L’empirismo, nelle sue differenti versioni, presenta diversi problemi, come abbiamo visto.
Oltre alla difficoltà di eliminare la nozione di “causa” che spesso ritorna in forma implicita o esplicita nelle “spiegazioni” scientifiche, l’empirismo fatica a giustificare la “fede”, necessaria in campo scientifico, in oggetti non direttamente esperibili (osservabili) come atomi, molecole, campi gravitazionali ecc. e nelle leggi universali, a loro volta inferibili solo per generalizzazione (induzione) da un certo numero di casi (occorrenze) particolari.
Per quanto riguarda la questione degli oggetti invisibili una prima soluzione che si può suggerire nel quadro dell’empirismo tradizionale consiste nel considerarli “costrutti” elaborati “convenzionalmente”, non diversamente dalle unità di misura (convenzionalismo).
Cfr. Il convenzionalismo di Poincaré e Duhem, pp. 195-96, la pagina dedicata al convenzionalismo su questo sito e la pagine dedicate al convezionalismo di Poincaré nel volume di Giorello (pp. 19-22)
Per quanto riguarda, invece, i procedimenti induttivi che, in prospettiva empiristica, dovrebbero consentire di inferire le leggi universali da un certo numero di casi particolari ci troviamo davanti a problemi logici apparentemente insolubili.