Georg Wilhelm Friedrich Hegel è il campione dell’idealismo tedesco, nonché l’ultimo grande filosofo sistematico e “universale” (cioè che ha trattato organicamente ogni piega dello scibile umano) al pari di Platone, Aristotele e, in parte, Kant.
Ecco la mia videolezione introduttiva su Hegel:
I cardini della filosofia di Hegel possono essere considerati i seguenti:
- Poiché idealisticamente tutto è (nella) Mente, Io, Soggetto o, come preferisce dire Hegel, facendo riferimento al suo carattere universale e plurale, Spirito (comune a tutti gli esseri umani in quanto soggetti pensanti), non dobbiamo fare altro che pensare (fare la “fatica del concetto”, scrive Hegel) a fondo ogni cosa (non serve effettuare osservazioni, esperimenti ecc.) per essere e riconoscere che in ultima analisi siamo lo stesso Spirito;
- la filosofia che in tal modo si fa non è che “il proprio tempo appreso nel pensiero”, ossia scaturisce dal ripercorrimento di tutto ciò che è stato pensato (anche contraddittoriamente, vedi al punto 4 la funzione vitale della contraddizione dialettica) nella Storia in quanto fonte del nostro stesso pensiero;
- lo Spirito dunque si rivela a Se stesso (dal momento che non c’è altro che Spirito), non tanto nell’agire morale (Fichte), né nei diversi gradi nei quali si manifesta in natura (regni minerale, vegetale, animale tra loro internamente differenziati, come sosteneva Schelling), ma eminentemente nella Storia (che è essenzialmente Storia del pensiero o della filosofia);
- ogni singolo concetto scaturisce da ogni altro “dialetticamente”, ossia a partire dalle contraddizioni degli altri (ciò consente all’Enciclopedia, attraverso la quale Hegel espone la sua filosofia “in compendio”, di essere ordinata logicamente piuttosto che alfabeticamente, cioè in modo accidentale, come, viceversa, sono ordinate la celebre Encyclopédie degli illuministi del Settecento e le nostre enciclopedie domestiche che ne derivano);
- non si può intendere a fondo alcunché se non se ne comprendono i nessi con ogni altra cosa, dunque per comprendere la parte (p.e. il concetto di “essere” o di “Stato” ecc.) bisogna comprendere organicamente, sistematicamente il tutto (l’insieme di tutti i concetti tra loro interconnessi, sorta di enorme “ipertesto”).
Hegel fonda così filosoficamente la nuova sensibilità romantica per la Storia fino a influenzare, tramite il filosofo neo-hegeliano Giovanni Gentile, autore della riforma scolastica del 1923 come ministro della pubblica istruzione, l’organizzazione storico-cronologica – piuttosto che, per esempio, per argomenti o ambiti – dei programmi di Filosofia e delle altre discipline umanistiche nella scuola italiana.
Hegel inaugura così uno sguardo cosiddetto storicistico, che, su basi filosofiche differenti, sarà ereditato in chiave materialistica da Karl Marx (che di Hegel conserverà il metodo dialettico) e dalla cultura positivistica di fine Ottocento: l’idea cioè che per comprendere le cose a fondo sia necessario immergerle nella loro storia e che la Storia, nel suo complesso, abbia un senso e una direzione progressivi (mito del progresso, eredità illuministica), ma nella convinzione che (a differenza, sotto questo profilo, di quello che pensavano gli illuministi) ogni epoca, anche la più apparentemente oscura (come il Medioevo), abbia svolto una funzione necessaria.
N. B. Quel che cambia nelle diverse concezioni storicistiche è il fine della Storia: la compiuta rivelazione a Se stesso dello Spirito per l’idealismo, una società libera dall’oppressione politica ed economica per il marxismo, il trionfo della scienza della natura per il positivismo.
Esemplifichiamo ora il cosiddetto “metodo dialettico” di Hegel (in effetti secondo Hegel non si tratta affatto di un metodo, ma della natura dialettica stessa del pensiero e, coincidentemente, della realtà) con un primo esempio tratto dalla logica: l’essere (Parmenide), pensato a fondo, si rivela lo stesso che il nulla, mentre il rovesciarsi dell’uno nell’altro è il divenire (Eraclito) [leggi dalle parole stesse di Hegel la dialettica di essere, nulla e divenire nell’estratto della Scienza della logica che trovi al centro di questa pagina].