La rivoluzione scientifica deriva, almeno in età moderna, dalla rivoluzione astronomica.
Per comprendere di che si tratti e la sua rilevanza si deve iniziare dai modelli di cielo geo-centrici (cioè tali da presupporre che al centro del cosmo vi sia la Terra), i quali, anche se errati, rappresentarono un sofisticato ed elegante tentativo genuinamente scientifico di interpretare i moti dei pianeti e delle stelle.
Cfr. la pagina del sito principale dedicata a questo argomento e vol I (manuale di terza), U5, cap. 1, § 3, pp. 386-389 (in cui tratta più in generale della “matematica” antica, strumento fondamentale anche per le teorie astronomiche, che di tale scienza erano considerate espressione) e vol II (manuale di quarta), U2, cap. 1, § 5, L’universo degli antichi e dei medievali, pp. 68-69.
Cfr. anche l’ origine della settimana e la giustificazione “a stella” della sequenza dei giorni della settimana; un’animazione relativa alla teoria degli eccentrici di Ipparco; infine, una scheda video sull’origine dello studio scientifico degli astri e sul geocentrismo e la rappresentazione dinamica dei moti degli astri di cui abbiamo fruito in aula.
Sulle teorie aristoteliche messe in discussione dalla rivoluzione astronomica (ma che hanno anche a lungo frenato l’accettazione di quest’ultima) cfr. questa pagina del sito principale, vol 1, U4, cap. 4, pp. 322-327; vol 2, U2, cap. 1, § 5, L’universo degli antichi e dei medioevali, pp. 68-69.
Sui modelli elio-centrici cfr. la pagina del sito principale ad essi dedicata e vol. II, U2, cap. 1, pp. 69-71.