Studia la nuova unità didattica sulla guerra fredda con tutte le risorse on line e off line che la corredano. Quindi rispondi al seguente quesito:
- Secondo te che cosa abbiamo ereditato da questo periodo storico, nel bene e nel male, dal punto di vista culturale, economico, politico, militare? E che cosa, viceversa, non è più attuale?
Negli anni della cosiddetta guerra fredda si sono sviluppati alcuni aspetti che noi abbiamo ereditato. Dal punto di vista culturale conserviamo sicuramente quella liberazione dei costumi emersa negli anni Sessanta che, ad esempio, guardando l’Italia, è risultata in una serie di leggi come quelle su aborto e divorzio). Si può supporre, inoltre, che se non ci fosse stata competizione fra URSS e USA nella corsa allo spazio, forse non avremmo tutti i mezzi tecnologici che oggi conosciamo (i computer della NASA per le missioni sono quelli da cui sono nati i pc e i cellulari). Allo stesso tempo però, conflitti come quello in Afghanistan hanno portato al terrorismo come lo conosciamo oggi (Torri Gemelle, ecc.) e al generale assetto geopolitico presente (tensione USA/ Corea del Nord ad esempio).
Se intendiamo la guerra fredda in senso ampio ti posso dare ragione. Tuttavia, la liberazione degli anni Sessanta è solo indirettamente collegata con la guerra fredda in quanto tale, non credi? Non è la prima cosa che viene in mente come espressione della guerra fredda (rispetto ad es. alla ricerca tecnologica, aerospaziale, militare, allo sviluppo dell’intelligence ecc.). Anche la guerra dell’Afghanistan si può collegare genericamente alla guerra fredda, ma è dubbio che la crescita mondiale dell’islamismo radicale che ha portato all’11 settembre e a quel che ne è seguito sia effetto della guerra fredda. Si potrebbe quasi dire che è piuttosto qualcosa che la fine della guerra fredda ha reso possibile. Nello specifico ricordiamo che Bin Laden era saudita e Al Qaida era ed è un’organizzazione nata in ambienti wahabiti o salafiti sauditi (l’Arabia Saudita era ed è un alleato storico degli Stati Uniti nel Medio Oriente) e ricevette solo accoglienza e protezione presso i Talebani afghani.
I riferimenti sono corretti, ma forse non del tutto pertinenti. Si tratta di fenomeni che solo indirettamente possono essere considerati un’eredità delle guerra fredda, intesa come la tensione tra le superpotenze (e non come un semplice periodo storico).
La guerra fredda, trattandosi di un conflitto tra ideologie, quella comunista e quella capitalista, si è svolta soprattutto su un piano economico, scientifico e tecnico piuttosto che su quello militare.
Infatti, quel periodo è caratterizzato da un grandissimo processo scientifico, un esempio è la corsa allo spazio: le due superpotenze, l’URSS e gli USA, hanno investito moltissimo nella ricerca tecnologica sviluppando sistemi molto sofisticati che hanno permesso il raggiungimento della Luna e il lancio dei primi missili e satelliti nello spazio, gettando le basi per numerose altre invenzioni come il GPS e i computer che ora usiamo tutti quotidianamente.
Questo progresso è avvenuto anche in ambito militare, dove la Russia ha sviluppato la bomba nucleare e gli Stati Uniti hanno sviluppato la bomba ad Idrogeno (10 volte più potente di quella nucleare). Attualmente sono 9 i Paesi che le possiedono queste armi, le quali sono molto dannose per l’uomo e per l’ambiente e producono radiazioni dove vengono lanciate che durano moltissimi anni.
Inoltre, da quel periodo abbiamo ereditato il sistema su cui si basa tutto il nostro paese ossia il sistema capitalistico, ormai diffuso in buona parte del mondo, avente i suoi pregi e i suoi difetti.
Sicuramente anche la politica mondiale attuale è una diretta conseguenza di questo conflitto, tuttora la Russia e gli Stati Uniti si trovano spesso in disaccordo riguardo a questioni internazionali come ad esempio il conflitto in Crimea. Inoltre sono molteplici le occasioni i due leader Putine Trump tentano di danneggiarsi a vicenda, un esempio recente è avvenuto nelle ultime settimane in cui Putin ha fatto crollare il prezzo del petrolio per danneggiare l’economia americana.
Dall’altro lato, ci sono aspetti ormai superati, come il netto schieramento tra la destra e la sinistra e l’odio tra le due e inoltre, la Russia non ha più un’economia a se stante ma si sta integrando nell’economia di mercato globale.
Hai colto diversi aspetti rilevanti in merito a continuità e discontinuità tra l’epoca della guerra fredda e la nostra.
Hai colto alcune eredità essenziali. Non direi però che tra queste vi sia il sistema capitalistico, perché questo era già diffuso nel mondo alla fine dell’Ottocento (prima dell’affermazione del comunismo in una parte di esso). Forse abbiamo evoluto un certo tipo di capitalismo, ma la cosa andrebbe approfondita (in molti Paesi, come il nostro, il capitalismo non è “salvaggio” ma inquadrato in uno “stato sociale”).
Con l’espressione “Guerra Fredda” si indica la contrapposizione che si creò fra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, con le diverse ideologie sorte nella stesura dei trattati di pace. Questa guerra non fu però una guerra “militare” ma si svolse principalmente sul piano ideologico, politico e sociale.
Alcuni elementi di questo periodo li troviamo ancora ai giorni nostri e, a mio parere, i principali sono:
– la presenza di organi extrastatali di controllo, di mantenimento della pace e di aiuto fra Stati. Alcuni esempi di questi sono la NATO, organismo creato proprio durante questo periodo per contrastare la “minaccia comunista”, e l’ONU, organismo che garntisce il rispetto dei diritti dell’uomo;
– l’utilizzo della scienza per dimostrare che uno Stato è più forte dell’altro, azione che avveniva anche durante le guerre mondiali ma si accentuò in questo periodo. Alcuni esempi sono i numerosi finanziamenti per la creazione di una bomba atomica da parte dell’URSS, la successiva “corsa alla Luna” e al giorno d’oggi il controllo e il progresso in campo scientifico/tecnologico;
– i tentativi degli Stati Uniti di prendere parte e intervenire nei conflitti di altri Stati, per esempio nella guerra in Vietnam, in Corea e nelle più recenti guerre negli Stati medio-orientali (Afghanistan e Iraq).
Ritengo però che, rispetto agli anni della Guerra Fredda, al giorno d’oggi gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica non sono le uniche due potenze che si possono contendere il “dominio” sul mondo ma sono nate e si sono sviluppate altre potenze quali la Cina, che attualmente riveste il ruolo di “antagonista” degli USA, e l’Unione Europea, che si pone come potenza che cerca di mantenere la pace e l’equilibrio fra gli Stati.
Hai colto diversi elementi di continuità tra l’epoca della guerra fredda e la nostra. Non è molto chiaro, tuttavia, il punto n. 2. Forse gli Stati si servono ancora della ricerca scientifica in campo militare, ma più che per dimostrare di essere più forti, per esserlo davvero, almeno dal punto di vista tecnologico. Tuttavia non credo che tutti i finanziamenti erogati per la ricerca scientifica oggi abbiano una principale funzione di “esibizione muscolare”, per così dire, ma corrispondono anche a interessi intrinseci degli Stati, ad es. di tipo economico.
Buona anche l’osservazione finale sulla discontinuità tra questi periodi storici.
Questo determinato periodo storico è sicuramente contraddistinto da una tipologia di guerra totalmente diversa da quelle che abbiamo studiato fino ad ora, ossia la guerra fredda. Questa guerra non divenne mai una guerra aperta, ma in ogni caso si può riassumere in tre importanti eventi storici: il blocco di Berlino (1948-1949), la guerra di Corea (1950-1953) e la guerra del Vietnam (1954-1965,70). Questi eventi storici rappresentano le fasi principali di un conflitto di ideologia politica che si era già presentato all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale. I due principali blocchi erano rappresentati da ideologie politiche avverse l’una all’altra, infatti, se da una parte vi era il blocco orientale comunista il cui protagonista era l’Unione Sovietica, dall’altra vi era quello occidentale liberale capitalista fronteggiato dagli Stati Uniti. l’Europa (esclusa l’Italia e la Francia) fin da subito si mise a fianco alla causa liberale capitalista, infatti, fu proprio Winston Churchill ha fare il discorso sulla Cortina di ferro nel 1946 che segnò l’inizio di questo conflitto. Gli stati occidentali (supportati anche dalla Jugoslavia, dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia) si sentivano sempre più minacciati da una crescente salita al potere di partiti politici comunisti (legalmente o con l’uso della violenza) in vari stati (stati satellite) legati all’URSS e quindi a Stalin. Sull’altro fronte a convincere Stalin sulla scelta di entrare in guerra fu proprio l’elezione di Truman come presidente degli stati uniti, il quale disattese ogni abitudine e disponibilità precedente nei confronti dell’Unione Sovietica, promuovendo una politica di contenimento.
Questo conflitto nonostante non assunse proporzioni diastrofiche come le due grandi guerre, fu altrettanto importante per “l’eredità” che ci ha lasciato, sia in positivo che in negativo. La prima grande differenza lasciata da tale conflitto è a livello geografico. La vittoria egli anni 70 del blocco orientale in Vietnam sugli stati occidentali riunificò questo stato sotto un unico assetto politico e geografico, a differenza dell’assetto che quest’ultimo assumeva all’inizio di tale conflitto, separato al Nord (URSS) e al Sud (Stati Uniti). tale conflitto fu altrettanto importante per l’insieme di proteste di carattere pacifista che coinvolse l’Europa e non solo all’epoca. Infatti, le proteste contro la guerra in Vietnam si diffusero negli Stati Uniti fin dalla seconda metà degli anni Sessanta per iniziativa dei primi reduci e dei giovani che non intendevano prestare servizio militare. Tali manifestazioni influenzarono drasticamente l’opinione pubblica sia di quel momento ma anche in periodo successivo, con la nascita di molte organizzazioni di carattere pacifista e antirazziale (Martin Luther King). Oppure la nascita di un sentimento di sostegno collettivo tra i vari stati, come nel caso dell’Europa, la quale, dopo il periodo di crisi degli anni Quaranta, rinacque in ambito economico grazie a una visione comunitaria dei problemi e uno spirito di collettività. Nonostante tale aspetto positivo, questo conflitto ebbe anche dei risvolti negativi soprattutto dal punto di vista dell’equilibrio mondiale, infatti, con la corsa agli armamenti i diversi stati ora avevano la possibilità di adoperare la bomba atomica. La disponibilità di tali tipologie di armamenti da parte di più stati rese ancora più delicata la questione della ricerca di un equilibrio, poiché a causa della loro portata catastrofica, era potenzialmente non solo l’equilibrio politico, ma anche la sopravvivenza della specie. Invece, da un altro punto di vista, molte cose fortunatamente cambiarono, come la caduta del muro di Berlino nell’1989 dopo la sua costruzione nel 1961, decretando un passo in avanti verso un futuro più prospero.
Hai riferito tantissimi eventi dimostrando di avere studiato l’argomento e seguito con profitto anche la videolezione. Tuttavia, talora sembra “perdersi per strada”, per così dire, il tema, ossia l’eredità della guerra fredda. La caduta del muro di Berlino più che un’eredità della guerra segna piuttosto la fine della medesima.
Sotto il profilo linguistico-comunicativo rimangono ancora diverse imperfezioni, ma, in generale, senz’altro la qualità della tua esposizione è decisamente migliorata.
Un piccola osservazione: poiché l’espressione “guerra fredda” è sentita come metaforica è un po’ inusuale sentir dire che un Paese (p.e. l’URSS) sia “entrato in guerra” con riferimento a questo conflitto non veramente combattuto. L’espressione “entrare in guerra”, infatti, è riservata alle guerre “vere” o “calde”.
La guerra fredda è stata un punto di riferimento per vari avvenimenti. Entrambi i paesi possedevano un armamento nucleare e per fortuna nessuno dei due ha preso l’iniziativa di attaccare il proprio nemico. Forse per le conseguenze che questo avrebbbe causato, forse per l’intervento del papa a calmare le acque come i meno laici sostengono. In ogni caso l’umanità non era pronta ad un terzo possibile conflitto mondiale dopo pochi anni dal secondo. Le due grandi potenze che “litigano” per territori come Cuba furono dei motivi stupidi ma sufficienti a far rischiare milioni di morti.
Le conseguenze possibili, come la guerra nucleare, ma non reali non fanno parte dell’eredità della guerra fredda.
Non hai risposto correttamente al quesito, meno che mai dimostrato di avere approfondito l’argomento…
Spero di essermi riscattato con l’interrogazione di oggi.
Riscattato a che proposito? La valutazione riguarda diversi aspetti: competenze e conoscenze raggiunte, impegno profuso, costanza ecc. Cercherò di tener conto di tutto in sede di scrutinio. Ricorda, comunque, che il tuo “tallone d’Achille”, che potrebbe emergere all’esame che è tutto orale, è una certa imprecisione lessicale. Privilegia periodo brevi, pensando qualche decimo di secondo prima di esprimerti, scegliendo, cioè, con cura i termini.
A mio parere ciò che ci rimane politicamente dalla guerra fredda è la divisione della Corea, appartenuta nella seconda guerra mondiale al Giappone, e successivamente divisa tra nord, affidato a cinesi e sovietici e sud affidato principalmente agli Stati Uniti. Dopo molte lotte, nel 1953 ci fu l’armistizio che sancì la divisione tra Corea del Nord (comunisti sotto il controllo cinese) e la Corea del Sud (sistema politico liberale/occidentale) tutt’ora divise secondo questa disposizione. Soffermandoci invece sull’aspetto emotivo possiamo dire che la stessa paura che pervase anche il periodo della guerra fredda, ovvero la possibilità di ricadere in un conflitto distruttivo com’era avvenuto per la seconda guerra mondiale, pervade anche il nostro mondo moderno tanto che ad ogni minimo accenno di tensioni tra potenze europee viene fatta l’ipotesi di un’imminente terza guerra mondiale. Come nella guerra fredda dove le grandi potenze europee (Cina, USA e Russia), pur arrivando a degli scontri (blocco di Berlino, guerra della Corea e guerra del Vietnam) cercarono di non farli mai sfociare in una guerra seria come avvenne a Cuba nel 1962, così al giorno d’oggi le stesse potenze pur essendo molto spesso in disaccordo cercano di mantenere una certa pace convinti, forse, che una terza guerra potrebbe portare a una distruzione totale del mondo, visti i mezzi di distruzione creati nel tempo(distruzione atomica). C’è da notare che, seppur l’uomo già nella guerra fredda sia arrivato alla consapevolezza di avere dei limiti rispetto alla scienza (soprattutto dopo la bomba atomica del Giappone) non si sia fermato per quanto riguarda la creazione di armi apparentemente meno potenti tuttavia molto letali come le armi batteriologiche(bioterrorismo) presenti anche ai giorni nostri. Concludendo ritengo quindi che la guerra fredda principalmente ci abbia tramandato quella paura di ricadere in una guerra che stavolta potrebbe essere fatale per tutto il mondo.
Ottimo lavoro, che tiene conto di molti dei tratti della guerra fredda che, in qualche modo, sono ancora attuali. Solo un’attenzione: non confondere le analogie tra fenomeni diversi (introdotte linguisticamente da connettivi quali “come… così…”) e la relazione causa – effetto (introdotta linguisticamente da connettivi come: “cosicché, quindi ecc.”). Alludo al periodo: “Come nella guerra fredda dove le grandi potenze europee [NON solo europee:] (Cina, USA e Russia) ecc., così al giorno d’oggi le stesse potenze ecc.”.
durante
Secondo me, da questo periodo storico abbiamo ereditato, sino ai giorni d’oggi, le grandi ostilità presenti tra URSS o russia e USA in quanto quest’ultima,uscita rafforzata dal conflitto, poté espandere le proprie infrastrutture in stati e luoghi che durante la guerra fredda erano sotto il dominio sovietico; Inoltre c’è da dire che, con il crollo del sistema comunista, molti paese che ne facevano parte si ritrovarono da un giorno all’altro senza un’autorità specifica e quindi tutta la società dovette riorganizzarsi e per giunta subirono una grande crisi economica data dal passaggio da una economia statale quindi controllata, ad una economia privata capitalista
Abbiamo ereditato forse una certa tensione Russia – USA, ma in un contesto molto diverso (multipolare). Solo questo? Gli effetti del crollo del sistema comunista sono solo molto latamente un’eredità della guerra fredda…
Come conseguenza della guerra fredda ci sono rimaste: le armi nucleari, sviluppate in quel periodo per difendersi in caso di un tentativo di aggressione dell’avversario; l’alleanza militare tra USA e 10 stati dell’Europa occidentale (NATO); i viaggi sulla luna; nascita dell’ONU.
Invece dal conflitto non ci è rimasto: il muro di Berlino, che è stato costruito in quel periodo ma fu successivamente distrutto; il Piano Marshall; il patto di Varsavia; i Gulag sovietici.
Un po’ sintetica, non credi?, soprattutto la parte relativa all’eredità “positiva”. Come scritto ad altri, non direi che l’ONU sia un’eredità della guerra fredda in senso stretto.
Con il termine “Guerra fredda” intendiamo quel conflitto, sebbene non sia mai sfociato in una vera e propria guerra, tra USA e URSS, le due Superpotenze vincitrici del secondo conflitto mondiale, caratterizzato da un continuo stato di preoccupazione e di angoscia da parte del mondo intero. USA e URSS furono alleate durante la seconda guerra mondiale ma è al termine di quest’ultima che cominciano a venire a galla i problemi: le due Potenze non guardano con la stessa prospettiva le nazioni sconfitte e soprattutto il futuro del pianeta. Se infatti, da una parte, gli Stati Uniti “spinsero” perchè gli Stati europei adottassero il modello americano basato su una democrazia e su una libertà economica, dall’altra l’Unione Sovietica, maggiormente danneggiata rispetto agli Stati Uniti durante il secondo conflitto mondiale, teme in primis la libertà economica americana e in seguito anche quella che potrebbero adottare gli Stati europei.
Bipolarismo: sistema politico internazionale basato su due blocchi opposti che abbracciano due visioni diverse, uno quella americana e l’altro quella sovietica. Questo fu ciò che per primo si originò a causa della Guerra Fredda.
Un secondo fattore ereditato dal conflitto potrebbe essere l’accettazione della sconfitta totale europea e la consapevolezza che da quel momento a “manovrare il mondo” sarebbero stati gli USA e l’URSS.
Ulteriori effetti del conflitto sono la “Politica del contenimento”, ovvero la politica estera grazie alla quale gli USA evitarono l’influenza dell’URSS sui Paesi europei; il “Piano Marshall” grazie al quale l’Europa riceve dagli USA 13 miliardi di dollari e il “Patto Atlantico” tra Paesi occidentali che diede origine alla NATO; il Muro di Berlino che divise la Germania Est dalla Germania Ovest dal 1961 al 1989. Ma ciò che, a mio parere, lasciò maggiormente il segno di questo conflitto fu la rivalità delle due grandi Potenze in ambito scientifico, che determinò la corsa agli armamenti nucleari oltre che da parte dell’URSS e degli USA, anche da parte, ad esempio, di Inghilterra e Pakistan, e in ambito tecnologico con l’uso dei missili che segnarono l’origine dell’era spaziale. Nacque così la NASA nel 1962, tutt’oggi presente, che si impegnò a lanciare in orbita il primo astronauta, Jhonn Glenn e nel 1969 a inviare sulla Luna Neil Armstrong. Furono questi eventi fondamentali che contribuirono alla caduta dei regimi sovietici nella gran parte degli stati dell’Europa dell’est e dello stesso URSS, preceduto dall’abbattimento del Muro di Berlino.
A mio parere, sebbene solo alcuni degli effetti degli eventi sopracitati siano ancora oggi visibile, ognuno di quelli ha contribuito a rendere il mondo com’è oggi.
Mi sembra che tu tratti più di implicazioni del conflitto caratterizzanti il medesimo che di eredità attuali del conflitto stesso, non ti sembra? Oggi non assistiamo alla politica di contenimento, non c’è più il bipolarismo (si parla di un mondo multipolare in cui le questioni internazionali vanno risolte in modo multilaterale) ecc.
La domanda chiedeva cosa avessimo ereditato, in più ambiti, dalla Guerra Fredda: La NASA, ad esempio, è tutt’oggi presente. Ma non vuol dire che se oggi non notiamo direttamente gli aspetti che ho citato allora non li abbiamo ereditati. Il mondo in cui viviamo è l’eredità, secondo me, di ció che si decise durante la Guerra Fredda. Cosa ne sarebbe stato dell’Europa senza i 13 miliardi di dollari donati dagli USA? O ad esempio, pensandoci bene, se qualcuno le chiedesse quale a suo parere sia oggi la Nazione più potente del mondo lei cosa risponderebbe? Sono convinto che direbbe gli USA, e ciò non è un pensiero che abbiamo ereditato dalla Guerra Fredda? Per cui non mi trovo d’accordo con quanto dice
Ma tu non hai parlato ad es. dell’Europa di oggi (di quale aspetto? non lo chiarisci neppure ora, ma immagino: la libertà di cui godiamo, lo sviluppo economico, l’unione monetaria o qualsiasi altra cosa) bensì del piano Marshall, con i suoi 13 miliardi. Sicuramente questi hanno avuto effetti, ma avresti appunto dovuto dire quali. Se ti chiedo gli effetti di qualcosa non puoi rispondere elencando tutte quelle caratteristiche di questo qualcosa che hanno avuto effetti (che, in italiano, si chiamano appunto “cause” e non “effetti”).
Tutto il primo capoverso fino a “Bipolarismo” non è pertinente al quesito. Il bipolarismo non è un ‘eredita della guerra fredda dal momento che oggi il mondo è multipolare, ma è un tratto caratteristico della guerra fredda.
Scrivi: “Questo fu ciò che per primo si originò a causa della Guerra Fredda”. Forzando un po’ la lingua il bipolarismo può essere un “effetto” della guerra fredda (ma in effetti ne era piuttosto una condizione), ma in nessun modo può essere qualcosa che noi oggi abbiamo ereditato, perché non c’è più.
Non ci sono più la politica del contenimento, il piano Marshall, la corsa agli armamenti ecc. Non ha senso considerare queste cose eredità della guerra fredda.
Come ho scritto ad altri, lo scopo delle mie repliche non è quello di suscitare in voi reazioni difensive, ma di aiutarvi a comprendere che a volte non sempre quello che in buona fede volete volete comunicare arriva al ricevente.
Una delle conseguenze più significative della Guerra Fredda è sicuramente stata la dissoluzione dell’Unione Sovietica avvenuta nel ‘91 che determinò la vittoria americana nel conflitto: non essendo più controbilanciata dal polo orientale, l’USA emerse definitivamente come unica superpotenza, rafforzando la propria presenza a livello globale tramite le basi della NATO che furono collocate anche nei territori precedentemente controllati dall’URSS. Tale espansione continua ancora oggi (nuove basi sono recentemente state collocate in Polonia e Romania) e potrebbe rappresentare una nuova fonte di tensione (probabilmente mai cessata) tra le due superpotenze: la Russia ha infatti violato nel 2014 un accordo stipulato con gli USA riguardante l’integrità territoriale dell’Ucraina che ha parzialmente invaso occupando la Crimea con un intervento militare.
Il ruolo della NATO acquisì maggior importanza durante il conflitto anche grazie a una diffusa fobia della “minaccia rossa” che indusse i paesi europei ad accettare le basi americane sul proprio territorio come forma di protezione: sebbene il comunismo non sia più percepito come una minaccia, il crollo dell’URSS e del comunismo rappresentò una vittoria anche dal punto di vista ideologico e la fobia nata durante il conflitto ha sicuramente influenzato l’attuale mentalità occidentale caratterizzandola con un’impronta liberale, anticomunista e democratica.
In aggiunta al tentativo di affermare le rispettive ideologie, le due superpotenze cercarono di dimostrare la propria supremazia anche nell’ambito tecnologico, che subì un notevole sviluppo non solo in campo militare ma anche aerospaziale: dalla cosiddetta Corsa allo Spazio scaturirono i primi satelliti artificiali (lo Sputnik russo seguito dall’Explorer I americano), la NASA, il primo uomo nello spazio (il russo Yuri Gagarin) e il primo atterraggio umano sulla Luna, a opera degli americani che vinsero il conflitto anche in tale ambito.
Dal punto di vista militare, la guerra fredda spinse nuovi paesi come la Russia a dotarsi di armi atomiche, di cui era inizialmente priva.
Sebbene in alcuni paesi come la Corea del Nord sia ancora presente il comunismo (l’assetto della Corea si basa tutt’ora sull’armistizio del ‘53) questo può sicuramente definirsi non più attuale, così come ha perso attualità la paura di una rivoluzione comunista, presente fin dal primo dopoguerra quando era stata sfruttata dai regimi nazista e fascista per ottenere il consenso delle masse.
Ottima e completa risposta, molto ben articolata. Forse nel primo capoverso ti diffondi un po’ troppo sugli effetti della fine della guerra fredda (che, più che “figli” della medesima, come la fine dell’URSS, ne sono piuttosto, per così dire, “nipotini”, non credi?).
La guerra fredda è il nome dato al conflitto di interessi tra le due sfere d’influenza, americana e sovietica, in Europa e nel mondo.
Le sue conseguenze sono numerose, ma tra le più importanti troviamo
-la costituzione del patto Atlantico (NATO) che ancora oggi regola tutti gli aspetti militari delle politiche europee
-la fondazione di organismi economici per la ricostruzione nel dopoguerra che forniscono le basi della futura Unione Europea
-“l’arretratezza economica” dei paesi del blocco sovietico, rispetto alla rapida crescita degli stati Europei (dovuta maggiormente al Piano Marshall)
sicuramente, dl punto di vista culturale , questo fenomeno ha lasciato un grande impatto, del quale ancora oggi possiamo vederne le traccie: la nascita di luoghi comuni, stereotipi e sfiducia reciproca anche in tempi moderni è dettata da questa lunga divisione, la quale non è stata ancora pienamente colmata; un altro grande aspetto della guerra fredda ancora attuale è da ricercare nella suo ruolo fondamentale nella trasformazione della politica estera statunitense, la quale è responsabili di molti altri fenomeni storici più attuali, e ancora in atto (la trasformazione si riferisce alla politica di “isolazionismo” che è diventata una politica di “esportazione della democrazia”, tradottasi in molteplici guerre e conflitti).
Hai colto diversi fenomeni interessanti, alcuni dei quali, tuttavia, sembrano più effetti della fine della guerra fredda che della guerra fredda stessa, non ti sembra? Sul rapporto tra Unione Europea e guerra fredda ci sarebbe poi da chiarire meglio.
La guerra fredda è stato un conflitto che ha interessato principalmente la Russia e gli USA. Da essa abbiamo ereditato diversi aspetti: come per esempio la nascita della NATO e della C.E.C.A, la prima un’intesa costruita fra potenze occidentali e la seconda una comunità europea basata sulla ricerca di relazioni internazionali in tempo di pace.
Dal punto di vista economico diversi stati come la Russia si sono trovati in una grave crisi e hanno deciso di aprirsi al mondo occidentale in modo da permettere ad alcune aziende a investire e stabilirsi nei luoghi dell’ex URSS. Un’importante conseguenza di questa guerra di sicuro è la creazione di una prima rete internet chiamata ARPAnet inizialmente utilizzata in campo militare per la pura prevenzione da attacchi nucleari ed in seguito apportata in ambito civile e pubblico.
Non mi è chiaro come l’apertura dell’ex URSS ad aziende occidentali possa essere considerata eredità della guerra fredda. Forse è un effetto della FINE della medesima, non credi? Che connessione rilevi tra la fondazione della CECA e la guerra fredda? Può darsi che ci sia, ma è meno immediata di quella tra guerra fredda e NATO. Ottimo il rilievo su ARPANET.
A parere mio, da questo periodo storico, abbiamo ereditato delle organizzazioni come, per esempio sul piano politico, l’ONU e sul piano anche militare la NATO.
Sul piano economico invece, ancora oggi, possiamo trovare il conflitto tra israeliani e palestinesi; mentre su quello politico la rivoluzione del ’68 ha introdotto in Italia la riforma del diritto di famiglia, la legislazione su aborto e divorzio, la chiusura dei manicomi e una piú ampia apertura dei costumi.
Al contrario, ai giorni d’oggi, non troviamo più il COMECON (consiglio di mutua assistenza) in quanto in seguito alla caduta del Blocco orientale si é sciolto.
Hai selezionato alcune “eredità” della guerra fredda. Come scritto ad altri, le eredità del ’68 solo indirettamente possono essere fatte risalire alla guerra fredda, anche se sono certamente rilevanti (spero di “parlarvene” presto). L’ONU mi sembra più “figlia” della seconda guerra mondiale che della guerra fredda (fu semmai “paralizzata” dagli effetti della contrapposizione tra USA e URSS).
Da questo periodo storico abbiamo ereditato diverse cose:
-in ambito culturale , con la rivoluzione del ’68 in Italia avviene un’ampia liberalizzazione dei costumi con la riforma del diritto di famiglia, legislazione su divorzio e aborto
-in ambito politico nascono organizzazioni come l’ONU (organizzazione delle nazioni unite)volte a favorire la soluzione pacifica delle controversie internazionali e a promuovere il rispetto per i diritti umani
-in ambito militare nasce la NATO (North Atlantic Treaty Organization) per la collaborazione nel settore della difesa internazionale
– in ambito economico a causa del conflitto tra Israele e Palestina avviene un rialzo dei prezzi del petrolio
Al giorno d’oggi invece, data la caduta del Blocco Orientale , non persistono organizzazioni come il COMECON (Consiglio per la mutua assistenza economica) che l’URSS utilizzava per drenare a suo vantaggio consistenti risorse dai paesi membri.
Hai evocato diverse eredità della guerra fredda, forse non tutte. La rivoluzione del ’68 è indirettamente collegata alla guerra fredda, ma non ne è espressione in senso stretto, come p.e. la Nato. Il conflitto israelo-palestinese è certamente un’eredità del periodo, anche se a sua volta esso non dipende solo dalla guerra fredda (pensa che all’inizio l’Unione Sovietica sostenne Israele, dominata dai laburisti che, con i loro “kibbutz”, imitavano i “kolkhoz” sovietici…). Tuttavia il petrolio non ha mai avuto prezzi così bassi come ora (non solo per effetto dell’attuale pandemia). Dunque il rialzo dei prezzi non ci è stato “trasmesso”.
Del periodo della guerra fredda non c’è rimasto il muro di Berlino che avevano costruito in quegli anni ma poi fu distrutto nel 1989, i gulag e la fine del socialismo dell’URSS e il piano Marshall che termino nel 1951 come avevano previsto.
Invece della guerra fredda abbiamo ancora i viaggi sulla luna, la nascita della NATO nel 1949 subito dopo la seconda guerra mondiale, la nascita del ONU e la dichiarazione dei diritti dell’uomo, le armi nucleari e per noi la repubblica con la sua costituzione.
Ciao, ho colto il senso della tua risposta, ma dovresti cercare di essere più attenta alla forma che, in certi casi, diventa sostanza e può far sì che tu sembri dare informazioni sbagliate.
Se qualcosa non è rimasto, come il muro di Berlino, ciò che non è rimasto è la cosa stessa, non la sua “fine”. Non sono rimasti i gulag e non è rimasto il socialismo reale (non “la fine del socialismo reale”). All’opposto non abbiamo ancora “la nascita della Nato”, ma semplicemente “la Nato”.
Ho qualche perplessità sui viaggi sulla Luna. Non se ne vedono da decenni…
Dalla guerra fredda lo stato che ne uscì più potente fu l’America, anche grazie all’alleanza con i paesi europei (NATO), che accettarono le basi militari americane in Europa come protezione dalla minaccia Russa.
Anche lo sviluppo tecnologico fu una delle conseguenze della Guerra Fredda, infatti le due potenze competerono anche sotto l’aspetto tecnologico, in particolare in ambito militare ed aerospaziale. Si armarono infatti di bombe atomiche e, durante il periodo della Guerra Fredda, fu mandato il primo uomo sullo spazio e ci fu anche la prima missione lunare.
Tra gli elementi che non sono più presenti ricordiamo innanzitutto il Muro di Berlino, caduto del 1989, e la fine del piano Marshall.
Risposta corretta, ma un po’ troppo sintetica. Sacrifichi tanti altri aspetti che avresti potuto valorizzare.
Per Guerra fredda si intende un’aperta e lunga fase di rivalità tra Stati Uniti e Unione Sovietica, che si sviluppò, con la partecipazione degli alleati delle due potenze, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Non si trattò di una guerra nel senso tradizionale del termine, perché la Guerra fredda si combatteva con le armi della politica, dell’economia e della propaganda. Da questo periodo abbia ereditato:
– organizzazioni sul piano militare come la NATO (north Atlantic treatise Organization) il cui scopo è istituire un’alleanza militare tra le parti a carattere difensivo
-la creazione della prima linea internet, ARPAnet, realizzata a partire dal 1969 dalla DARPA (Defence Advanced Research Projetcs Agency) per collegare centri di calcolo e terminali di università, laboratori di ricerca ed enti militari.
-le armi nucleari
D’altra parte, invece, da questa guerra non ci sono rimasti:
-i gulag sovietici, ovvero dei campi di lavoro forzato
-il COMECON (consiglio di mutua assistenza economica),che è stata un’organizzazione economica e, soprattutto, commerciale dei Paesi socialisti istituita nel 1949 e sciolta nel 1991 a seguito della caduta del Blocco orientale.
-il socialismo reale
-il Piano Marshall
Risposta limitata ad alcuni aspetti particolari, ma pertinente e chiara.
La guerra fredda, combattuta tra paesi capitalisti, con a capo gli Stati Uniti, e paesi comunisti, con a capo l’URSS, portò nel mondo un periodo di grande tensione, ma anche rivoluzioni e innovazioni che forse non sarebbero mai avvenute senza questa tacita competizione.
In primis il sistema capitalista si trovò a dover combattere contro il comunismo che aveva riscosso sempre più successo dopo la seconda guerra mondiale all’interno di pressoché ogni stato; si doveva combattere la popolarità di questo sistema in modo tale che la Russia avesse sempre meno influenza nel contesto mondiale e in particolare in Europa. Dunque l’America attuò il Piano Marshall, che consisteva in una riforma sociale volta all’aiutare economicamente il vecchio continente per liberarlo dalla miseria e dalla fame. Questo primo aiuto può essere considerato la nascita di un nuovo tipo di sistema capitalistico di cui siamo figli oggi, che risulta di stampo sociale e aiuta i propri cittadini con sovvenzioni e li tutela. Inoltre grazie a questo piano l’Europa fu in grado di rimettersi in piedi economicamente e comprendere che i singoli stati rispetto alle due grandi potenze a est e ad ovest non potevano reggere il confronto formando così nel 1957 la CEE (comunità economica europea) che può essere considerata lo scheletro della Unione Europea che oggi ci lega.
Dal punto di vista scientifico la guerra fredda costituì una vera e propria lotta per la conquista della luna. Ciò portò allo sviluppo di satelliti artificiali e nuovi mezzi, quali razzi e stazioni spaziali, ma non solo, interi centri come la NASA si vennero a creare, rendendo per la prima volta accessibile all’uomo lo spazio. Così si aprì una nuova zona di ricerca e una nuova comprensione dell’uomo e dei suoi limiti. Inoltre la fantasia dell’umanità si rivolse a un questo nuovo mondo, così naquero la fantascienza e le grandi saghe, quali Star Wars o Doctor Who, che raccontano di viaggi interstellari. Inoltre la scienza migliorò le armi di sterminio quali la bomba atomica e comprese come utilizzare l’energia nucleare al meglio.
Infine la sconfitta definitiva dell’URSS nel 1989 portò all’affermazione dell’America come unica superpotenza mondiale e la conclusione del sogno comunista. Infatti i governi comunisti degli stati satellite non durarono molto a lungo una volta che l’URSS cessò di esistere (ad eccezione della Corea del Nord che ancora oggi resiste), lasciando questi paesi in condizioni di arretratezza economica e culturale, spesso inoltre la caduta dei governi socialisti e comunisti portò a una serie di conflitti, come quelli in Iugoslavia, che si conclusero con la dissoluzione di questa, oppure quelli civili in Albania causati dal cambio di governo. Ancora oggi in questi stati è ben presente la tensione di queste lotte che hanno eco nei rapporti tra connazionali e di questi paesi nei confronti di una più sviluppata Europa.
Hai colto diversi aspetti rilevanti degli eventi di cui hai parlato. Tuttavia, mi sembra che tu abbia privilegiato la narrazione di questi eventi stessi alla chiara delineazione della loro eredità, che certamente evochi, ma in modo indiretto.
Ad esempio senz’altro l’attuale Unione Europea deve qualcosa al Piano Marshall, ma è figlia più direttamente dei Trattati di Roma. Ovviamente tutto ciò che c’è ora dipende da tutto ciò che è stato prima, ma si tratta di individuare linee “causali” in qualche modo più forti di altre.
Prima che tu decida di contestare quello che ti ho scritto vorrei precisare che la tua risposta è ottima e documentata. Ma poiché tu puoi migliorare ancora mi soffermo sui suoi limiti piuttosto che sui suoi pregi.
Con “Guerra Fredda” parliamo di un conflitto tra ideologie, quella dell’Unione Sovietica e quella degli Stati Uniti (rispettivamente comunista e capitalista) che si svolse più che sul piano militare (sebbene, ad esempio, potremmo citare la Guerra del Vietnam che mossero gli Stati Uniti e a cui prese parte anche l’Unione Sovietica che con la Cina aiutò il Vietnam del Nord), sul piano economico, politico, scientifico e sociale.
Tra i molti avvenimenti, alcuni determinarono, potremmo dire, il mondo in cui viviamo:
1. La “Corsa allo Spazio” che “accese” la competizione tra URSS e USA, ancora tutt’oggi esistente, riguardante il primato della spedizione dell’uomo nello Spazio e sulla Luna. Entrambe le superpotenze, infatti, investirono capitali sulla ricerca scientifica-tecnologica e avviarono programmi di ricerca a partire dal 1961: vennero inviati nello Spazio i primi satelliti artificiali, come lo Sputnik russo e l’Explorer I americano e la NASA (agenzia governativa nata durante la Guerra Fredda e tutt’oggi operante) si adoperò per spedire il primo uomo nello Spazio, il russo Yuri Gagarin, e il primo uomo sulla Luna esattamente il 21 luglio 1969, l’americano Neil Armstrong.
2. Lo sviluppo in Russia della bomba nucleare e negli USA della bomba a idrogeno, dando il via alla cosiddetta “Corsa agli armamenti” e rendendo reale la possibilità di un’ipotetica Guerra chimica, scatenando la paura ma allo stesso tempo una presa di coscienza: è da questo momento che, potremmo dire, si comincia a prendere in considerazione la ricerca dell’equilibrio tra i vari Paesi, rimanendo tutt’oggi una delle questioni più delicate.
3. La nascita della NATO e dell’ONU tutt’oggi presenti e operanti; la prima è un’organizzazione internazionale nata per contrastare il Comunismo e oggi fondamentale per la collaborazione nel settore della difesa mentre la seconda è un’organizzazione intergovernativa che si batte per garantire i diritti dell’uomo.
4. Politicamente parlando, invece, la Guerra Fredda determinò molto come ad esempio la divisione della Corea, prima sotto il controllo totale del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, e successivamente suddivisa in Corea del Nord, sotto il controllo dei cinesi e sovietici, e la Corea del Sud, sotto principalmente il controllo degli Stati Uniti; il crollo del Muro di Berlino il 9 novembre 1989, simbolo della “cortina di ferro”, che simboleggiava la netta separazione tra le Potenze filoccidentali e quelle filosovietiche e che “spaccava” in due la città di Berlino (la Berlino Est e la Berlino Ovest) , seguito due anni dopo dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991, la caduta di quel regime politico tanto temuto quanto “marcio”, influenzando la mentalità odierna come anticomunista, democratica e caratterizzata dal liberalismo.
5. La crisi dei missili di Cuba, conosciuta anche come crisi di ottobre, fu un confronto tra Stati Uniti ed Unione Sovietica in merito al dispiegamento di missili balistici sovietici a Cuba in risposta a quelli statunitensi schierati in Turchia e in Italia, in vicinanza della frontiera con l’Unione Sovietica. L’episodio, avvenuto durante la presidenza di John Fitzgerald Kennedy è stato considerato uno dei momenti più critici della Guerra fredda in cui si è arrivati più vicino a una guerra nucleare. Da allora i rapporti tra USA e Cuba sono piuttosto delicati, sebbene con Obama alla presidenza sembrerebbe ci sia stato un ulteriore chiarimento.
Hai ricordato diversi avvenimenti molto importanti… allora. Ma oggi lo sono ancora? Hanno tutti avuto lo stesso effetto? Ad esempio la ricerca dell’equilibrio tra le potenze risale almeno alle guerre del Cinquecento, alla politica di Bismarck ecc. Ora siamo più vicini a quel tipo di mondo, forse, che a quello in cui due sole potenze si spartivano il mondo minacciandosi con armi nucleari. Sei certo che questa ricerca di equilibrio, abbastanza normale, sia un effetto della guerra fredda? Direi piuttosto che la fine della guerra fredda ha riportato gli Stati a politiche simili a quelle del passato.
Gli aspetti più significativi che abbiamo ereditato dalla guerra fredda riguardano soprattutto le istituzioni andatesi a creare dopo o durante gli anni del “conflitto”. Uno fra tanti sicuramente è rappresentato dalla NATO. La NATO infatti è un’organizzazione di difesa andatasi a creare tra le potenze occidentali al fine di creare un organismo il più asettico possibile al fine di garantire la pace in ogni paese.
Un ulteriore aspetto positivo che dobbiamo alla guerra fredda riguarda sicuramente lo sviluppo informatico e scientifico, in particolare per quanto riguarda la ricerca spaziale. Durante questo conflitto, infatti, ciascuna potenza (USA; URSS) cercò di affermare il proprio predominio sull’altra tentando così la cosidetta “Corsa allo Spazio”. Ecco, dunque, che durante gli anni 60 la ricerca progredì a tal punto da far arrivare il primo uomo (russo) nello spazio, e il primo uomo (americano) sulla luna.
Senza questa corsa allo spazio probabilmente tuttora saremmo molto arretrati scientificamente, oppure, non avendo per così dire “sprecato” gran parte del denaro in scontri armati laterali (Vietnam, Corea,…), più fondi sarebbero stati destinati alla ricerca e, forse, saremmo più avanti scientificamente.
Purtroppo però, lo sviluppo tecnologico non riguardò solamente aspetti positivi (quali la ricerca e lo spazio), ma si interessò particolarmente della produzione di armi molto più distruttive (rispetto a quella già il circolazione) quali la bomba atomica.
Buona risposta, limitata ma calzante.
Dal periodo della guerra fredda abbiamo ricevuto un’eredità politica, militare, culturale ed economica che ha segnato profondamente il mondo in cui viviamo.
Lo sviluppo tecnologico che contraddistinse quegli anni ci ha consegnato un’apertura mentale, verso ciò che prima era impossibile, senza precedenti: lo sbarco sulla Luna, ad esempio, o anche il sistema di localizzazione satellitare, che ogni giorno sfruttiamo costantemente. Ma anche un ampliamento e un miglioramento degli armamenti, in particolare quelli relativi alle testate nucleari.
Oppure, possiamo pensare alle istituzioni, come la NATO, che si crearono grazie a questo silenzioso conflitto, fino all’espansione del sistema capitalistico nel quale viviamo, sebbene vi siano ancora regimi a sfondo comunista, come la Cina.