Dopo aver studiato le due unità didattiche dedicate rispettivamente alla rivoluzione americana e alla rivoluzione francese (sviluppata, per ora, solo per quanto riguarda la prima fase della medesima), leggi con attenzione la Dichiarazione d’indipendenza americana (doc.1, p. 213) e la Dichiarazioni dei diritti dell’uomo e del cittadino francese (doc.2, pp. 214-15), quindi esegui il seguente esercizio:
- Confronta le due dichiarazioni, spiegando le loro analogie e le loro differenze sulla base del contesto storico nel quale sono state rispettivamente prodotte
La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino francese e la Dichiarazione d’indipendenza americana presentano alcune analogie: infatti espongono entrambe i diritti naturali e inalienabili dell’uomo quali il diritto alla vita, il diritto alla libertà ( di parola, di stampa, di pensiero) e il diritto al perseguimento della felicità. In entrambe il principio di ogni sovranità dipende dalla Nazione (per i francesi) o dal popolo (per gli americani) e c’è il diritto di resistenza all’oppressione.
La Dichiarazione francese si distingue però da quella americana in quanto in Francia uomini di colore e non avevano gli stessi diritti ed erano considerati tutti cittadini liberi, mentre negli Stati Uniti le persone di colore erano considerate schiavi e non avevano alcun diritto. Inoltre mentre nella Dichiarazione d’indipendenza americana non viene nemmeno menzionato il diritto di proprietà, nella Dichiarazione francese è chiaramente scritto nell’articolo 17 che la proprietà è un diritto sacro e inviolabile. La Dichiarazione francese ha anche una struttura di tipo giuridico formata da un preambolo e 17 articoli contenenti precise definizioni dei diritti universali, mentre quella americana era un manifesto.
Buona analisi che dice in sintesi l’essenziale per quanto riguarda analogie e differenza, accennando anche alla diversa tipologia testuale.
La “Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America” è il documento con cui le colonie britanniche in Nord America dichiarano la loro indipendenza dal governo britannico. In questo documento vengono infatti spiegate le ragioni di questa decisione, partendo dalla definizione di diritti dell’uomo e il rapporto dei cittadini con il proprio governo.
La “Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino”, invece, è il testo giuridico con cui il popolo francese, durante la rivoluzione, enuncia tutti i diritti degli uomini e dei cittadini, ponendo le basi non solo politiche ma anche sociali alla “nuova” Francia.
La principale differenza fra questi due testi è quindi lo scopo con cui vengono scritti: nel primo caso per ottenere l’indipendenza da un governo che si trovava dall’altra parte dell’oceano, nel secondo per porre le basi ad una nuova società da cui sarebbe nata l’attuale Francia.
In entrambe le dichiarazioni notiamo l’affermazione dei diritti universali e il concetto di uguaglianza naturale fra gli uomini, i quali hanno diritto alla vita, alla libertà in tutte le sue forme, alla ribellione in caso di oppressione e al perseguimento della felicità. Troviamo inoltre una nuova definizione di Stato, che diventa infatti l’organo i cui poteri derivano dal consenso pubblico ed il cui unico scopo è mantenere l’ordine pubblico punendo con uguale pena due persone che commettono lo stesso crimine ma appartengono a “classi sociali” diverse.
Interessante il rilievo sul diverso scopo dei due documenti che, accanto al contesto, giustifica in parte le loro differenze. In generale, la pragmatica della comunicazione (che forse studieremo il prossimo anno) distingue in ciascun enunciato (ma la cosa vale anche per i testi più complessi) le presupposizioni (che dipendono dal contesto) e il suo valore d’uso (cioè lo scopo).
Abbiamo appena studiato due importantissime tappe storiche per due diversi stati attuali sul piano evoluzionistico, ossia la rivoluzione francese e quella americana.
L’origine e la probabile reciproca influenza di queste due grandi tappe storiche hanno da sempre incuriosito gli storici al fine di riflettere se vi ci fosse un nesso logico consequenziale o no, e se si chi tra queste due diverse rivoluzioni avesse fatto scaturire l’idea per l’inizio dell’altra.
Queste due rivoluzioni sono molti importanti per le tappe etico-sociali che hanno portato a conseguire, più precisamente la dichiarazione di indipendenza americana e la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino francese.
La grande differenza tra queste due epocali dichiarazioni sta in che ambito andrebbero a tutelare la figura dell’essere umano inteso come cittadino, ossia facente parte di uno stato; in particolare, se la dichiarazione di indipendenza americana aveva l’intento di tutelare i diritti del cittadino solo in una sfera politico giuridica, la dichiarazione dei diritti del cittadino francesi andò a sondare molteplici campi.
Più precisamente, la futura costituzione americana avrebbe dovuto assicurare unicamente i diritti inalienabili dell’uomo, cioè la libertà e a il diritto a ricercare la felicità, conferendo ad ogni essere umano la medesima opportunità (ossia riconoscendo unicamente i diritti civili e politici), senza però preoccuparsi di riconoscere i diritti sociali (per esempio: diritto alla tutela al lavoro e alla salute e differenze di classe).
Invece, nel secondo caso la dichiarazione ha rappresentato una svolta più radicale della concezione del cittadino (insieme a tutte le sue possibilità), poiché l’abolizione dei privilegi aristocratici con la consecutiva costruzione di uno stato costituzionale ha rappresentato un grande passo sociale oltre che politico in avanti; infatti, si stabilì uno stretto rapporto tra il bene personale e quello collettivo, dove i valori i fraternità, uguaglianza e libertà sono alla base della convivenza e della nascita di un bene “collettivo”.
In conclusione, la differenza sostanziale tra queste due dichiarazioni, che sicuramente hanno rappresentato una tappa storica fondamentale per la tutela della figura del cittadino, è rappresentata da una diversità degli ambiti in cui erano riconosciuti i diritti, evidenziando a mio parere una maggior complessità nella dichiarazione dei diritti del cittadino francese, poiché i diritti inalienabili, per quanto sostanziali, sono meno rilevanti al fine della tutela del cittadino e quindi dello stato.
L’analisi non è molto chiara. Effettivamente la dichiarazione francese contesta implicitamente quei privilegi dell’aristocrazia assenti nel contesto americano (dunque la differenza riguarda la diversa motivazione dei due testi, che, tuttavia, sembrano convergere nei concetti fondamentali). In generale non è chiaro che significa che la dichiarazione francese “andò a sondare molteplici campi”. A parte la forma (intendevi dire qualcosa come: “toccava ambiti ulteriori rispetto al mero ambito giuridico” immagino), non è chiaro a quali campi ti riferisci.
La costituzione americana e quella francese nascono dal comune obiettivo di porre fine al volere arbitrario dei rispettivi governanti limitandone il potere tramite le costituzioni stesse, in cui vengono affermate la naturale uguaglianza di tutti gli uomini dal punto di vista politico e l’inalienabilità dei loro diritti: a tale proposito, entrambe le dichiarazioni fanno riferimento a ideali illuministi quali la libertà, la proprietà, la sicurezza, la felicità e la sovranità popolare.
La costituzione francese risulta essere tuttavia più concreta e dettagliata di quella americana in quanto, a differenza di quest’ultima, non si limita a trattare il solo aspetto politico, ma associa ad esso anche quello sociale, soffermandosi sull’abolizione delle differenze tra le classi: bisogna però considerare che le differenze sociali in Francia erano più significative rispetto a quelle dei futuri Stati Uniti, dove i coloni erano per lo più di classe borghese.
Sia la dichiarazione americana che quella francese presentano inoltre dei limiti: nonostante i principi di uguaglianza descritti, i diritti da esse enunciati non riguardano infatti la componente femminile della società e non condannano la pratica della schiavitù.
Analisi sintetica ma esaustiva per quanto riguarda l’essenziale.
Sia per quanto riguarda la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America e sia per la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, alle ‘spalle’ di questi documenti è presente un contesto storico difficile: nel primo caso la rivoluzione americana, nel secondo la rivoluzione francese. Entrambe le dichiarazioni introdussero delle novità importanti in politica, in etica e nella società, tali da essere presenti anche ai giorni nostri. In entrambi i casi si rivendicarono i principi illuministi (libertà, uguaglianza,democrazia) uniti ai classici principi della disobbedienza, della monarchia e della disuguaglianza. Oltre alla diversa data di pubblicazione: la Dichiarazione d’indipendenza americana 1776 e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino 1789, nel primo caso il documento segna l’inizio del processo che porterà alla nascita degli Stati Uniti d’America e fu scritta da 5 rappresentanti delle colonie, nel secondo caso porterà alla nascita della Repubblica francese e fu il prodotto di una decisione dell’Assemblea nazionale costituente che assegnò a una commissione il compito di scrivere il testo. Per quanto riguarda i temi, pur sembrando molto simili sono presenti delle sottili differenze infatti la Dichiarazione americana spiega che gli uomini possiedono dei diritti naturali (la libertà, la proprietà e la ricerca della felicità) e i governanti devono la loro autorità al consenso dei cittadini proprio per questo devono garantire il godimento dei diritti naturali(politici e giuridici) e se vengono meno il popolo può ribellarsi, mentre nella Dichiarazione francese, oltre a spiegare i diritti fondamentali dell’uomo, si formulò una nuova concezione della sovranità nazionale. Tuttavia confrontando i testi si possono notare molte analogie nella stesura dei concetti e quindi si può pensare a una copiatura del documento americano da parte dei francese .
Analisi molto sottile che valorizza adeguatamente il contesto. Ottimo lavoro
La Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti è il risultato della guerra indipendentista contro le tasse di una madrepatria lontana e oppressiva per dare vita ad una nazione nuova e distaccata.
La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino dopo la presa della Bastiglia a Parigi è la promulgazione delle leggi progressiste avanzate che rompono l’ordine precedente di privilegio, ingiustizia e oppressione o Antico Regime per dare vita ad una democrazia liberale con supporto borghese rispettando i diritti umani e popolari.
Quindi la dichiarazione d’indipendenza americana sancisce l’assoluta indipendenza dei nascenti Stati Uniti dallo stato britannico, mentre la dichiarazione dei diritti dell’uomo in Francia sancisce i diritti dell’individuo che devono essere rispettati.
A differenza di altri tu metti in luce le differenze tra le due dichiarazioni, soprattutto in ordine al contesto. Forse avresti potuto sottolineare maggiormente le analogie.
Le due rivoluzioni presentano diverse analogie, la più importante di esse è lo spirito con cui sono state condotte, ossia quello illuministico. In particolare entrambi i movimenti avevano ben chiare la tripartizione dei poteri di Montesquieu e la teoria repubblicana di Rousseau, che lasciavano al popolo un grande margine di potere.
Entrambe le rivoluzioni sono state effettuate dal popolo con l’appoggio di parte della nobiltà o borghesia, però se quella francese è stata guidata contro un re che opprimeva il popolo, quella americana è stata condotta contro l’oppressione di un intero stato, l’Inghilterra. La causa scatenate è però la stessa, l’imposizione di ingenti tasse.
La conclusione della rivoluzione appare leggermente differente, seppur in Francia si ottenga una serie di diritti per il popolo, il potere ritorna, a causa di conflitti tra le diverse fazioni che si erano venute a creare, ad essere incentrato nelle mani di un unico uomo, il generale Napoleone Bonaparte, futuro imperatore di quello che sarà il primo impero francese; invece in America il governo viene consolidato e si formano gli Stati Uniti d’America governati da un presidente e da un senato rappresentativo degli stati.
Ti soffermi principalmente sulle analogie piuttosto che sulle differenze. Molto buona l’articolazione del testo (“entrambe”, “entrambe” ecc.) che mettono in luce il confronto rispetto alla descrizione dei due casi.
Le due rivoluzioni furono entrambe borghesi, con la differenza che la prima fu anche una guerra di liberazione nazionale contro gli inglesi colonialisti, mentre la seconda fu una guerra civile tra borghesia (appoggiata da contadini e operai) e aristocrazia (appoggiata dalla monarchia).
La rivoluzione americana fu unica, avvenne in minor tempo e con meno sofferenze, non essendoci in America una nobiltà da eliminare. mentre quella francese fu un’autentica tragedia, che si trascinò, a più riprese, fino al XIX secolo. Negli Usa la tragedia la subirono solo gli indiani (soprattutto dopo quella rivoluzione), mentre per emancipare giuridicamente i neri si dovette affrontare una dura guerra civile tra nord e sud dal 1861 al 1865.
La Dichiarazione d’Indipendenza americana (1776), il documento che segna l’inizio del processo che porterà alla nascita degli Stati Uniti d’America, e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789), approvata dall’Assemblea Costituente durante la Rivoluzione francese, rappresentano due tappe fondamentali per la nascita delle moderne democrazie. Tutti gli stati democratici di oggi, infatti, hanno al loro fondamento alcuni dei principi contenuti in questi due documenti.
Ottima analisi. Buone le osservazioni che la corredano, in particolare il rilievo che in America era assente un ceto nobiliare con quanto tale situazione comportava.
Entrambe le dichiarazioni esprimono quelli che sono i diritti naturali di ogni essere umano, tuttavia la dichiarazione americana di sofferma maggiormente sui concetti di libertà e autodeterminazione del popolo, mentre quella francese tratta maggiormente i concetti di libertà individuale, di espressione e proprietà.
Questa differenza è infatti data dalle rispettive diverse situazioni per cui sono state scritte queste sue dichiarazioni: la prima per sottrarsi al potere inglese, la seconda per un uguaglianza fra classi sociali.
Entrambe le dichiarazioni, a favore delle loro tesi, esprimono che il vero sovrano della nazione sia il popolo il quale ha eletto un governo giusto il quale ha il compito di mantenere, e non sottrarre, quelli che sono i diritti naturali di ogni cittadino.
La dichiarazione americana, come concetto chiave, si sofferma sul concetto di sovranità popolare secondo il quale un popolo, cui è stato vittima di abusi e ingiustizie, da parte del proprio governo, debba farsi giustizia, liberandosi di una tale istituzione, creandone una nuova se necessario; mentre la dichiarazione francese sostiene (come concetto chiave) la necessità di un uguaglianza per tutti nei confronti della legge, la quale deve provvedere la giustizia comune, la libertà di espressione e la proprietà privata.
Ottima e puntuale analisi.