Dopo aver iniziato (si spera) lo studio sistematico, in vista delle verifiche prossime di Filosofia e Storia, degli ultimi argomenti delle due discipline (diciamo dalla scheda di Filosofia sul romanticismo fino a Fichte, per Filosofia, e dalla Restaurazione fino al 1848 per Storia) confronta attingendo liberamente alle pagine dei due rispettivi manuali che giudichi utili (ed eventualmente ad altre risorse on line e off line) il pensiero politico di Johann Gottlob Fichte e Giuseppe Mazzini.
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Preoccupazioni conservatrici
Per noi è abbastanza naturale condividere i principi e i valori della rivoluzione, di cui siamo, indirettamente, gli eredi (attraverso l’evoluzione prima liberale e poi democratica delle società europee tra Otto e Novecento). Ma mettiamoci nei panni degli uomini che fissarono il nuovo ordine al congresso di Vienna. Quali potevano essere le preoccupazioni maggiori di questi politici, che li portarono a soffocare la libertà di parola e di stampa, a impedire il diffondersi delle dottrine liberali e, soprattutto, democratiche? Lasciando da parte, per un momento, gli ovvi interessi che alcuni di costoro, in quanto esponenti della nobiltà o dell’alto clero, potevano avere nel voler impedire il “contagio” rivoluzionario, in base a quali principi e valori e con quali argomentazioni, a tuo parere, poterono operare? Oltre che studiare le pagine del manuale indicate nella consueta sintesi sulla Restaurazione e al § 9.2 nella parte dedicata al Pensiero reazionario e conservatore (pp. 276-78), puoi lasciarti ispirare, nel rispondere, se credi, anche dalle parole del campione della Restaurazione, il principe di Metternich (cfr. cap. 9, doc 4, pp-. 301-302).
Kant e la rivoluzione francese
Prima di abbandonare del tutto il Kant “illuminista” (l’autore della Critica della ragion pura e della Critica della ragion pratica) riflettiamo sulle consonanze tra il suo pensiero e i principi della rivoluzione francese. In particolare quali consonanze ed eventualmente dissonanze ritieni di individuare tra i diritti dell’uomo e del cittadino proclamati a Parigi nel 1789 e la nozione kantiana di legge morale?
Un giudizio su Napoleone
Alla luce dello studio, a questo punto sistematico, della rivoluzione francese e dell’età napoleonica, come “fucine” (matrici, culle ecc.) del mondo contemporaneo (soprattutto dei principi che ispirano le forme di governo liberal-democratiche e le tendenze culturali, artistiche e filosofiche proprie del nostro mondo), che giudizio ritieni di poter dare della figura di Napoleone Bonaparte sotto il profilo storico (non morale)? In altre parole, ti sembra che la sua azione politica, giuridica e militare abbia favorito o, piuttosto, frenato la diffusione dei valori sui quali si fonda, nel bene e nel male, la nostra società? Argomenta la tua risposta possibilmente con riferimenti a qualche evento, atto, documento che giudichi pertinente e significativo.
Puoi aiutarti traendo qualche suggestione (non devi necessariamente leggere tutti i testi proposti) dal percorso Intersezioni, L’Europa e il mito di Napoleone, proposto dal manuale, pp. 250-57.
Quali diritti dobbiamo difendere?
Dopo avere studiato le vicende della rivoluzione francese fino al colpo di Stato di Napoleone, leggi con attenzione la fondamentale Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (U2, D2, pp. 214-15), quindi svolgi il seguente esercizio:
- Individua un articolo riferito a un diritto (o a un insieme di diritti) che giudichi ancora molto attuale, magari perché tuttora difficile da rendere effettivo. Giustifica, quindi, la tua scelta spiegandone le ragioni per cui lo ritieni attuale da questo punto di vista.
P.S. Per svolgere questo esercizio lo studio analitico della storia della rivoluzione non appare strettamente necessario. Ti consiglio comunque di effettuarlo per non lasciare troppa materia trascurata in vista della prossima verifica di storia che si riferirà a molti diversi argomenti.
Quale la fonte di ispirazione della Dichiarazione del 1776
Dopo aver letto la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti (cfr. vol II, p. 213) rispondi al seguente quesito:
- Quali le fonti d’ispirazione della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti dal punto di vista filosofico e dottrinale? Da che cosa le si possono riconoscere?
P.S. Cogli l’occasione di questo esercizio per ripassare le ultime unità didattiche, da quella dedicata alla (doppia) rivoluzione inglese in poi, direi, in vista della verifica di storia p.v. Concludi, infine, il ripasso studiando l’assolutismo in Francia, la prima unità didattica del modulo. Non dimenticare di approfondire tutti gli argomenti sul manuale, alle pagine a volta a volta indicate nelle diverse unità didattiche (ricorda che quanto trovi scritto nelle pagine relative a tali unità è solo una sintesi del tutto insufficiente per una preparazione adeguata alla prova).
Dall'”illuminazione” alle riforme
Dopo avere studiato l’illuminismo e le sue implicazioni strettamente politiche sulle pagine del manuale di Storia e di quello di Filosofia indicate in questa unità didattica (compresi i relativamente brevi testi di Montesquieu, Voltaire, Rousseau e Kant ivi indicati), rispondi al seguente quesito:
- Quali dottrine illuministiche (con particolare riguardo alle dottrine politico-religiose di Voltaire, Montesquieu e Rousseau) furono più direttamente applicate nei diversi regni e territori nei quali si attuarono riforme politiche nel corso del Settecento e quali altre dottrine, invece, non furono immediatamente tradotte in coerenti trasformazioni politico-istituzionali (e dovettero, presumibilmente, attendere le grandi rivoluzioni moderne, americana e francese, per vedersi concretizzate)?
P.S. Il quesito. d’interesse tanto storico quanto filosofico, richiede una risposta articolata e uno studio abbastanza approfondito dell’argomento, al quale puoi tuttavia dedicare, se lo ritieni opportuno, anche le ore nelle quali il docente di Filosofia e Storia, tra il 21 e il 25 marzo, sarà sostituito da docenti supplenti.
Filosofia e storia politica inglese del Seicento
“Incrociando”, per così dire, lo studio della filosofia politica inglese del Seicento con la storia britannica dello stesso periodo si nota uno stretto rapporto tra quanto i principali filosofi politici sostengono e l’evoluzione costituzionale inglese del periodo.
- Sapresti precisare meglio i termini di tale rapporto?
Novità della prima rivoluzione inglese
Dopo aver ripassato seguendo le indicazioni della pagina del relativo modulo fattori e vicende della prima rivoluzione inglese, rispondi al seguente quesito:
- Quali atteggiamenti e rivendicazioni dei protagonisti della rivoluzione anticipano atteggiamenti e rivendicazioni che contraddistingueranno sempre più le rivoluzioni della modernità (dietro il “guscio” delle istanze religiose)?
Attualità di Bodin a Luigi XIV?
Dopo aver studiato la nascita dell’assolutismo in Francia (approfondendo l’argomento nelle pagine del manuale indicate nella pagina della relativa unità didattica) rispondi al seguente quesito:
- Quali aspetti della teoria politica di Bodin e dell’organizzazione politica della Francia durante l’assolutismo (con particolare riguardo al regno di Luigi XIV) abbiamo ereditato, secondo il tuo parere, dopo la fine delle monarchie assolute in Europa, negli attuali Stati europei, e quali aspetti sono “morti”, per così dire, con la fine della monarchia assoluta?