Come sappiamo, Platone, a differenza degli scettici, sembra credere che si possa conseguire la “verità”, attraverso la filosofia (la “dialettica”, basata sulla dimostrazione per assurdo o altrimenti).
Questo “itinerario” platonico dall’ignoranza alla conoscenza, che è insieme gnoseologico (conoscitivo), etico (perché comporta l’abbandono delle “catene” del vizio ), politico (perché chi lo compie è degno di governare gli altri), teologico (perché chi lo percorre raggiunge le cose divine) e soteriologico (volto alla salvezza – in greco: soterìa – di chi lo pratica, in quanto riesce a separare la sua anima immortale dal suo corpo mortale), è simbolicamente rappresentato dal celeberrimo mito della caverna (qui narrato e raffigurato in un breve video).
Cfr. U3, cap. 2, t3-5, pp. 207-11; U3, cap. 2, § 4, Il mito della caverna, pp. 196-98.