A partire dalla dirompente critica di Hume (empirismo scettico) al concetto di identità e di causa approfondiamo l’articolata proposta del criticismo di Kant (campione dell’illuminismo tedesco). La filosofia di Kant tenta di conciliare la tradizione razionalistica continentale e quella empiristica inglese, pervenendo anche a un’interessante ipotesi di soluzione del problema del libero arbitrio.
Kant rappresenta anche una “cuspide”, un momento di passaggio dal pensiero illuministico alla cultura romantica (cfr., per quanto riguarda il sorgivo romanticismo tedesco, centrato sulla rivista “Athenaeum”, U2, § 3, pp. 341-362, da leggere rapidamente per farsi un’idea) parallelo, anche cronologicamente, sul piano storico, al passaggio dalla rivoluzione francese (che può essere considerata come espressione politica dell’illuminismo filosofico) alla nascita dei movimenti nazionali di “resistenza” all’imperialismo napoleonico e poi alla restaurazione (che daranno luogo al nostro Risorgimento), a loro volta permeati di spirito romantico.
La filosofia che ispira e fonde, teoreticamente, gli ideali romantici, venendone a sua volta ispirata, è l’idealismo tedesco, direttamente derivato da Kant, con la quale, in un certo senso, si compie la parabola della filosofia moderna in quanto, a cominciare da Cartesio, filosofia della soggettività assolutizzata.