante. Del resto non spieghi perché questi tratti della dottrina di Hegel dovrebbero essere particolarmente attuali.

  9. Ritengo che il pensiero di Hegel si sia mescolato al mondo attuale poichè alcune sue idee sulla concezione razionale di realtà e morale sono diventate “comuni” nelle menti dei giorni nostri.
    Il filosofo vede la realtà sotto un occhio critico e razionale, dove “ciò che è reale è anche razionale” e viceversa, poiché il mondo e i fenomeni di cui facciamo esperienza sono Spirito, Mente universale presente in ogni cosa, e di conseguenza ciò che si verifica è necessariamente spiegabile perché appartenente al “tutto”.
    Attraverso questa concezione Hegel dimostra che lo Spirito, inteso come il “presente” , si auto-definisce nella Storia, ovvero una sequenza di eventi ed epoche realmente avvenuti, che hanno portato alla realtà storica che appunto stiamo viviamo ora .é importante sottolineare che Hegel comprende i concetti non giudicando questi positivamente o meno, ma semplicemente pesandoli nella loro influenza del futuro. Dunque lo Spirito, come noi esseri umani (esseri pensanti del tutto), prendiamo coscienza di noi stessi con la Storia, portandoci alla soluzione delle domande esistenziali “chi siamo” e “chi eravamo”. Questa visione storicista sarà poi adottata negli anni 20 del Novecento dal ministro Giovanni Gentile che, nella sua riforma (ancora in vigore oggi!), stabilirà un metodo storico-cronologico dei programmi scolastici, poiché per capire a fondo un concetto bisogna sapere il momento in cui è accaduto e pensato.
    Anche in fatto di “morale” Hegel mantiene il principio causa-effetto e la visione del singolo come parte del di un sistema più grande, così sostiene che l’unica legge giusta e in grado di mantenere l’ordine sia quella di Stato, valida per tutti, anche per chi la considera ingiusta.

    1. Buona sintesi. Alcune delle intuizioni di Hegel ti possono servire per riflettere su eventi storici più recenti, quindi, anche se abbiamo tolto l’idealismo dai contenuti sui quali potrò farvi domande durante l’esame, nulla vieta che tu evochi Hegel se la cosa ti può servire per argomentare qualche tua tesi.
      Purtroppo questo esercizio è antecedente allo scoppio dell’emergenza, dunque non può essere considerato svolto, sia pure con ritardo, benché manca la giustificazione per tale ritardo.

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