Dopo aver ripassato le unità didattiche sull’affermazione del fascismo e del nazismo e, da ultimo, la nuova unità didattica Dalla shoah alla proclamazione universale dei diritti dell’uomo, passando per l’introduzione generale ai nuovi argomenti di Storia, rifletti sulla seguente circostanza.
L’Italia e la Germania, prima di diventare culle dei regimi totalitari rispettivamente fascista e nazista, erano considerate nazioni civili, eredi di antiche tradizioni e di più moderne forme della cultura, filosofica e musicale, ma anche giuridica e scientifica. Erano entrambi Paesi almeno formalmente liberali e parzialmente democratici, retti da costituzioni che sancivano i diritti fondamentali dell’uomo e proteggevano la libertà individuale dalle ingerenze dello Stato.
- Come è stato possibile che, in modo formalmente legale, vi si installassero quelle forme di totalitarismo? Era proprio inevitabile passare per questi regimi e per la guerra mondiale da essi provocata perché si potesse giungere finalmente alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 e si mettessero definitivamente al bando le teorie di tipo razzistico e inegualitario ancora vive per esempio in molti Paesi progrediti dell’Ottocento?
Onestamente non saprei dare una risposta certa a questo quesito, perchè se da un lato penso in modo ottimistico che la guerra di sarebbe potuta benissimo evitare se solo Francia e Inghilterra fossero intervenute fin da subito nel fermare l’espansione della Germania nazista,dall’altro lato penso che forse giunti ad un punto in cui sia l’Italia che la Germania erano governate da due regimi con idee totalmente ingiuste dal punto di vista umano,la guerra fosse necessaria per sradicare delle convinzioni così becere.
Il popolo italiano potrebbe essere giustificato dal fatto che Mussolini non si fece conoscere come un sostenitore delle teorie razziste(seppur non ne fosse nemmeno contrario),bensì ne divenne un forte sostenitore solo dopo aver stretto un rapporto con la Germania nazista,ovvero quando ormai aveva pieni poteri e il volere del popolo non poteva più contrastare quello del duce.
Per quanto riguarda il popolo tedesco invece,l’ascesa di Hitler fu da subito caratterizzata da un odio razziale e antisemita (come già scritto nel Mein Kampf),rendendo quindi gli elettori del furher più consapevoli del tipo di destino a cui andavano incontro.
Detto ciò sostengo che l’unico modo per non passare attraverso due regimi razzisti come quello Fascista e quello Nazista sarebbe stato quello di emanare una dichiarazione universale dei diritti dell’uomo durante i primi anni ’30 ,ovvero prima dell’ascesa politica di Hitler in Germania la quale assenza avrebbe evitato anche il risvolto razzista del partito Fascista. A malincuore però noncredo che ciò fosse attuabile ai tempi dato che (da quanto ne so)nessuno sentiva il bisogno di tutelare i diritti personali delle classi più deboli o soggette a discriminazioni.
Hai colto il senso e la problematicità stessa dei quesiti che vi ho sottoposto. Tuttavia non è molto chiaro come sia stato possibile giungere ai regimi rispettivamente fascista e nazista.
Che cosa è andato storto?
Beh, fondamentalmente l’Europa uscì dalla prima guerra mondiale in una profonda crisi economica. Non trovando risoluzione (nei governanti dei primi anni venti) e non trovando in loro adeguate risposte, le popolazioni iniziarono a sperare nell’arrivo di persone che si assumessero delle responsabilità e si prendessero carico di questa profonda crisi. Ecco perchè, in via del tutto legale, Mussolini vinse l’elezioni e fu nominato dal Re presidente del consiglio. In fin dei conti il popolo era in cerca dell’uomo forte che potè finalmente risollevare la situazione economica.
La risposta è troppo sintetica per essere sufficientemente argomentata. Inoltre non rispondi al quesito sulla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (se ciò che accadde fosse il solo percorso possibile affinché vi si pervenisse).
La violenza è sempre stata presente nella storia dell’uomo tanto che, nel corso della linea del tempo, ci sono stati ripetuti episodi di uccisioni di massa e di stermini. Basta pensare al lontano Medioevo e ai massacri causati dalle crociate per motivazioni religiose e ideologie fortemente cristiane, allo sterminio del popolo armeno avvenuto tra il 1915-18, agli assiri in Iraq nel 1933, allo sterminio dei kulaki in Russia tra gli anni ’20 e ’30 durante il periodo di dominio di stalin e alle violenze subite dalla popolazione cinese durante l’occupazione giapponese negli anni ’30. Se guardiamo quindi quella che è stata la storia nella sua componente violenta, ed abusiva, di certo c’è molto a cui fare riferimento. Da questo punto di vista lo sterminio di ebrei avvenuto durante la seconda guerra mondiale, non dovrebbe destare grande stupore, ma ci sono delle caratteristiche di questo particolare genocidio di massa che non possono passare inosservate e proprio per questo hanno destato sconcerto ed abominazione.
Innanzitutto ritengo che sia importante chiarire che il termine corretto per definire il genocidio degli ebrei ( parola coniata nel 1944 dal giurista polacco Lemkin, per definire in maniera più precisa possibile un crimine di entità gravissima, che implica la distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso) e di persone ritenute “indesiderabili” perché portarci di handicap , o perché rappresentanti di ideologie politiche diverse; sia la parola “Shoah” che in ebraico indica distruzione o calamità (riferita quindi ad un evento non atteso) e non la parola olocausto ( che significa sacrificio rituale ed offerta a Dio) che molti, ignari del suo significato, usano impropriamente. Per molti ebrei sopravvissuti alle vicende della seconda guerra mondiale, la parola olocausto è più che altro offensiva, dal momento che parlare di sacrificio umano in offerta a Dio, è diverso dal parlare di un massacro premeditato , ingiustificato e disumano.
Ciò che a mio parere desta particolare orrore, per quanto riguarda il genocidio degli ebrei, è proprio la fredda e distaccata modalità di decisione attuata dai capi nazisti per sterminare la popolazione in questione. Come è possibile che in uno Stato tanto avanzato ,sia politicamente, che economicamente, che filosoficamente come la Germania, sia stato possibile lo sviluppo di tali ideologie razziste e naziste. Ma è proprio questo il problema.L’idea di genocidio nasce ed è resa possibile solamente in un contesto di Stato moderno. Esclusivamente uno Stato in grado di possedere i mezzi tecnici e una supremazia ideologica e culturale è in grado di imporre la sua volontà al di sopra dell’opinione pubblica (dal momento che è lo Stato stesso a dichiarare il diritto e la legge). Il genocidio è quindi un’azione freddamente premeditata e razionalmente programmata dallo Stato contro la legalità internazionale e non contro la legalità dello Stato stesso. Ed è proprio a questo concetto che si sono appellati i condannati ai crimini di guerra e umanità durante il processo di Norimberga. I gerarchi nazisti hanno infatti dichiarato di avere legalmente obbedito a ciò che gli veniva imposto dallo Stato, ovvero da Hitler (che a sua volta era legalmente salito al potere, per alcune fragilità della Repubblica di Weimar). Non avevano quindi violato la legalità dello stato, ma bensì una legalità di convenzioni internazionali. Queste però non necessariamente hanno una maggiore influenza delle leggi dettate dallo Stato ( obiezione dei gerarchi nazisti, che rese difficile la condanna per crimini di guerra). Ciò che invece risultò essere inappellabile, fu la condanna ai crimini di umanità, che si ispirò al concetto di diritto naturale (massacrare donne, uomini, e bambini indifesi significa massacrare i diritti umani di questi ultimi) e che prevalse sulle giustificazioni dei gerarchi nazisti. Il processo di Norimberga e la Shoah ( attraverso le lezioni morali derivanti da questi due eventi, che hanno segnato la storia dell’umanità e che hanno contribuito decisamente a delineare aspetti importanti, finora trascurati o non del tutto valorizzati correttamente) hanno indirettamente dato il via allo sviluppo e alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948.
Risposta davvero ricca, profonda, esauriente e pertinente (e anche molto interessante). Congratulazioni.
In entrambi i casi è noto che il totalitarismo si è installato in maniera legale. Nel caso di quello fascista (che ricordo essere il meno totalitario tra i tre se consideriamo anche quello di Stalin), Mussolini è salito al potere in maniera legale ottenendo la maggioranza dei voti soprattutto perché gli altri partiti, tra cui anche i cattolici e i liberali, non si sono opposti alla volontà del re, che ha incaricato Mussolini nel 1922 di formare il governo. Se loro, assieme al parlamento, si fossero opposti, probabilmente Mussolini non avrebbe guadagnato la maggioranza, continuando a rimanere uno dei partiti di minoranza. Nel caso di Hitler, lui non va al potere con un colpo di Stato, ma con un ampio consenso popolare, dichiara le sue intenzioni, perciò le persone che lo hanno sostenuto erano a conoscenza di ciò che avrebbe fatto.
Inoltre siamo a conoscenza del fatto che lo sterminio deliberato da Hitler, voluto fin dall’inizio, è stato attuato scientificamente e tecnologicamente e organizzato in maniera razionale anche se con la consapevolezza nascosta dall’ideologia nazionalsocialista, a differenza di quelli avvenuti precedentemente, come quello degli armeni e cinesi ad opera dei giapponesi o quello russo dei kulaki. Perciò è ovvio che si sia posta una grandissima attenzione su questo fenomeno dopo la 2^GM, tanto da essere definito genocidio e c’è stata la necessità di fermare questa eliminazione fisica, per tutelare i diritti dell’uomo stesso. Durante il processo di Norimberga infatti sono stati condannati molti gerarchi nazisti per crimini di guerra, ma anche per crimini contro l’umanità, facendo riferimento per la prima volta al diritto naturale, dal momento che con questo sterminio si è andati a violare i diritti fondamentali dell’uomo. Questo appello prevalse nonostante i gerarchi nazisti si difendessero dicendo di aver obbedito agli ordini di Hitler. Attraverso questi processi, indirettamente, si è riusciti a fissare i diritti fondamentali dell’uomo, alla base della futura Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948. Si è perciò dovuti passare, purtroppo, attraverso questi genocidi per arrivare al riconoscimento dei diritti umani.
La tua analisi è corretta e soddisfa diversi quesiti, come l’ultimo. Tuttavia non mi sembra esauriente la risposta alla questione di come sia stato possibile l’ascesa dei due regimi. Il fatto che tale ascesa fosse in gran parte “legale” non basta a spiegarla, non credi?
Per l’Italia, dopo la Grande Guerra (1915-18), seguirono anni di depressione economica, di scioperi per mancanza di lavoro e per la miseria. In quel contesto difficile nacque il partito fascista guidato da un ex socialista che era Mussolini. il suo linguaggio populista fatto di richiami all’ordine, alla patria, richiamò l’interesse del mondo liberale e monarchico cui appartenevano le classi agiate del paese che vedevano in lui una sicurezza contro la situazione generale. Il Re si allineò pur potendo intervenire in quanto capo assoluto dell’esercito ed evitare che nel 1925 il fascismo entrato in parlamento dal 21 proclamasse il partito unico, e la dittatura. Approfittando anche della scelta del partito socialista dopo l’uccisione di un suo deputato, Matteotti, e degli altri partiti di ritirarsi. La Germania uscì sconfitta dalla Grande Guerra. Venne costituita la repubblica di Weimar con una costituzione liberale. Con gli accordi di pace venne umiliata dagli alleati inglesi e francesi e fu privata di numerosi territori (sul confine con la Francia). Tutto ciò, oltre alle difficoltà anche qui sociali ed economiche, determinò l’ascesa al potere del partito nazionalsocialista di Hitler seguito da grandi masse e con il 1933 iniziò la dittatura. Il suo obiettivo era il riscatto della Germania. Seguirono poi gli anni più bui della storia, le persecuzioni degli ebrei, l’aggressione degli altri stati europei finio alla sconfitta.
Hai fatto un resoconto sostanzialmente corretto degli eventi. Ma non hai risposto al quesito di fondo. Tutto questo è stato un doloroso, ma necessario percorso per giungere alla fine alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948?
Come altri, hai risposto alle domande in modo un po’ troppo narrativo e poco esplicativo. Non hai soddisfatto in particolare l’ultimo quesito, relativo alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (se ci si sarebbe potuti pervenire anche altrimenti).
Sia il Fascismo che il Nazismo furono dei regimi totalitari che assunsero il controllo dei relativi stati in cui si originarono, rispettivamente Italia e Germania, in maniera formalmente legale; infatti sia il partito fascista che quello nazista vinsero effettivamente le elezioni per la carica del governo e , nonostante questo fatto sia parzialmente giustificabile tramite le violenze e le sottaciute minacce agli elettori, ottennero il consenso della popolazione. Anche se , col senno di poi, può sembrare inspiegabile il carisma esercitato dai leader di questi partiti sulla popolazione in realtà per comprendere come questo accadde è necessario prendere in considerazione il contesto sociale e il periodo storico in cui tutto ciò avvenne; infatti sia l’Italia che la Germania erano nazioni in gravi difficoltà economico-sociali a causa della recente uscita dalla Prima Guerra Mondiale e in entrambi gli stati imperversava una diffusa avversione della classe borghese nei confronti dei partiti socialisti e i due partiti in esame si proposero da una parte l’obiettivo di risollevare i rispettivi paesi dalla crisi e dall’altro quello di combattere i partiti comunisti. La maggior parte della popolazione quindi, stremata dalle difficoltà sociali ed economiche o semplicemente contraria alle mire socialiste, si convinse gradualmente ad appoggiare il partito Fascista (in Italia) o Nazista (in Germania) che ottenne così il potere in maniera apparentemente legale. Ritengo che nonostante tutte le conseguenze negative ( ed ingiustificabili, come la Shoà) che portarono i due patiti totalitari, l’avvento di questi e delle conseguenze stesse fu sicuramente funzionale ad una presa di coscienza globale sui temi dei diritti inviolabili dell’uomo e fu funzionale alla creazione di enti di tutela internazionale (per quanto riguarda i rapporti internazionali mi riferisco al’ONU ma anche all’Unicef e ad altre organizzazioni tutt’ora esistenti e assolutamente necessarie a mio avviso) che si dimostrarono fondamentali nel delinearsi del nuovo mondo e della nuova società moderna del dopoguerra; tuttavia penso che l’Uomo, prima o poi, sarebbe giunto alla creazione di queste organizzazioni e alla presa di coscienza di cui parlavo anche senza il bisogno di questi tragici eventi.
buongiorno, non riesco a vedere la sua risposta al mio commento
Ora dovresti vederla
Risposta davvero ottima ed esauriente. Soddisfi entrambi i quesiti impliciti nella domanda, argomentando con precisi riferimenti storici anche se in modo inevitabilmente personale (difficile giustificare fino in fondo la propria tesi in un campo in cui è così difficile fare delle verifiche).
Sia Mussolini, comparso nello scenario italiano subito dopo la conclusione della prima guerra mondiale, che Hitler, anch’esso affermatosi ben dopo la conclusione della grande guerra, arrivarono al potere in via del tutto legale: sopratutto grazie alla propaganda che attuarono nei rispettivi paesi per esser eletti come comandati. Tutto ciò poi prese appunto una brutta piega ma in via del tutto legale, Ad esempio negli entrambi stati si istituirono dei corpi di polizia privati che esercitavano (indirettamente) il volere del attuale capo dello stato. Apparentemente tutto ciò che è successo è legale, ed è anche attraverso delle elezioni truccate o dove la scelta era molto ristretta che tutto ciò è successo
Ho capito, fu tutto legale. Ma basta questo per renderlo possibile? Quale crisi morale, economica, civile devono avere attraversato i due Paesi per potersi alla fine riconoscere in tali regimi? Non hai infine risposto al quesito sulla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (se solo attraverso la seconda guerra mondiale ci si sarebbe potuti arrivare o meno).
è stato possibile che si instaurassero dei regimi totalitari perchè entrambi gli stati Italia e Germania prima della nascita dei rispettivi movimenti fascista e nazzista stavano attraversando un periodo di crisi e squilibrio del paese a livello economico,politico e civile. Tutto ciò favorì la nascita di forti ideologie quali quella fascista e quella nazionalista, ma a mio parere devono la loro presa di potere soprattutto al grande consenso popolare che consentì loro di raggiungere la maggioranza e di prendere il potere ( ovviamente in merito a ciò da ricordare le restrittive misure di repressione di libertà personali e i rigidi controlli di sorveglianza utilizzati per conservare ed incrementare la loro forza)
La risposta è un po’ troppo sintetica e poco approfondita, ma accettabile, salvo che per il fatto che è parziale. Era proprio necessario passare per nazifascismo e seconda guerra mondiale per avere la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo?
l’instaurazione dei regimi totalitari che si svilupparono in Germania e in Italia è stato possibile prima ancora della nascita dei rispettivi movimenti fascista e nazzista poiché le due nazioni stavano attraversando un periodo di forte crisi e squilibrio in ambito economico, politico e civile.
Tutte queste cause favorirono la nascita di forti ideologie quali quella fascista, nazista e nazionalista, ma secondo me devono il loro successo principalmente grazie al grande consenso popolare che consentì agli esponenti di queste ideologie di raggiungere la maggioranza e prendere il potere; anche ovviamente grazie alle misure di repressione estreme che adottarono per assicurarlo e mantenerlo, oltre che per limitare la libertà personale di ogni individuo.
Secondo me, è stato necessario attraversare questi regimi e la guerra mondiale da essi provocata persi giungere alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, poiché è innegabile che durante questo periodo storico sono successi avvenimenti nei confronti dell’uomo estremi; basta ricordare; la Shoa, che ha provocato la morte di milioni di ebrei e non solo e il loro sfruttamento in campi di lavoro; i vari esperimenti e torture che gli scienziati nazisti hanno compiuto in nome della “scienza” per testare i limiti di sopportazione del corpo umano; le bombe atomiche ad Hiroshima e Nagasaki, che hanno sterminato oltre che le persone anche intere città; i vari crimini di guerra compiuti dai Giapponesi su civili e prigionieri di guerra, tra cui torture, sperimentazione umana, guerre biologiche, stermini di massa, uso di armi chimiche, esecuzioni, cannibalismo, stupro e saccheggi.
Tutti questi eventi spregevoli e immondi che sono stati compiuti in un arco di tempo relativamente breve sono stati tristemente essenziali per raggiungere la Dichiarazione dei Diritti Umani per evitare che tutto ciò si ripeta, anche se si è consapevoli che ancora in alcune zone del mondo alcuni di questi ti crimini vengono ancora compiuto e i diritti non sono rispettati.
Ottima analisi. L’espressione “spregevoli e immondi” è molto personale e per questo accettabile, ma eviterei di usarla in contesti storiografici ufficiali…
Innanzitutto entrambe le due forme di totalitarismo avevano un forte consenso popolare. Hitler riuscì a salire al potere aggirando costituzione della repubblica di Weimar. Ritengo che molto probabilmente se non si fosse passati per questi regimi che causarono sterminio di massa, guerra e distruzione non si sarebbe giunti alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo. Infatti, senza di questi, non si sarebbe capito le terribili conseguenze delle teoria razziali e di in eguaglianza.
Ma come si spiega il consenso popolare di cui godevano le due forme di totalitarismo (non “entrambe le due forme”! o “entrambe le forme” o “le due forme”). Anche la risposta all’ultimo quesito non è del tutto esaustiva. Perché la Dichiarazione Universale non sarebbe stata possibile senza la seconda guerra mondiale?
Il fallito tentativo del colpo di stato nel 1933 aveva fatto capire ad Hitler che quella non era la strada più sicura per arrivare al potere ed era più sicuro procedere in maniera legale come Mussolini fece successivamente.
Entrambi i due totalitarismi erano appoggiati dalla grande finanza e dalla forte industria.
In Germania il totalitarismo oltre essere stato appoggiato da queste potenze , veniva appoggiato anche da una cospicua parte del popolo.
La Germania quando Hitler si stava affermando , si trovo davanti ad un popolo frustrato dal trattato di Versailles e impoverito dalla grande depressione , il
Nazismo o meglio Hitler riusciva ad offrire l’impressione illusoria di una maggiore libertà alla quale i tedeschi sfiniti dalle sanzioni di imposte dopo la grande Guerra e da una repubblica ritenuta corrotta ed inefficiente non riuscirono a ignorare.
La tua analisi spiega solo parzialmente il successo dei due regimi. Non rispondi poi al quesito relativo al percorso che ha portato alla Dichiarazione Universale dei diritti umani.
Sia nel caso italiano, sia nel caso tedesco, lo stato dopo la prima guerra mondiale si trovò in difficoltà, infatti entrambi i paesi entrarono in una crisi finanziaria e sociale con una sfiducia nel potere statale, in aggiunta a ciò la volontà di “vendicarsi” per il torto subito aiutò molto l’ascesa dei due dittatori. Senza il loro carisma e la loro persona infatti, secondo me, sarebbe stato difficile il processo di formazione dei due partiti. Da questo sostengo che ciò sia avvenuto grazie ad un intrecciarsi di fattori che quindi permisero il proseguire della storia come oggi la conosciamo, infatti a mio parere anche con un solo piccolo cambiamento tutto sarebbe potuto essere diverso, ma non essendo accaduto nulla di diverso da ciò che è stato, ci limitiamo ad analizzare e riportare i fatti che sono accaduti con le loro cause e i loro effetti. L’unico aspetto che viene definito positivo della guerra causata dalle dittature, è l’orrore che si è diffuso nell’opinione pubblica dopo la fini della guerra, non tanto per la questione razzista, ma più per il modo in cui lo sterminio venne attuato. Infatti anche nei paesi Alleati il razzismo era all’ordine del giorno, basti pensare che in Inghilterra gli omosessuali venivano castrati chimicamente o costretti alla reclusione. Anche negli eserciti alleati, però, vennero commessi molti crimini di guerra , che non vennero mai condannati dato che sono i vincitori a scrivere la storia. quindi secondo me senza la seconda guerra mondiale, non ci sarebbe stata nei decenni successivi la stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Risposta abbastanza ben argomentata e pertinente. Non è chiara la funzione del riferimento alla violazione dei diritti umani da parte di potenze occidentali diverse dall’Italia e dalla Germania in rapporto al quesito.
Al contrario di Hitler che prese il potere con un colpo di stato la strategia di Mussolini fu decisamente più astuta e raffinata, infatti capì esattamente quello che il popolo italiano voleva sentirsi dire grazie ad una massiccia propaganda riuscì a conquistare il potere assoluto.
La Dichiarazione dei Diritti Umani del 1948 fu la chiusura definitiva di uno dei capitoli più oscuri e disumani della storia di Homo sapiens. Molto spesso le persone si rendo conto della moralità delle cose fatte solo dopo aver toccato veramente il fondo e tutto quello che accadde tra il 1939 e il 1945 è un triste esempio di ciò.
Hai risposto sia pure sinteticamente a una parte del quesito, nel periodo finale. Ma non è chiaro come sia stato possibile, secondo te, che fascismo e nazismo si fossero riusciti ad affermare.
L Italia del dopoguerra e in generale l’intera Europa era regolata da forti squilibri politici, economici e sociali che causarono una forte instabilità a livello amministrativo.
La forte disoccupazione e le tensioni sociali, portarono a una forte presa di posizione da parte di regimi fascisti e nazisti rispettivamente in Italia con Mussolini, e Germania con Hitler. Questi regimi furono caratterizzati da forte ingiustizia a livello sociale e etico come la persecuzione degli ebrei e di tutti coloro che erano ritenuti “inferiori” da Hitler(razza ariana). Attraverso queste forti violenze, ingiustizie e tramite la Shoah che con il processo di Norimberga indirettamente portò alla nascita dei diritti dell’uomo con la fine della seconda guerra mondiale si giunse alla formazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 con al quale si da per la prima volta importanza ai diritti fondamentali dell’uomo che fino a prima non erano stati considerati.
Ma la domanda era se, secondo te, era proprio necessario passare per queste esperienze tragiche per arrivare alla Dichiarazione Universale. Non è neppure del tutto chiaro come sia stato possibile, secondo te, l’affermarsi di fascismo e nazismo. Privilegi la narrazione alla discussione critica. Infine, nel primo dopoguerra non si trattava solo di “una forte instabilità a livello amministrativo”. Che intendi per “amministrativo”? La crisi fu sociale, politica, economica, morale…
Per quanto riguarda l’ascesa del nazismo, Hitler riuscì a sfruttare al meglio il malcontento popolare causato dalle pesanti condizioni che la Germania aveva subito dopo la sconfitta nella Grande Guerra, e dalla crisi del ’29 che acuì le difficoltà già presenti. I nazisti propugnavano il nazionalismo, l’anticomunismo, l’antisemitismo e l’antiliberalismo, diventati strumenti ideologici e di propaganda in grado di raccogliere consensi fra le classi popolari (in situazione di grave ristrettezza economica e con il sospetto nazionalista di un “complotto” organizzato dagli ebrei) e fra una parte della borghesia (propensa a sacrificare il sistema democratico in cambio di una maggiore stabilità politica). È in questo clima che la destra nazionalista si rafforzò progressivamente fino ad arrivare al 1933, anno in cui (dopo le elezioni del ’32) Hitler divenne cancelliere.
Anche in Italia, dopo il primo conflitto mondiale, era presente uno scontento derivato dalle ricompense territoriali che il governo si aspettava e che la diplomazia italiana non era riuscita ad ottenere (la questione della vittoria mutilata). Dopo il biennio rosso (’19-’20) in cui le masse popolari si aspettavano una svolta politica radicale, simile all’ondata rivoluzionaria russa, si creò un clima di forte instabilità e incertezza, terreno propizio per l’ascesa di Mussolini e del partito fascista, affermatosi soprattutto in chiave antisocialista. Il leader coniugò l’azione violenta degli squadristi con un aggressivo nazionalismo il quale, unito al populismo, divenne mezzo attraverso cui il partito riuscì a ottenere crescenti adesioni fra la piccola borghesia. Avvalendosi della debolezza degli ultimi governi liberali per farsi largo sulla scena politica, dopo la marcia su Roma del ’22, rivendicò la guida del governo.
Personalmente ritengo che la dichiarazione dei diritti dell’uomo fosse difficilmente realizzabile senza le premesse dei regimi totalitari e dei crimini da loro perpetrati, poiché sono stati proprio i milioni di morti e la messa in atto di principi razzisti e inegualitari a convincere la maggior parte delle nazioni a livello mondiale a virare verso una svolta che includesse a pieno titolo i diritti inalienabili di ogni individuo che nessuna dittatura dovrebbe ledere.
Ottima e argomentata analisi.
Sicuramente i totalitarismi sono nati in un clima di crisi e di squilibri interni di tipo politico, sociale ed economico soprattutto. In particolare in Italia, a causa del malcontento generale diffuso soprattutto tra la borghesia media la figura di Mussolini fu facilitata ad emergere; bisogna ricordare che salí al potere in modo relativamente legale così come Hitler che riuscì ad approfittare della situazione di crisi e sofferenza che viveva la Germania, in seguito ai trattati di pace della prima guerra mondiale. Hitler riuscì a guadagnarsi un ampio consenso popolare grazie alle sue promesse e alla sua decisa e autoritaria personalità.
A mio parere, purtroppo, è stato quasi necessario passare per questi regimi e avvenimenti da essi provocati per giungere alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Quasi sicuramente infatti queste atrocità hanno fatto riflettere, velocizzando la presa di coscienza e la volontà di abolire le leggi razziali, le discriminazioni sociali, a favore dei diritti di uguaglianza. Infatti “banalmente” il detto dice sbagliando si impara.
Credo che siano molte le cause dello scoppio di una così inutile guerra. Innanzitutto le forti ideologie capitanate da figure tanto carismatiche, come Hitler e Mussolini, capaci di plasmare e sfruttare astutamente le menti e i mezzi di comunicazioni dell’epoca. La popolazione fu manipolata attraverso il loro senso nazionalistico e la sete di vendetta. Questi leader seppero anche sfruttare la situazione di crisi, soprattutto di tipo politico, giocando con le istituzioni e salendo facilmente e legalmente al potere intimidendo i rivali. La violenza era usata anche verso coloro che erano considerati “diversi” e dunque non “puri” e sani come la popolazione ariana; ebrei, omossussuali, rom, disabili, est-europei vennero tutti perseguitati da leggi razziali e portati in un lungo, spaventoso e insensato viaggio verso la morte. La crudeltà omicida che riuscirono a dimostrare i nazi-fascisti deve ricordare alle generazioni future come l’uomo possa portare dolore e distruzione con terribili e violente scelte( addirittura sterminare la sua stessa specie!).