La questione del rapporto tra fede e ragione (tipica della “chiesa romana”, meno approfondita, per ragioni opposte, p.e. in ambito ortodosso e protestante) presuppone che il cristianesimo non sia considerato interamente riducibile a una “filosofia” (come, in un certo senso, è per la gnosi), ma che, pur essendo una religione “ragionevole”, presenti dottrine, quelle che sarebbero state rivelate da Dio attraverso le Sacre Scritture (ed eventualmente anche mediante la Sacra Tradizione), a cui difficilmente saremmo potuti pervenire con la nostra sola intelligenza e meno che mai con la ragione.
Per approfondire questo argomento puoi leggere le schede relative ad Agostino (che per primo si pose in tutta la sua gravità la questione, in quanto filosofo pervenuto dopo varie peripezie e dubbi al cristianesimo) e alla successiva discussione.
Consolida poi la tua preparazione studiando sul manuale alcune pagine relative ad Agostino
- vol I, U6, cap. 2, §§ 1-2, pp. 148-52: [Agostino] L’uomo, il pensatore, il cristiano; I tratti principali del pensiero agostiniano
- vol I, U6, cap. 3, § 3, p. 152: Ragione e fede
- vol I, U6, cap. 3, § 9-11, p. 164-67: da La polemica contro il donatismo a Libertà, grazia ecc.
quindi altre relative ad altri autori che si posero i problema del rapporto tra fede e ragione
- vol I, U6, cap. 1, § 5, p. 140: Tertulliano
- vol I, U7, cap. 1, § 3, p. 207: Dialettici e antidialettici
- vol I, U7, cap. 1, § 7, pp. 220-221: Abelardo, fino a Ragione e autorità
- vol I, U7, cap. 2, § 2, pp. 242: [Tommaso] Il rapporto tra ragione e fede