Agenda 5D

  • 07
    07.Marzo.Sabato

    Tutto il giorno
    2020.03.07

    Cari studenti di 5D, ho predisposto un web forum fisso per restare in contatto liberamente, senza scadenze (ho inserito questo evento in questa data solo per informarvene), per tutto il tempo durante il quale non ci vedremo.

    Lo trovate subito sotto il link che apre l’agenda. Altrimenti cliccate qui.

  • 08
    08.Marzo.Domenica

    Tutto il giorno
    2020.03.08

    Per aiutare il tuo ripasso in vista dell’esame di Stato (e anche per verificare se possiamo proseguire con una forma di insegnamento/apprendimento a distanza “ai tempi del coronavirus”), ripassa con attenzione l’ultima unità didattica dell’ultimo modulo svolto (con tutte le risorse on line e off line che le corredano) e l’ultima unità didattica del modulo precedente, quindi svolgi il seguente esercizio:

    • Confronta i due tipi di conflitto
  • 11
    11.Marzo.Mercoledì

    Tutto il giorno
    2020.03.11

    Ascolta innanzitutto questa breve videolezione introduttiva sul nuovo modo di procedere a distanza che dobbiamo adottare a causa dell’emergenza coronavirus:

    https://www.youtube.com/watch?v=-60AF8PHDLo&feature=youtu.be

    Quindi, dopo aver studiato l’unità didattica su Freud, comprensiva di altre due videolezioni specifiche, svolgi il seguente esercizio:

    • Confronta la teoria di Freud con la concezione di Nietzsche
  • 12
    12.Marzo.Giovedi

    Tutto il giorno
    2020.03.12

    Tranquilli! Non vi assegno esercizi per questa giornata (ho tolto anche la possibilità di intervenire qui sotto con commenti).

    Piuttosto ho fissato per mercoledì 18 marzo prossimo, dalle ore 11 alle ore 12 (in una “nostra” ora di lezione secondo l’orario vigente) una videolezione in sincrono tramite Meet di Google Suite. Per partecipare dovete semplicemente avere un indirizzo email edu.it , che dovrebbe esservi stato fornito dalla scuola. e, dopo aver aperto la suite in questione, incollare il seguente indirizzo in alto:

    meet.google.com/nug-zera-vzq

    A vostro beneficio vi ricordo l’appuntamento anche sull’agenda in corrispondenza di mercoledì 18 marzo. Preparate per l’occasione domande sugli argomenti di cui ci stiamo occupando e, più in generale, sul nuovo approccio didattico.

    Per il momento vorrei solo cogliere l’occasione della conclusione dello studio di Freud per fare il punto della situazione sia in Filosofia sia in Storia, alla luce degli ultimi sviluppo dell’emergenza coronavirus (scrivo martedì il 10  marzo, all’ìndomani del decreto c.d. “Resto a casa”), e per illustrarvi le linee del programma che intendo svolgere.

    Ecco il mio breve intervento video su questi temi:

    https://www.youtube.com/watch?v=U034D0Ny5ao&feature=youtu.be

    Se volete esprimere il vostro parere potete intervenire nei box dei commenti del web forum 5D! Non perdiamoci di vista.

  • 17
    17.Marzo.Martedì

    Tutto il giorno
    2020.03.17

    Dopo aver studiato l’unità didattica sulla bioetica con tutte le risorse on line e off line a cui essa rinvia (compresa una mia videolezione registrata) considera quanto segue, quindi rispondi in modo argomentato al quesito finale.

    Come forse alcuni di voi avranno letto, in questi giorni, a causa dell’emergenza coronavirus, è sempre più grave la situazione dei reparti di terapia intensiva, al punto che alcuni addetti ai lavori si sono chiesti che cosa fare nel caso che la domanda (o il bisogno) di terapia intensiva diventasse superiore all’offerta che il sistema sanitario nazionale è in grado di mettere in campo (in termini di posti letto, ad esempio).
    Nasce il problema di fissare criteri di priorità (come nel triage dei pronto soccorso, ma con conseguenze assai più drammatiche), in base ai quali decidere chi ammettere alla terapia intensiva e chi no.La Siaarti (cioè la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva) ha elaborato linee guida dalle quali sembra di desumere che un criterio sarebbe quello della “speranza di vita”. Insomma, si tratterebbe di privilegiare le persone più giovani, con patologie meno gravi ecc.
    L’esatta prospettiva etica della Siaarti (e un ulteriore link tecnico alle linee guida) è chiarita qui.

    La questione concerne uno dei principi messi in campo dalla bioetica cosiddetta laica, che non considera tout court sacra la vita dal concepimento alla tomba (in questa prospettiva, tipica p.e. della Chiesa cattolica, qualunque “scelta” comporti la morte di qualcuno sarebbe immorale e, dunque, nessuno può assumersi la responsabilità di scegliere in tali materie), ma ammette situazioni nelle quali è eticamente legittimo e anzi preferibile “consentire” o perfino provocare la cessazione della vita di qualcuno.

    I criteri più noti, avanzati da Beauchamp e Childresse e applicabili al caso p.e. dell’eutanasia (tema che abbiamo sfiorata parlando dell’Aktion T4 dei nazisti), sono questi altri tre: beneficenza (massimizzare il bene delle persone), non malevolenza (minimizzare il male), autonomia (far sì che ciascuno decida della propria vita). In base a questi tre principi si può ammettere, per esempio, che una persona decida di morire se la sua scelta è libera e consapevole (terzo criterio) e se il dolore che patisce è tale da rendere preferibile la morte al proseguimento della vita (combinazione dei principi di beneficenza e di non malevolenza).
    Ma esiste anche un quarto criterio avanzato da questi autori e da Mori: quello della “giustizia”, intesa come la migliore allocazione delle risorse per salvare il maggior numero di vite o (ecco la questione delicata) le vite maggiormente meritevoli di essere salvate.

    Di solito faccio in aula questo esempio: immaginate che due soldati gravemente feriti attendano il trasferimento in un reparto di terapia intensiva, ma che nella base militare vi siano risorse mediche per salvare uno solo dei due in attesa del trasferimento. Il comandante chi dovrebbe salvare? Il più giovane? O quello, più anziano, con moglie e figlio? O quello che, una volta guarito, sarà più efficiente in combattimento?
    Se il comandante di rifiutasse di scegliere, per non condannare qualcuno a morte certa, li condannerebbe entrambi. O dovrebbe sperare in un miracolo.

    Purtroppo in questi giorni assistiamo al rischio che si presenti, su grande scala, questo dilemma. Se ci si rifiuta di scegliere, perché non si vuole dare diversi “valori” alla vita di persone diverse (p.e. di una anziano rispetto a un giovane), il rischio è che, scegliendo di non scegliere, si finisca per scegliere comunque: i reparti di terapia intensiva si saturerebbero con i “primi arrivati” e quelli che ne avessero bisogno in seguito sarebbero condannati.

    • Tu che cosa sceglieresti di fare? E perché?