Studia la nuova unità didattica sui limiti dell’empirismo logico e sull’approccio epistemologico di Popper (fruendo anche delle videolezioni ivi incorporate).
Per verificare la tua preparazione rispondi al seguente quesito, corredando la tua risposta, se credi, di domande di chiarimento sulla prospettiva popperiana:
- Quali secondo te i i tratti più rilevanti dell’approccio epistemologico di Popper? Motiva la tua risposta facendo particolare riferimento al modo in cui Popper cerca di risolvere i problemi lasciati aperti dall’empirismo logico.
Popper, con il suo approccio epistemologico, sarà un autore di riferimento per coloro che verrano dopo. Quest’ultimo cerca di risolvere i problemi lasciati in sospeso dalle teorie dei positivisti logici e ci riesce in parte, dal momento che come per ogni teoria scientifica, che viene smentita da scoperte o da visioni diverse, anche l’approccio di Popper verrà poi discusso.
I due problemi fondamentali sui quali Popper cerca di intervenire sono l’induzione e la sottodeterminazione. La teoria di Popper si articola in modo completamente diverso da tutto ciò che la precede. Per Popper è necessario formulare un ipotesi astratta, per poi andare a vedere se corrisponde al fenomeno, ovvero se “salva il fenomeno”. Questa visione platonica e razionale pone molta importanza sull’ipotesi e affida al controllo empirico una funzione di falsificazione dell’ipotesi e non più di verifica. L’obbiettivo quindi, è di formulare teorie che possano prestarsi a falsificazioni (come ad esempio la teoria di Einstein-una teoria che afferma cosa dovrebbe succedere perché possa essere falsificata, è scientifica per Popper).
Questo approccio di falsificazione risolve i due problemi prima nominati. Prima di tutto quello dell’induzione viene superato poichè mentre le verifiche costringono ad osservazioni infinite e mai sufficienti, la falsificazione è un approccio diretto e più semplice. La sottodeterminazione viene affrontata con un criterio simile alla selezione naturale. Se ci sono più teorie che affermano le stesse cose ma in modi diversi, bisogna falsificare una delle teorie attraverso l’uso di esperimenti cruciali, che vadano a riguardare le situazioni limite delle teorie stesse. Basta una sola conseguenza empirica falsa, per abbandonare la teoria. La teoria che sopravvive alle verifiche di falsità, è verosimile, ma non vera in assoluto (la scienza è in continua evoluzione e può essere smentita in ogni momento).
Penso che la parte più rilevante e innovativa sia l’importanza che Popper pone sulla mente creativa, in grado di formulare teorie astratte, di carattere quasi filosofico, piuttosto che contare su una mente osservativa.
Inoltre la falsificazione delle teorie risulta essere molto più facile della verifica delle stesse e rappresenta una visione decisamente originale per il tempo.
Ottima analisi e persuasiva discussione
A mio parere l’aspetto più rilevante dell’approccio di Popper riguarda il suo rinnovamento rispetto ai precedenti empiristi logici, in particolare il fatto che il suo metodo demarchi solo ciò che è scientifico da ciò che non lo è, e non anche ciò che ha senso da ciò che è insensato; avevo trovato infatti assurdo il precedente criterio di distinguere ciò che ha senso da ciò che non lo ha solo in base alla formula di Shlick, e sopratutto troppo limitante. Un’altra importante innovazione risiede nel suo metodo di falsificazione di una teoria, a mio parere un metodo rivoluzionario e brillante che ti permette di capire molto più velocemente e in modo più preciso, rispetto al metodo di verificazione, se una teoria scientifica sia verosimile o no. Infatti secondo Popper, una teoria verosimile non può mai essere falsificata, in questo modo si selezionano solo le teorie più forti e meglio studiate tagliando invece fuori quelle più vaghe che potrebbero però risultare vere se si applicasse solo il metodo di verificazione.
Hai colto e condiviso i tratti fondamentali dell’epistemologia di Popper.
L’approccio di Popper nei confronti dell’epistemologia è molto interessante, perché comprendendo che non è possibile dare per certo ciò che lo scienziato afferma, analizza la tenuta logica delle teorie (osservando la coerenza e la verificabilità). Affronta innanzitutto il problema dell’induzione, affermando che la scienza in realtà procede per maniera ipotetica-deduttiva. Egli sostiene infatti che dopo aver formulato l’ipotesi di partenza bisogna avere come obiettivo la sua falsificazione e non la sua verificazione, mettendola alla prova. Affinché una teoria abbia quindi carattere scientifico è necessario che accada qualcosa che sia in grado di falsificarla. La teoria di Marx o l’astrologia in generale, per esempio, non possono essere considerate scientifiche nonostante ciò che accada sembra verificare ciò che dice l’oroscopo e qualsiasi cosa avvenga possa essere spiegato dal marxista. È necessario piuttosto che teoria venga costruita in modo tale che ci possano essere possibili circostanze che la falsificano. Un’esempio coerente può essere proprio la teoria di Einstein, formulata in modo da lasciar intendere le confutazioni da poter fare, dando così carattere scientifico alla teoria. Bastava infatti che i fotoni si comportassero in un modo diverso da quello che aveva dichiarato per falsificare la teoria: Einstein si espone quindi alla falsificazione, sottoponendosi a controlli più rigorosi.
Con questo approccio è possibile quindi discriminare tutte le teorie rischiose che si prestano ad essere falsificate da quelle generiche che invece sono verificate (anche se questa caratteristica non ne garantisce la totale scientificità potendo essere confutate in un secondo momento). Si riesce quindi a superare l’induzione testando le ipotesi sulla base di occorrenze realizzate per falsificare la teoria e “sperare” di fallire in questo obiettivo.
Popper poi con il suo “modus tollens” ritiene che le teorie scientifiche con conseguenze vere possano essere compatibili con ipotesi vere e false, ma se hanno conseguenze false non possono mai avere una teoria vera. Quando si hanno perciò più teorie in competizione, basta una sola falsificazione per far cadere una teoria, scegliendo i punti più cruciali: avviene così una sorta di selezione naturale tra esse che fa resistere la teoria che supera i punti più deboli, lasciando da parte l’altra. Supera così l’induzione epistemologica, perché non sono necessarie infinite verifiche che non sono in grado di verificare la teoria, ma basta usare l’approccio falsificato, che è molto più diretto e che permette di dichiararne la falsità.
Popper riesce quindi a distinguere tutte le teorie scientifiche da quelle che non lo sono, sostenendo che quindi le teorie religiose o filosofiche che hanno significato, ma non hanno valore scientifico, perché non ci può essere nulla che le falsifica, dal momento che tutto ciò che osservo verifica la mia visione.
Hai colto l’essenziale dell’approccio di Popper, anche se non hai sviluppato una discussione molto personale.
L’approcio che Popper adotta per cercare di superare I problemi irrisolti dell’empirismo logico e senza ombra di dubbio un approccio molto originale,ma al di la delle considerazioni sulla sua originalita,da un prospettiva strettamente “utilitaristica” e piu attinente alla risoluzione del problema di demarcazione fra scienza e pseudo-scienza,tale approccio risulta molto piu efficace e centrato;in particolare per tre aspetti fondamentali:
1.Inanzittutto il “falsificazionismo” di Popper,rispetto al “verificazionismo” degli empiristi logici,e un criterio di demarcazione molto piu produttivo o forte perche permette di eliminare dall’ambito della scientificita teorie o modelli(come l’astrologia o la psicanalisi),che il precedente criterio basato sulla verifica non riusciva in quanto certi teorie ,per come sono formulate(e per la loro ambiguita o generalita intrinseca),permettono sempre e a presciendere da cio che accade di essere verificate;ma cio significa che,per il verificazionismo,una teoria,pur essendo falsa,se costruita in modo tale da permettere sempre una verifica al suo interno,allora tale teoria supera il “test” di scientificita e risulta appunto scientifica;e proprio qui che si rivela la “potenza” della metodologia popperiana in quanto essa richiede che una teoria,per poter essere considerate scientifica,deve essere suscettibile non di verifica sperimentale,ma di falsificazione sperimentale,permettendo cosi di “pulire” l’ambito scientifico dalle teorie ambigue(quindi non esposte alla falsificabilita) che raggirerebbero il criterio degli empiristi e verrebbero considerate scientifiche.
2. Secondariamente,essendo il verificazionismo basato sull’induttivismo,esso risulta poco rigoroso per quanto riguarda le toerie universali(che sono il “cuore” della scienza) in quanto esse verebbero solo presupposte come universali;invece,per poter eliminare tale presupposto,si dovrebbero sperimentare tutte le infinite occorenze possibli di una determinata classe di eventi,il che e impensabile e dunque le teorie universali resterebbero ingiustificate;ma anche se, per assurdo, si riuscisse a verificarle tutte,entrerebbe in gioco un problema ancora piu insormontabile,ovvero quello della sottodeterminazione delle toerie:come si fa a decidere quale fra le teorie che spiegano la stessa classe di eventi e che sono ugualmente verificate e quella giusta?Il verificazionismo,di fronte a tale interrogatorio,crolla completamente,mentre il falsificazionismo trionfa:fra 2 teorie concorrenti il falsificazionismo consente una lavida decisione tramite un espermineto cruciale che controlli le conseguenze o previsioni empiriche non sovrapponibili delle due e vedendo quale effettivamente accade;cosi facendo si puo scartare legitimamente come sbagliata la toeria la cui previsione corrispondente e stata falsificata,cioe non si accaduta(la teoria che si tiene come giusta,secondo la terminologia di Popper,verebbe cosi “corroborata” piuttosto che “verificata” e risulterebbe non vera in assoluto ,ma almeno molo verosimile).
3.Infine,un aspetto forse meno pertinente al discorso,ma ugualemnte degno di importanza e che l’approccio di Popper e un principio di demarcazione e non di significativita,quindi esso si limita(motivo per cui risulta piu centrato) solo a decidere cio che e scientifico da cio che non lo e e non cio che e significativo da cio che non lo e;per questo aspetto,il falsificazionismo risulta piu “eticamente giusto” del verificazionismo in quanto non va a inferire sugli altri ambiti e togliere loro qualsiasi significato,esso semplicemente dice che tali ambiti non sono scientifici.
Hai colto i tratti fondamentali dell’epistemologia di Popper, rilevandone il valore.
Popper fu un filosofo austriaco contemporaneo agli empiristi logici del Circolo di Vienna che cercò di risolvere i problemi lasciati aperti dalla teoria empirista sostenuta dai suoi colleghi.
Sostanzialmente sono due le critiche che Popper muove ai danni dell’ empirismo logico:
1) l’impossibilità di analizzare tutti i possibili casi e di conseguenza l’impossibilità di trarre conclusioni sempre valide attraverso un metodo induttivo.
2)il fatto che il principio di verificazione non esclude teorie come il Cristianesimo o quella marxista dal gruppo di quelle considerate scientifiche.
Secondo Popper quindi la scienza non può procedere attraverso un processo induttivo bensì lo fa attraverso ad un metodo ipotetico-deduttivo.
il metodo di Popper presenta quindi i seguenti vantaggi:
1)la semplicità e velocità con cui è possibile falsificare una teoria al contrario del lungo processo di verificazione empirica.
2)il salvataggio della parte puramente teorica di una teoria scientifica, la quale non potendo essere dimostrata empiricamente secondo gli empiristi logoci non aveva senso.
3)il fatto che posso scegliere la più corretta tra due teorie che trattano conseguenze empiriche simili mediante quattro controlli differenti (teorizzati da Popper).
Hai colto i tratti più importanti dell’epistemologia di Popper, ma la tua risposta rimane un po’ impersonale.
Personalmente ritengo la teoria di Kuhn, dal punto di vista puramente scientifico, decisamente imprecisa e poco coerente; infatti fare una scelta di carattere filosofico/culturale davanti a due paradigmi di tipo scientifico non ha molto senso logico; anche se ritengo la teoria di Kuhn più moderna ed evoluta di quella di Popper.
D’altra parte, la teoria di Lakatos è decisamente la più elegante e dotata di senso logico, infatti analizzando l’evoluzione storica di una determinata teoria, sia ha la possibilità di vedere e comprendere tutto il suo sviluppo, arrivando così alla teoria “cresciuta” meglio.
Jacopo, ma questo spazio era dedicato alla valutazione della teoria di Popper, non di quelle di Kuhn e Lakatos, che, del resto, presuppongono quella di Popper.
Popper è estremamente critico nei confronti dei procedimenti induttivi infatti, secondo lui la scienza non procede per induzione ma, al contrario, in maniera ipotetico-deduttiva. Quello che è interessante é il suo intero approccio per giustificare cosa è scienza (almeno come verrà detto dopo “fino a prova contraria”) e cosa no. Con Popper, non si parte dal particolare, appunto, per arrivare al generale (metodo induttivo) ma si procede in modo contrario: si intuisce e si formulano ipotesi relative alla legge universale e poi si va a controllare che questa “salvi i fenomeni” (Platone -cit).
È particolarmente interessante poi la stessa “verifica” o controllo dell’ipotesi proposta da Popper (cioè l’interesse non deve riguardare la verificazione dell’ipotesi ma ci si deve porre nella condizione di “falsificare” l’ipotesi). Insomma, tra i vari esempi offerti per provare questo metodo (come l’es di Einstein), si è capito che “infinite verifiche non sono in grado di dimostrare che una teoria è vera, basta una solo falsificazione per dimostrare che una teoria è falsa”. Quindi, l’approccio che mira alla falsificazione, è molto più efficace di un approccio che mira alla verificazione (empiristi e tutte le loro lacune). L’approccio falsificativo è mooolto più diretto (è molto più facile dimostrare che una teoria è falsa invece di dimostrare la veridicità di molte teorie insieme).
(Scusi se ho risposto tanto in ritardo)
Hai risposto in tempo, dal momento che, a causa di un banale errore di inserimento, vi ho autorizzato a rispondere entro ieri (il 16 aprile). La tua risposta è chiara e convinta, più ancora che convincente. Sono curioso di sapere che cosa penserai delle critiche che Kuhn e altri muoveranno a Popper. Ho anche apprezzato quel “moooolto” che indica un super-superlativo assoluto, immagino (ma non esagerare con questo genere di soluzioni grafico-retoriche, soprattutto evitale in contesti formali).
L’aspetto piu rilevante della teoria di Popper risiede a mio parere nel fatto che egli attribuisce alla verificabilità empirica un ruolo marginale nella considerazione della scientificità di una teoria e insiste sul contestualizzare tale teoria alla luce della sua logicità e delle altre teorie “concorrenti”; riducendo la verifica empirica ad una controprova delle previsioni enunciate dalla teoria; di conseguenza a differenza degli empiristi logici si focalizza maggiormente sulla teoria stessa più che sulla sua verificabilità (che spesso è fallace come dimostrato dai limiti stessi dell’empirismo logico) e questa visione consente quindi di considerare scientifiche molte teorie o proposizioni che venivano escluse a priori dal principio di verificazione degli empiristi logici come Schlick.
Hai colto un aspetto rilevante della teoria di Popper. Tuttavia hai sottaciuto – non so se perché non ne hai colto la rilevanza o, magari, perché lo giudichi effettivamente meno rilevante – il tratto dell’approccio di Popper più “famoso”, ossia il suo “falsificazionismo”, la concezione, cioè, secondo la quale le teorie migliori sono quelle costruite in modo tale da essere più facilmente falsificabili. E questo perché mentre infinite verifiche non sono sufficienti a dimostrare che una teoria sia valida (per via dei limiti dell’induzione e della cosiddetta “sottodeterminazione” delle teorie da parte dei fenomeni che esse spiegano), basta una sola falsificazione per “cestinarla”, per così dire.
Considero molto convincente la critica di Kuhn poiché ritengo che il rigido approccio di Popper non permetta il progresso scientifico. Falsificando ogni teoria non è possibile migliorare e/o approfondire gli studi, di conseguenza si perdono molte possibilità di fare nuove scoperte. Lo stesso filosofo sostiene “ogni teoria naviga in un oceano di anomalie” è dunque controproducente arrestarsi di fronte ad una falsificazione , ma è bene controllare e capire i fenomeni che non corrispondono all’ipotesi. Sostengo il programma di ricerca di Kuhn perché vede la falsificazione di una teoria non come segnale di arresto o limite, ma piuttosto come uno stimolo a indagare più a fondo quelle che appaiono come incongruenze.
Anche la teoria di Lakatos sembra essere attendibile, tuttavia il suo criterio si basa su un aspetto storico e prettamente legato alla vita di colui che ha formulato la teoria, non dimostrando in modo certo la veridicità dell’ipotesi.
Mi sembra che qui alcuni di voi abbiano fatto un po’ di confusione. Questo spazio è riservato alla discussione della teoria di Popper, non di quelle di Kuhn e Lakatos.
A mio parere il tratto piu rilevante del pensiero epistemologico di popper è sicuramente il metodo della falsificazione. se si analizza questo metodo aiuta veramente tanto il pregresso della scienza, infatti secondo lo stesso Popper era doveroso che uno scienziato cercasse qualsiasi pretesto o contraddizione che potesse sminuire o addirittura far cadere la teoria enunciata dallo scienziato stesso. e cosi si ha appunto una progressione della scienze e vengono filtrate in altre parole solamente le teorie indissolubili.
Non è molto chiaro. Pochi leggendo quello che hai scritto comprenderebbero, credo, la prospettiva di Popper. Non è che “era doveroso che uno scienziato cercasse qualsiasi pretesto o contraddizione che potesse sminuire o addirittura far cadere la teoria enunciata dallo scienziato stesso”. Sarebbe un approccio troppo “perdente”. Uno scienziato dovrebbe costruire teorie che egli spera che salvino i fenomeni, semplicemente in modo tale da proporre situazioni, implicate dalle teorie stesse, che si prestano a potenziali smentite, ma solo al fine di superare questi test e corroborare così, come dice Popper, le teorie medesime.
Se uno non conoscesse la teoria di Popper, difficilmente ne capirebbe qualcosa da quello che scrivi. Attenzione all’uso delle congiunzioni. Ad es. in “infatti secondo lo stesso Popper era doveroso ecc.” quell'”infatti” è improprio. Tu sostieni che il metodo di Popper aiuti veramente il progresso della scienza (in realtà, come vedremo meglio, uno dei limiti dell’approccio di Popper consiste proprio nella difficoltà a “misurare” il grado di progressività di una teoria scientifica). Ammesso che sia come dici tu, quello che segue all'”infatti” non è una dimostrazione della tua tesi (che il metodo di Popper aiuti ecc.), ma solo un’esposizione della teoria di Popper. Che c’entra? L'”infatti” è improprio.
Prima caratteristica di rilievo di Popper è la sua affermazione che dice che la scienza non procede per induzione, ma in maniera deduttiva: ovvero non viene prima l’osservazione e poi si ricava la legge generale, ma viceversa. Si intuisce un’ipotesi relativa ad una legge universale e poi si controlla se essa sia vera (ad esempio la teoria eliocentrica, come dal video spiegata).
Seconda caratteristica ancora più importante è l’obiettivo del controllo delle ipotesi, che per lui, a differenza di tutti gli altri introducendo questo nuovo concetto, non deve avere per obiettivo la verificazione dell’ipotesi, bensì la sua falsificazione: così facendo, se non si riuscisse a falsificarla, l’ipotesi sarebbe universalmente verificabile e vera. Il tutto sta nel cercare di falsificare le teorie ma senza riuscirci. Questa seconda caratteristica va a mirare contro quelle teorie che sono in vari modi interpretabili e quindi apparentemente sempre vere, ma ad esempio, come quello nel video che mi ha molto colpito, la teoria di Freud verrebbe, con questo criterio, sciolta, poichè l’analista potrebbe sempre interpretare la sua teoria e ‘salvarla’ sempre dato che magari è il paziente che ha un comportamento non consono alla teoria, ma questo perchè magari è colui che tiene la seduta a mettere il dito nella piaga e influire negativamente sulla mente del paziente. In pratica attacca le teorie che sono verificabili grazie alla propria interpretazione dei fatti ecc ecc. Quindi perchè una teoria sia scientificamente vera, dovrebbe esistere un qualcosa che la falsifichi, solo così allora avrà un valore per la scienza (così la religione viene detta come vera, ma non scientificamente).
Concludo affermando che solo le teorie che ti mettono in chiaro la possibilità di essere confutate valgono scientificamente (vedi quella di Einstein)
Questa visione di Popper secondo me mette in chiaro molto questo periodo un po’ ricco di confusione degli empiristi, e mi schiarisce le idee sull’affermare se una proposizione ha valore scientifico o no (come l’esercizio delle 10 frasi precedentemente svolto). Mi ha aperto la mente questo filosofo, aiutandomi a dare giudizi differenti sul vero e proprio valore delle proposizioni, anche le più banali. Anche se, tutti questi cambiamenti (quasi radicali) di teorie ecc ecc mi mettono un po’ di confusione e mi fanno riflettere sul quale secondo me, e poi secondo come la tecnologia e scienza si evolve, sia la strada giusta cui tener conto.
Hai offerto una risposta sentita e personale, meditata. Si percepisce che l’argomento ti ha interessato e colpito. Talora il lessico lascia un po’ a desiderare, soprattutto nella seconda parte della tua risposta. Una visione p.e. non mette in chiaro “un periodo”, ma può contribuire a chiarire concezioni diffuse in un certo periodo. La religione non è vera per Popper, ma potrebbe esserlo. Senz’altro le affermazioni religiose, se coerenti, hanno senso, pur non essendo falsificabili, dunque non essendo scientifiche. E potrei continuare. Ma apprezzo l’impegno e la serietà dell’analisi.
Secondo Popper, la scienza non procede in
modo induttivo, ma con il metodo ipotetico-deduttivo. Ciò lo si può capire anche dalle sue critiche agli empiristi logici. Infatti il filosofo critica l’impossibilità, che caratterizza il pensiero neopositivista, di trarre conclusioni generali da sole osservazioni o dalle leggi di probabilità. Inoltre critica il principio di verificazione che non esclude teorie religiose dalle teorie verificabili. Questo suo pensiero rende possibile falsificare con più semplicità una teoria, quando per verificarla empiricamente sarebbero servite infinite osservazioni. Inoltre con l’idea di Popper è possibile mantenere la parte teorica delle teorie scientifiche che, invece, con i metodi di verificazione empirica, sarebbe difficilmente verificabile. Infine Popper rende possibile scegliere una sola teoria su varie che confermano uno stesso fenomeno.
E quindi la teoria di Popper ti sembra convincente? Quale è il suo valore? Supera l’empirismo logico? Avresti dovuto discutere la teoria, non esporla. Attenzione al linguaggio. Scrivi: “Questo suo pensiero rende possibile falsificare con più semplicità una teoria ecc.”. Ma l’espressione corretta sarebbe stata all’incirca: “Questa sua teoria [epistemologica di Popper] rende possibile riconoscere con più semplicità una teoria come scientifica in base alla sua falsificabilità”. Non è il pensiero di Popper a “rendere possibile falsificare” le teorie scientifiche, ma la loro intrinseca falsificabilità a renderle scientifiche secondo la prospettiva di Popper. E’ solo un esempio.
In ogni caso hai colto gli elementi essenziali dell’approccio di Popper.
Popper critica in primo luogo il principio dell’induzione trovando tutti i suoi limiti; poi critica il principio di verificazione degli empiristi logici introducendo il principio di falsificabilità come criterio di demarcazione tra discorso scientifico e non scientifico.
Popper ritiene che l’unico modo per trovare conferme ad una teoria scientifica è cercare di confutarla. A differenza del principio di verificazione di Schlick, quello di falsificazione non è un criterio di significatività. Esso, infatti, consente di demarcare ciò che è scientifico e ciò che non lo è, senza distinguere proposizioni sensate e insensate; popper ritiene che anche teorie non falsificabili possano avere senso. L’approccio epistemologico di popper innanzitutto non elimina le parti puramente teoriche delle teorie scientifiche, non sempre verificate empiricamente. Un altro aspetto è che nel principio di verificazione occorrerebbero infinite prove per verificare una teoria, mentre nel principio di falsificazione è sufficiente una sola prova per smentire la teoria.
Esponi le caratteristiche della teoria di Popper. Gli ultimi due periodi del tuo testo sembrano indicare i “vantaggi” di questa teoria. Tuttavia non li indichi come tali. La domanda richiedeva invece una valutazione esplicita della teoria di Popper. Sarebbe stato sufficiente far precedere quei due periodi da una frase come: “Gli aspetti più innovativi e vantaggiosi della teoria di Popper a mio giudizio sono i seguenti”:
Popper adotta un approccio falsificazionista che lo distingue da quello verificazionista dell’empirismo logico.
Popper sostiene che un’ipotesi ha carattere scientifico se ammette una falsificazione. Teorie che si presentano corrette dal punto di vista empirico potrebbero tuttavia fornire una spiegazione errata quindi la verifica non è sufficiente a dimostrarne la scientificità perchè potrebbe essere sia falsa che vera.
invece risulta falsa una teoria che non supera una prova di falsificazione se invece la supera è scientifica.
per ottenere leggi universali pertanto il metodo dell induzione è meno efficace rispetto a un procedimento che richiede ipotesi da sottoposte al criterio della falsificazione
Hai colto tratti rilevanti della teoria di Popper, ma non li hai sottolineati come tali.
Innanzitutto Popper afferma che la scienza non procede per induzione ma in maniera ipotetico-deduttiva. Infatti la sua è una visione razionalista: l’ipotesi che viene formulata a livello teorico è importantissima, mentre il controllo sperimentale di quest’ipotesi scende in secondo piano. E questo controllo consiste nel falsificare l’ipotesi, ovvero il criterio fondamentale per qualificare una teoria come scientifica. Ma infinite verifiche non sono in gradi di dimostrare che una teoria sia vera, basta una sola falsificazione per dimostrare che la teoria è falsa. E nel momento in cui si presentano diverse teorie in competizione, bisogna cercare gli esperimenti cruciali per far cadere una delle teorie in competizione, per salvare l’altre. In questo modo vengono discriminate le teorie che si prestano ad essere falsificate (scientifiche) da quelle generiche che si prestano ad essere verificate (ma ciò non garantisce della loro scientificità).
Hai esposto correttamente la teoria di Popper, ma non ne hai sottolineato i tratti più rilevanti come tali.
Karl Popper era un filosofo di nazionalità viennese contemporaneo con gli empiristi logici, che cercava di risolvere i problemi sorti dalle loro teorie adottando un approccio falsificazionista che lo distinse da quello verificazionista dell’empirismo logico.
I limiti principali dell’empirismo logico che Popper critica sono diversi:
* l’incapacità di analizzare tutti i possibili avvenimenti e quindi di trarre conclusioni generali dalle osservazioni o dalle leggi della probabilità
* il principio di verifica, che non esclude le teorie metafisiche e religiose da tutte le teorie verificabili come invece per esempio la teoria della evoluzione o quella del movimento delle placche tettoniche
Quindi secondo Popper la scienza non procede con il metodo induttivo, che presenta limiti, ma secondo il metodo ipotetico-deduttivo.
Ciò vale a dire che le verifiche non sono dunque sufficienti a dimostrare la scientificità di una teoria in quanto potrebbe essere sia corretta che errata.
Questo metodo appena citato ha diversi vantaggi che sono:
* essere in grado di salvare e selezionare la parte teorica delle teorie scientifiche, che per gli empiristi logici sono rimaste enigmatiche in quanto non sono direttamente soggette a controlli empirici
* la semplicità con cui una teoria può essere falsificata in contrapposizione alla difficoltà di verificarla empiricamente, un’azione per la quale sarebbero necessarie innumerevoli osservazioni
* superare la sottodeterminazione delle teorie scientifiche
In conclusione Popper propose un metodo più efficace e attendibile
Ottima risposta (a parte il cappello introduttivo sulla biografia di Popper che non mi sembra funzionale a rispondere al quesito). Apprezzo soprattutto l’indicazione dei vantaggi che secondo te sono propri della sua teoria.
Popper elabora una teoria per risolvere i limiti causati dal criterio di verificabilità degli empiristi logici. Egli avendo una visione razionalistica sostiene che la scienza non procede per induzione, ma al contrario in maniera ipotetica-deduttiva: si formula un’ipotesi e poi si controlla. egli afferma però che lo stesso controllo dell’ipotesi deve avere come obbiettivo la sua falsificazione e non la sua verificazione. Popper sostiene quindi che il procedimento scientifico ha l’obbiettivo di trovare teorie che si prestino alla falsificazione e solamente quelle che superano questa “prova” fanno parte del sapere scientifico. Un’esempio che rispecchia gli ideali di Popper è la teoria di Einstein, questa teoria infatti non essendo generica si sottoponeva a controlli più stretti, esponendosi alla falsificazione(per falsificare la sua teoria infatti bastava che i fotoni avessero un comportamento diverso da quello che Einstein aveva delineato nella sua teoria). Questo criterio, opposto quindi alla verificazione delle ipotesi, comporta due principali vantaggi. Il primo, consente di discriminare le teoria più rischiose, che si prestano ad essere falsificate, da quelle più generiche, che anche se sono verificabili, non sono scientifiche(non essendo sufficiente la sola verificabilità per definire una teoria scientifica. Inoltre, l’approccio che mira alla falsificazione si scopre molto più efficace in quanto mentre la verificazione costringe a infinite osservazioni(comunque mia sufficienti) secondo il criterio di Popper, basta una sola falsificazione per dimostrare che una teoria è falsa.
Hai colto i tratti più rilevanti della teoria di Popper ma non li hai evidenziati come tali (distinguendoli magari da tratti secondo te meno rilevanti). Attenzione all’esposizione. “Esempio” è maschile, dunque si scrive “un esempio” e non “un’esempio”. Avrei da discutere anche su affermazioni come: “Egli avendo una visione razionalistica sostiene che la scienza non procede per induzione”. E’ piuttosto il fatto che Popper sostenga che la scienza non procede per induzione, ma in modo ipotetico-deduttivo, a rendere la sua visione razionalista, non viceversa (in altre parole: Popper non sostiene quello che sostiene perché è razionalista, come se l’essere razionalista fosse una qualità intrinseca che Popper aveva fin dall’infanzia; piuttosto, il fatto che sostenga quello che sostiene ce lo fa apparire, a noi, come razionalista: dunque il suo razionalismo è piuttosto un aspetto, che una causa della sua teoria).
trovo interessante il principio di falsificazione, che a differenza degli empiristi, distingue ciò che scientifico e ciò che non lo è, togliendo la presunzione di definire ciò che possa avere senso o meno. inoltre un’altro approccio che è nel contempo semplice e molto sensato è che per trovare conferme a una teoria, sia quella di cercare di confutarla più che cercare di dimostrarla, poiché basta una sola osservazione che la neghi per poterla smentire.
Apprezzo il fatto che tu ti sia messa in gioco con il tuo parere, argomentandolo. Attenzione al linguaggio: non puoi scrivere che “il principio di falsificazione, a differenza degli empiristi, distingue ciò che scientifico e ciò che non lo è”, ma avresti dovuto scrivere: “il principio di falsificazione, a differenza del principio di verificazione introdotto dagli empiristi, distingue ciò che scientifico e ciò che non lo è”
Al contrario dei neopositivisti, i quali sostenevano l’efficacia di un metodo verificazionista e basato sull’induzione logica, Popper ritiene che, per giudicare la scientificità di una proposizione, sia necessario procedere con un metodo ipotetico-deduttivo, tenendo in considerazione che l’obiettivo del controllo empirico dev’essere la falsificazione dell’ipotesi, e non la verificazione della stessa. L’approccio di Popper dimostra la debolezza di tesi come quella marxista e freudiana (fondate sulla verifica della teoria in qualunque tipo di evento accaduto), e utilizza la regola d’inferenza logica del modus tollens, mettendo in relazione le ipotesi (le teorie) e le evidenze scientifiche che le confermano (oppure no). Non potendo mai avere una teoria vera con delle conseguenze false (ragionamento sulla teoria di Newton), Popper giunge alla conclusione che infinite verifiche non bastano per rendere scientifica e vera una proposizione, mentre è sufficiente una sola falsificazione per giudicarla immediatamente non vera. Si attua così una “selezione naturale” tra 2 teorie in competizione su un determinato aspetto, analizzandone le differenze (come nel caso del confronto Einstein-Newton); l’obiettivo è quello di abbandonarne una, falsificandola, e considerare verosimile (non vera in assoluto) l’altra, fino al momento in cui questa potrebbe venire a sua volta falsificata. Il metodo di Popper ritiene scientifica una teoria che si presta a falsificazioni sperimentali; dunque si tratta di un criterio che non distingue le diverse teorie in base al loro significato o non-significato (come sostenevano invece gli empiristi logici), bensì a seconda della loro scientificità o non-scientificità.
Ottima analisi della teoria di Popper. Attenzione però al quesito. Avresti potuto distinguere i tratti a tuo giudizio più rilevanti della teoria di Popper motivando la tua scelta.
Ci sono due importanti considerazioni da fare sull’approccio fallibilista di Popper. La prima è il suo aspetto vantaggioso rispetto il metodo verificazionista dei neopositivisti, infatti esso si avvale di un solo esperimento non concorde con la teoria per renderla falsa. La seconda osservazione invece critica questo rapido metodo per la sua troppa rigidità,che non permetterebbe un progresso scientifico. Le teorie non falsificabili e/o rivali , per Popper, devono necessariamente essere abbandonate, perchè ritenute false.