In questo modulo, che riguarda vicende storicamente coeve e, poi, successive a quelle trattate nel modulo precedente, possiamo seguire l’evoluzione storica del cristianesimo nella prima età moderna e i riflessi politici di tale evoluzione (segnata dalla rottura dell’unità cristiana in Occidente), non dimenticando quanto abbiamo trattato nel modulo (di filosofia) relativo al rapporto tra cristianesimo e filosofia.
Come abbiamo visto, il cristianesimo, fin dalle origini, viene bensì interpretato in chiave filosofica, ma, in quanto (creduto) frutto di una rivelazione divina, testimoniata da Scritture, si distingue da una filosofia pura per una serie di caratteristiche dottrine.
La RIforma protestante, sotto il profilo filosofico, rispetto alla tradizione cattolica, accentua la specificità e irriducibilità del cristianesimo alla filosofia, mettendo in primo piano il ruolo decisivo, per la salvezza dell’anima, della fede, rispetto alle opere (rispetto dunque anche alla sfera etica, filosoficamente trattabile), fede, fondata sulla sola Scrittura, intesa a sua volta come dono immeritato che alcuni possiedono per grazia divina.