In questo modulo approfondiamo la classica distinzione tra scienza e opinione (o tra sapere e credere qualcosa), che abbiamo introdotto per distinguere la genuina prospettiva filosofica di Socrate e Platone (e anche di Aristotele) da quella del relativismo sofistico.
N. B. Tale distinzione, che dà senso alla filosofia come ricerca della “sapienza” (cioè della conoscenza… di ogni cosa), ci potrà tornare utile anche per riprendere la ricerca “socratica” della “saggezza” (la scienza del bene), nella misura in cui il bene di cui siamo alla ricerca non deve essere “relativo” o “soggettivo” (come pensava p.e. l'”Anonimo sofista”), ma deve avere carattere “assoluto”. Come il bene del nostro corpo, la salute, non dipende dalle nostre opinioni soggettive, ma dalla scienza medica (inventata anch’essa, in quanto “scienza”, dai Greci, in particolare dal celebre Ippocrate), così ci si potrà e ci si dovrà chiedere (domanda tipicamente filosofica) se anche il bene della nostra “anima” possa essere stabilito da una scienza, che, con Aristotele, possiamo chiamare “etica”. Ma, per rispondere a questa domanda, occorre prima cercare di capire di che cosa, in generale, si possa avere scienza.
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