Leggi con attenzione le pagine del sito principale collegate alla prima unità didattica del nuovo modulo sull’epistemologia contemporanea, nonché i loro ulteriori collegamenti interni (con particolare riguardo alla pagina sulla meccanica quantistica); pagine e collegamenti che riprendono e sviluppano quanto è stato detto e discusso in aula (suscitando un certo sorprendente interesse di alcuni di voi…).
- Per quanto l’argomento sia obiettivamente difficile, prova a esporre con la dovuta umiltà una tua tesi (forse sarebbe meglio dire: una tua intuizione o la tua prima impressione), argomentandola meglio che puoi, sui problemi posti dalla fisica dei quanti. In particolare quale delle seguenti interpretazioni dei fenomeni quantistici ti sembra più convincente?
a) ciò che accade dopo retrodetermina quello che accade prima (si registra un’inversione temporale del rapporto causa-effetto o una retrocausazione)
b) le particelle coinvolte negli esperimenti (che si muovono a velocità prossime a quella della luce) emettono onde pilota istantanee che le “informano” sull’ambiente sperimentale e le inducono a comportarsi in modo diverso a seconda di “quello che le aspetta” (interpretazione di De Broglie-Bohm)
c) le particelle che si rivelano tra loro “entangled” esistono in un sistema di riferimento nel quale, a differenza che per noi osservatori, esse sono ancora unite, sicché modificando l’una attraverso il mio sistema di osservazione modifico anche l’altra (anche se questa mi appare ormai lontanissima dalla prima)
d) le particelle seguono tutti i percorsi possibili, reciprocamente contraddittori, previsti dalla meccanica quantistica, moltiplicando gli universi “virtuali” in cui tali percorsi esistono: quando una di esse viene osservata, collassa la sua funzione d’onda e di tutti gli universi possibili corrispondenti alle sue diverse traiettorie ne rimane uno solo, quello “solidale” con l’osservatore (interpretazione di Wigner)
e) bisogna limitarsi a descrivere quello che si registra inserendo nella relazione sull’esperimento svolto anche il ruolo del sistema di misurazione e dell’osservatore: ciascun evento ammette sempre almeno due diverse interpretazioni complementari (interpretazione di Copenhagen o di Bohr)
Ammetto di non aver capito pienamente le varie tesi proposte ma quella che, apparentemente, mi ha convinto maggiormente è l’ultima (l’interpretazione di Copenaghen). Infatti, considerare la teoria non come una descrizione ontologica del mondo ma come una descrizione epistemologica della nostra conoscenza di esso; cioè la teoria deve essere vista come una descrizione non delle proprietà di ipotetiche particelle fisiche, ma solo
dei risultati di esperimenti in funzione delle condizioni degli apparati di misura e degli osservatori, è ragionevole. Con la scoperta del relativismo e le teoria di Einstein, infatti, la maggior parte delle scoperte e teorie precedenti sono state messe in dubbio e portando a considerare ogni evento relativo e diverso in base al sistema di riferimento e all’osservatore. Questo mi porta a pensare che anche i fenomeni quantistici siano diversi in relazione al sistema di misurazione e all’osservatore e probabilmente essendoci più possibilità di analizzarli, esistano anche più interpretazioni complementari.
Mi sembrano ottime ragioni per apprezzare la cosiddetta “interpretazione di Copenhagen”.