Dopo la stagione delle guerre di religione gli Stati europei si avviano ad assumere la forma moderna che, in un certo senso, conservano anche oggi, dopo averla “esportata” nel resto del mondo.
Proprio per evitare di ripiombare in conflitti religiosi militarmente irrisolvibili, gli Stati più avanzati assumono progressivamente, nel corso del XVII sec. (Seicento), due nuove forme, paradigmaticamente rappresentate da Francia e Inghilterra: la monarchia assoluta e la monarchia costituzionale. Anche se molto diverse tra loro, per il diverso bilanciamento dei poteri tra il monarca e i rappresentanti del popolo, queste due forme condividono un’idea: quella della sovranità dello Stato al di sopra di ogni altro centro di potere locale o religioso.
In tal modo si compie una parabola che era iniziata con l’evoluzione, nel corso del Basso Medioevo (cfr. la Guerra dei Cent’anni), di questi stessi Paesi da forme di organizzazione politica di tipo feudale a forme di organizzazione di tipo cetuale, maggiormente centralizzate delle precedenti (il potere vi veniva esercitata da un “centro” politico, coincidente con la capitale dello Stato), ma ancora caratterizzate da più soggetti dotati di potere nell’ambito dello stesso Stato in quanto il potere del re era contrastato, anche se, come detto, “centralmente”, all’interno di assemblee di antica origine (gli Stati Generali in Francia, il Parlamento in Inghilterra), dai poteri dell’aristocrazia, del clero, dei rappresentanti delle città e delle corporazioni ecc.
Nel Settecento, con le riforme “giurisdizionalistiche” nei più avanzati Stati europei (cioè con la graduale estromissione delle chiese dalla gestione della cosa pubblica) e, ancor di più, con le rivoluzioni americana e, soprattutto, francese (di cui, però, ci occuperemo nel prossimo modulo), l’ideale di un assolutismo illuminato e razionale e i principi del costituzionalismo liberale, che risalgono al Seicento (essendo stati enunciati da Locke e Hobbes), ma sono sviluppati e diffusi soprattutto nel XVIII sec. dal movimento culturale dell’illuminismo, vengono “implementati” nella realtà storico-politica dell’Europa e delle Americhe, costituendo ancor oggi il fondamento della civiltà occidentale sotto il profilo culturale, politico e giuridico.