La caduta di Napoleone portò le grandi potenze europee a tentare un’impresa inaudita e, in effetti, in gran parte fallita: quella di restaurare l’antico regime in tutto il continente, cercando di cancellare con un colpo di spugna non solo gli effetti delle conquiste napoleoniche, ma la stessa cultura illuministica e rivoluzionaria che le aveva precedute, grazie a un’inedita alleanza tra “trono e altare”, come si diceva.
Momento inaugurale di tale opera è senz’altro il Congresso di Vienna.
Ecco la mia videolezione sul tema:
Ecco una mappa dinamica molto efficace, commentata in inglese.
In pari tempo bisogna tenere conto delle culture politiche che, nel frattempo, si sviluppavano per lo più in forma clandestina, eredi delle varie anime della rivoluzione francese (accanto alla dominante corrente reazionaria o contro-rivoluzionaria che plaudeva alle deliberazioni del Congresso di Vienna e alla costituzione della Santa Alleanza).
A questo argomento ho dedicato quest’altra videolezione:
Cfr. cap. 13, §§ 1-2, pp. 271-79; § 4, pp. 282-84..
Cfr. anche la prima parte di quest’altro video, a cura del Museo del Risorgimento, sulla Restaurazione in Piemonte.