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Kant tra illuminismo e romanticismo

Abbiamo visto come nell’ultima opera importante, la Critica del Giudizio, Kant, pur muovendo dalle sue caratteristiche premesse “criticistiche”, ossia, in ultima analisi, illuministiche (cioè da una “razionalità” auto-critica e non dogmatica tipica della cultura illuministica), introduce nuovi concetti che preludono a una concezione romantica (il ruolo del sentimento, l’idea del sublime ecc.).

Tuttavia, in tutte le sue opere Kant tiene fede a una peculiare prospettiva che consiste nel portare alle estreme conseguenze l’intuizione cartesiana delle centralità di… che cosa? Da che cosa si evince nelle diverse articolazioni del suo pensiero tale centralità?

Kant e la rivoluzione francese

Prima di abbandonare del tutto il Kant “illuminista” (l’autore della Critica della ragion pura e della Critica della ragion pratica) riflettiamo sulle consonanze tra il suo pensiero e i principi della rivoluzione francese. In particolare quali consonanze ed eventualmente dissonanze ritieni di individuare tra i diritti dell’uomo e del cittadino proclamati a Parigi nel 1789 e la nozione kantiana di legge morale?

Che cosa sono le leggi di natura?

Prima di immergerci nello studio di Kant, proviamo a fare il punto sulle nostre convinzioni “spontanee” relative alle cosiddette “leggi di natura” (ad esempio, per essere chiari, la legge di gravitazione universale di Newton o la legge di Coulomb sull’interazione tra cariche elettriche).

  • A tuo parere che cos’è una legge di natura? Una regola a cui necessariamente gli eventi obbediscono da sempre “per natura” o perché imposta da Dio all’origine dell’universo? Una tendenza delle cose che potrebbe ammettere eccezioni? La registrazione di una sequenza abituale di eventi che solo a noi sembrano obbedire a una legge (mentre in effetti tutto accade spontaneamente)? Un nostro modo umano di percepire o di “calcolare” quello che accade (se noi non ci fossimo, non ci sarebbe alcuna legge di natura)? Una convenzione umana come p.e. le unità di misura del sistema internazionale (metro, grammo ecc.)? Altro ancora? Prova a giustificare la tua credenza.

La critica di Locke alla nozione di sostanza

  • In che cosa consiste la critica di Locke alla nozione di sostanza alla luce del testo T3, pp. 431-32, tratto dal Saggio sull’intelletto umano del 1690?

(verifica la tua risposta attingendo alle pertinenti pagine del manuale, indicate nella relativa unità didattica)

Confronta Hobbes e Locke

Come accennato nella pagina dedicata alla relativa unità didattica, il pensiero politico di Hobbes e quello di Locke, pur muovendo da premesse simili, anche se non identiche, pervengono a esiti molto differenti (anche se con qualche residua analogia).

  • Alla luce anche dei testi suggeriti in quella pagina confronta il pensiero politico dei due autori (cioè sviscerane analogie e differenze).

Cogitas ergo es? E, in questo caso, esisti solo tu?

Leggi le pagine del sito e del manuale indicate nella pagina relativa all’unità didattica su Cartesio, soprattutto le pagine del manuale indicate che riportano testi di Cartesio tratti dalle Meditazioni metafisiche (in parte letti anche in aula). Quindi rispondi al seguente quesito:

  • Ti sembra convincente la “meditazione” cartesiana che conduce alla celebre tesi “cogito ergo sum” e, in caso positivo, come sfuggire al rischio del solipsismo (cioè di finire col credere che il “cogitante”, ad esempio, adesso, tu stesso, sia anche la sola entità che esiste davvero, mentre tutto il resto non sarebbe che una tua illusione)?

La rivoluzione cartesiana

Dopo aver approfondito i caratteri del meccanicismo cartesiano (sulla pagina della relativa unità didattica e sulle pagine del sito, del manuale e del testo di Max Jammer, a cui essa rinvia) rispondi al seguente quesito.

  • Quali le differenze fondamentali tra la moderna immagine del mondo, elaborata da Cartesio e dai suoi seguaci, e la concezione classica, esemplificata paradigmaticamente dalla fisica di Aristotele?

Aporie dei modelli geocentrici ed eliocentrici

Dopo aver studiato le pagine di questo sito e del manuale pertinenti (sostanzialmente tutte quelle indicate nelle pagine relative alle unità didattiche del 3. modulo), rispondi al seguente, articolato quesito (nella forma più sintetica possibile):

  • Quali le principali aporie (incongruenze, contraddizioni) di ciascun modello di cielo che abbiamo incontrato e come si è via via proposto o tentato di risolverle? Soffermati, in particolare, sugli argomenti introdotti da Galileo per difendere il sistema copernicano dalle obiezioni che gli venivano mosse.