Alla luce di questa breve storia del concetto di forza (con particolare riguardo alla prospettiva di Leibniz e Boscovich che va approfondita qui) e di questa sintesi proposta nel sito principale rispondi al seguente quesito:
- Esiste secondo te la forza in natura e, se sì, di che cosa si tratta?
A mio parere esiste una forza in natura e si tratta di una proprietà intrinseca ad ogni oggetto, animato o inanimato che sia. Questa forza lega a due a due gli oggetti fra loro e conferisce una sorta di “equilibrio” a tutto l’universo, quindi, nella mia visione, l’universo è l’insieme di tutte le forze che interagiscono fra loro. Questa visione, con alcune modifiche, viene adottata anche da alcuni filosofi del passato fra cui Platone e Posidonio.
Perché non si potrebbe ridurre tutto a geometria (spazio e movimento)? E, se introduciamo le forze, non suggeriamo, implicitamente, che tutto sia animato?
Ritengo che in natura la forza esista poiché, se così non fosse, il cosmo sarebbe molto diverso da come lo conosciamo oggi e il nostro pianeta molto probabilmente sarebbe inesistente: è alla forza gravitazionale che dobbiamo la creazione del nostro sistema solare e dei pianeti che lo compongono, i quali si sono formati a partire da particelle dotate di massa.
Se, inoltre, non esistesse la forza elettromagnetica, non mi sarebbe nemmeno stato possibile leggere e rispondere a questo quesito: il nostro corpo, come tutti gli altri corpi esistenti, è composto da atomi e molecole legati da attrazioni fra le cariche negative dell’elettrone e quelle poisitive del nucleo, il quale, a sua volta, esiste grazie alla cosiddetta forza forte.
Creando legami tra corpi, la forza consente il raggiungimento di ordine ed evoluzione: basti pensare al sistema solare il quale, in assenza della forza, sarebbe rimasto allo stato primordiale e caotico di nube molecolare.
La forza è quindi il mezzo attraverso cui gli elementi dell’Universo vengono saldamente tenuti assieme e tramite il quale possono evolversi in strutture più complesse e ordinate.
Va bene, mi hai convinto, le forze esistono. Ma la domanda era anche (anche se mi rendo conto che la domanda è davvero estrema): “Che cosa sono?”.
Ritengo che la forza in natura esista, questa è presente in ogni cosa. A mio parere la forza, intesa come Dio per alcuni, è stata il motore della creazione di ogni cosa, cioè per l’esistenza anche di un singolo atomo è stata necessaria una forza iniziale. Il concetto di forza non è inteso solamente come atto violento, ma anche come principio del tutto. La forza allora non avendo avuto motivo di estinguersi continua ad essere presente in tutto, estendendosi così all’infinito.
La tua tesi è senz’altro coerente e sostenibile, come storicamente fu effettivamente sostenuta. Non ti sei tuttavia preoccupata di argomentarla in modo molto approfondito. Supponi che io la pensi in modo opposto, come Cartesio, cioè che le forze siano tutte apparenti e che tutto si potrà prima o poi spiegare in termini “geometrici”, come potresti confutare tale ipotesi?
Rispondere al quesito è incredibilmente complicato, soprattutto dopo aver letto documenti di diversi autori, devo ammettere che se qualcuno mi avesse posto la stessa domanda prima di questo modulo avrei sicuramente risposto di sì portando esempi come la forza di gravità, quella d’attrito, quella elettromagnetica e un’infinità di altre, però analizzando meglio le mie spiegazioni a queste sarebbero state: “è quella cosa che…”, “è l’attrazione tra…” e addirittura “è la forza che..”, senza mai spiegare che cos’è realmente la forza e persino utilizzando il concetto di forza per spiegarla. Invece dopo aver letto ciò che molti altri hanno pensato prima di me mi trovo in difficoltà a causa delle diverse definizioni che questa parola ha avuto, partendo da concetti strettamente legati all’anima per poi finire a un complicato miscuglio di più teorie unite a cercare una spiegazione più razionale slegata da concetti strettamente religiosi, arrivando addirittura al rifiuto stesso del concetto di forza. Dunque detto ciò non so rispondere alla domanda, le potrei riferire quale delle ipotesi pronunciate da scienziati e filosofi ho più apprezzato, che magari ritengo ora come ora più corrette, le stesse che però potrei assolutamente “buttare via” non appena trovata una teoria che apprezzo di più. In ogni caso le dirò che sicuramente credo che un concetto di forza sia indispensabile per spiegare l’attrazione tra masse, il movimento, l’elettromagnetismo e un po’ tutta la fisica che ancora noi oggi utilizziamo. E’ però possibile che dica questo solo perché legata all’abitudine del termine e che grandi come Cartesio e Huygens abbiano correttamente rifiutato questa rivolgendosi ad una prospettiva di tipo meccanico. In tutta questa confusione la spiegazione di Leibniz con le sue monadi appare quella più studiata ed interessante che nonostante reintroduca le cause finali antipatiche a Cartesio e ai razionalisti porta le basi necessarie alla spiegazione della teoria newtoniana e alla moderna concezione di punto materiale utilizzata ancora oggi in dinamica.
Ottima e sincera risposta, che tiene conto sia di tutti i testi offerti in lettura sia dell’obiettiva difficoltà delle questioni in campo. Mi sembra davvero pregevole sia sotto il profilo scientifico, sia sotto quello filosofico il tuo atteggiamento consistente nel privilegiare determinate teorie, essendo tuttavia pronta a “buttarle via, non appena trovata una teoria che apprezzo di più”.
Cartesio sosteneva che le forze non esistessero essendo i corpi dotati di anime, cause della loro attrazione. Huygens sosteneva invece che molti corpi, i quali secondo lui non hanno alcuna inclinazione ad avvicinarsi, tendono ad andare verso uno stesso centro. William Gilbert sosteneva che i corpi fossero dotati di un’anima concepita però come qualcosa soggetta ad attrazione.
Secondo me tutte queste teorie si equivalgono in quanto descrivono tutte lo stesso fenomeno, ovvero l’attrazione tra i corpi. Questa attrazione a volte viene chiamata forza altre volte anima ma a mio parere il concetto è lo stesso. Per me quindi le forze in natura esistono e consistono nell’interazione tra corpi diversi.
La tua tesi è sostenibile, ma la premessa contiene un errore. Cartesio nega che i corpi materiali siano mossi tanto da forze quanto da anime. Per lui non esistono né forze né anime, con la sola eccezione dell’anima umana (e, ovviamente, di Dio). La questione era se secondo te sia ancora accettabile questo meccanicismo radicale, cioè se quelle che appaiono forze non si possano interpretare, come la “forza centrifuga”, come forze apparenti, la semplice relazione tra un’accelerazione e una massa.
A mio parere la forza in natura esiste e si manifesta nell’interazione tra due o più corpi, oppure di uno con l’ambiente circostante. Ritengo, inoltre, che le varie tipologie si possano dividere in forze a contatto e a distanza. Se dovessi, invece, fornire una definizione in termini fisici, mi appoggerei al secondo principio della Dinamica, o seconda legge di Newton, il quale afferma che la forza risultante agente su un corpo è una grandezza vettoriale uguale al prodotto della sua massa per l’accelerazione che esso ha, con cui condivide direzione e verso.
Bene, ma sei anche d’accordo con Newton che, pur definibile matematicamente, la forza non lo è (ancora, almeno) “metafisicamente”? Cioè ha senso farsi la domanda “Che cosa sono le forze?” o è immaginabile che, magari in futuro, si possa dare ad essa risposta?
Secondo me la forza in natura esiste perchè tutto ciò che ci circonda ha una precisa e specifica funzione; intendendo quindi la forza come un’ qualcosa che fa andare tutto per il verso giusto in modo che tutto funzioni , che tutto abbia un perchè e quindi un senso; proprio come fa il nostro cervello per far funzionare il corpo: qualsiasi azione crea una conseguenza necessaria per il funzionamento del nostro fisico.
Esprimi una concezione altamente finalistica. Sei consapevole delle possibili obiezioni? La forza che si sprigiona in un terremoto, ad esempio, in che senso farebbe andare le cose per il verso giusto? Perché muove le placche continentali nella direzione in cui debbono andare?
E’ difficile dover esprimere il nostro parere sul fatto che le forze esistano, perchè come abbiamo potuto leggere e studiare esistono moltissime idee.
Per gli antichi greci la forza è quella che agisce nell’universo dominato dal caos.
Per Platone il caos è il luogo della materia e nel pensiero aristotelico tutto è possibile grazie all’energia ovvero la forza.
Poi Leibniz ha formato una nuova teoria di forza e materia che è stata ancora di più approfondita da Newton.
Mentre ora il concetto di forza viene lasciato da parte
Io penso che il concetto di forza venga definito in modo diverso da ogni persona,anche se ci sono elementi simili, ma il fatto di lasciarlo da parte è giusto .
Ti sembra cioè più “scientifico” evitare di adoperare un concetto così ambiguo? Interessante, e perché?
Riguardo al quesito postomi, in seguito alle letture di entrambi i link fornitomi, io ho sviluppato una mia opinione, che però nel corso dello studio delle diverse opinioni dei filosofi e scienziati ha dovuto modificarsi.
In un primo momento mi trovavo in accordo con l’opinione di Leibniz, il quale per salvare il concetto di forza, quindi una sorta di legame tra uno o più corpi che ne modifica le proprietà (senza dimensioni), introduce i ”fini”, poiché, ragionando su esseri viventi e piante, il concetto di base di uno scopo nelle rispettive vite mi pareva realistico (per esempio una pianta matura il fiore e in seguito il frutto per il personale ciclo vitale dettato della fotosintesi clorofilliana).
Nonostante questo, nel momento in cui si espandeva l’effettiva esistenza di un fine pure ad esseri inanimati (quali rocce), l’idea di base iniziava a perdere credibilità ai miei occhi, sebbene lo stesso Leibniz introduce il concetto di “anime” puntiformi, cioè le monadi (tutte diverse fra loro, di origine divina, immortali e infine dotate degli “appetiti” per giustificare l’esistenza delle forze).
Quindi è proprio questo nuovo concetto di monadi (ad esempio la mente per l’uomo) che mi ha portato ad abbandonare e ad allontanarmi dalla concezione di Leibniz del mondo e da cosa sono scaturite le forze.
In conclusione, a mio parere esiste la forza in natura a patto che si renda meno necessaria la concezione materialistica, quindi dettata dalla geometria (dimensioni, coordinate ecc…), che non ne ammette la esistenza, come esprime Cartesio, però non mi sento di far basare la sua effettiva esistenza su il concetto di “monadi”, bensì basandola su una caratteristica dei corpi in relazioni non solo con uno o pochi più cose animate e non, ma con tutto l’universo.
Cioè, se ben intendo, sei d’accordo con Leibniz che esistano forze che agiscono a distanza come nel caso dei viventi, ma, riferite ai non viventi, non senti l’esigenza di attribuire anche a queste sostanza un forma di vita “monadologica”, ma ritieni che la semplice materia possa essere soggetta a forze e anche essere origine di forze?
Secondo me la forza naturale esiste e si tratta di tutte quelle forze che ci permettono di descrivere i fenomeni fisici che non sono analoghi ad altre forze. I filosofi attribuivano queste forze all’anima; Cartesio, ad esempio, pensava che i corpi dotati di anima si attraessero tra di loro, e anche William Gilbert sosteneva che i corpi dotati di anima tendessero ad attrarsi. La forza naturale quindi potrebbe esistere e la intendo come dei corpi diversi tra loro che interagiscono.
Dunque i corpi stessi eserciterebbero reciprocamente forza (anche a distanza?) o le loro anime / campi? Attenzione a non attribuire a Cartesio una concezione che non gli apparteneva…
Premetto che non penso di aver capito molto bene, in ogni caso a mio parere esistono le forze in natura poiché nella fase prescientifica si pensava che ogni essere vivente e talvolta anche elementi della natura come rocce, fiumi, alberi fossero dotati di una forza, non intesa come violenza, e quindi erano dotati di vita come l’uomo. Proprio per questo motivo molti oggetti venivano venerati e rispettati. Un altro esempio della forza in natura è il concetto di forza di gravità. Basta pensare a quando un corpo si muove grazie a impulsi mandati dal cervello, proprio in quel momento si attiva una forza interna naturale. Un altro argomento a favore della tesi iniziale è che se due corpi sono semplici estensioni perché quando vengono spostati c’è qualcosa che si oppone ? Per capire ciò Leibniz affermò che allora bisognava presupporre una forza grazie alla quale lo spostamento è reso più difficile e quindi la forza presenta in natura è il fulcro di ogni materia, la propria essenza. La forza viene definita, in senso metafisico, come un qualcosa spontaneo che cambia la realtà dei fatti e solo introducendo le cause finali riusciamo a concepire questa nuova visione. Tutto è costituito da una forza presente in natura che modifica il fine di qualsiasi cosa. Quindi un albero che ha bisogno come fine di fare la fotosintesi possiede una forza interna che gli permette di sviluppare la foglia per portare a termine il suo obiettivo.
La teoria di Leibniz – mi sembra di capire – è quella che ti convince di più? Anche alla luce delle conoscenze attuali?
In un certo senso si può dire che il concetto di forza sia sempre esistito, e che sia stato elaborato in modi diversi in base al periodo storico e alle diverse culture a cui è associato, fino ad arrivare alla visione moderna fisica e ai modelli in uso ai nostri giorni.
Per esempio, partendo dalle fondamenta della civiltà umana, in quasi tutte le prime religioni si può trovare un sistema di equilibrio di forze, basandosi esse sugli elementi (fuoco, terra, aria, acqua…) o su dei concetti astratti elaborati dagli uomini, (come bene , male, amore, discordia….); molte divinità rappresentavano proprio personificaziuoni di quelle “forze” che modellavano la storia umana, in lotta tra loro, oppure verso le quali bisognava fare sacrifici per accaparrarsene il favore.
Ovviamente, non si può parlare di forze in senso meccanico, ma in senso metafisico e astratto, che, per gli uomini antichi, sembravano in grado di svolgere lo stesso ruolo che quelle moderne fanno per noi, ovvero dare una spiegazione ai fenomeni osservabili e/o calcolabili.
Anche nella filosofia platonica e in quella aristotelica si possono vedere degli accenni al concetto di forza: per il primo diventa una qualità intrinseca della materia (essere capaci) e il secondo crea distinzioni tra i vari tipi di moto e cerca di porre una definizione generale di come agisce una forza.
Nel medioevo questi concetti vengono si ripresi ma a quanto pare anche resi complessi e sempre meno soddisfacenti perchè si voleva continuare a legare queste “forze” a concetti astratti e di farle combaciare con i modelli antichi, riscoperti dopo anni di abbandono.
Solo con l’arrivo del pensiero meccanicista (con Descartes) il concetto di forza nel senso di “azione a distanza” non trova più posto nei modelli fisici; Newton decide, per esempio di non promulgarsi sulla questione della causa della “forza” di gravità.
Sembra che con Leibniz e poi con Boscovich la forza intesa come azione a distanza divenne parte fondamentale dei modelli fisici, che sono tuttora in uso e poi hanno aperto la strada alle nuove teorie, come quella della relatività, dei campi quantistici…
in conclusione si può dire che la stessa intuizione avuta nell’antichità di una possibile azione a distanza non è mai stata abbandonata nel corso dell’evoluzione della conoscenza ma costantemente cambiata e adattata.
Dunque, al di là delle diverse influenze storico-culturali che ne hanno cambiato in parte il significato nel tempo, la nozione di forza che agisce a distanza ti sembra che “tenga”? E come la spieghi?
Il concetto di forza è sempre esistito anche se diversamente da come lo intendiamo noi oggi. Nell’antichità c’erano i sistemi di equilibrio con presenti delle forze ma le intendevano come forze astratte e non meccaniche. Platone intendeva la forza come qualità intrinseca della materia mentre Aristotele si limitò a definire come agisse una forza. Nel medioevo questi concetti si complicarono e gli studi non portarono a niente di soddisfacente e esauriente. Vennero successivamente posti dei modelli fisici e Lebhinz e Boscovich intesero la forza come azione a distanza. Dal passato in conclusione il concetto di forza si è sempre adattato all’epoca e variato fino ad arrivare al nostro concetto moderno di forza.
Quindi la forza sarebbe una nozione “culturale”, dipendente dal modo in cui è di volta in volta storicamente concepita?
Secondo me si come afferma la filosofia classica l’anima agisce secondo fini, consci nell’anima razionale o inconsci nell’anima “vegetativa”, paragonabile a ciò che muove i corpi apparentemente inanimati, come i pianeti e le stelle. Inoltre Cartesio dice in quanto tutti i fenomeni della natura possono essere spiegati per loro mezzo, e di essi si può dare una dimostrazione certa.
Il romanticismo riporta l’intuizione antica di una natura vivente piuttosto che “meccanica”, governata da forze “intelligenti” (consce o inconsce) piuttosto che da leggi meccaniche. Leibniz dice che è utile (re)introdurre nella spiegazione dei comportamenti tanto degli uomini, quanto di animali, piante e, perfino, creature minerali le cause finali, a cui già ricorreva Aristotele. La sola scienza galileiana non riuscirebbe a spiegare questo genere di fatti.
Si, cioè la forza esiste per le ragioni che esponi? E di che si tratta? C’è poi, nella tua risposta, un riferimento a Cartesio che sembra indicare un fraintendimento: Cartesio nega in ultima analisi che esistano forze, mentre tu sembri attribuirgli la tesi opposta.
A mio parere sì, in natura esiste il concetto di forza.
Questo concetto è un argomento ripreso più e più volte nel corso della storia, tuttavia, tra le tutte le teorie, trovo particolarmente avvincente il pensiero di Aristotele influenzato da quello platonico.
Platone infatti afferma che la forza è parte intrinseca della materia e la radice di tutte le forze è segreta e risiede nell’anima del mondo. Questa tesi viene poi ripresa e studiata da Aristotele il quale distingue 2 tipi di forza, 1 insita nella materia di concezione platonica e l’altra un’emanazione della sostanza che produce il moto.
E per quale ragione questa teoria ti sembra interessante? E come la concili con le vedute successive e con le attuali?
Nel corso della storia il concetto di “forza” mutò: partendo dalle prime suppozioni delle civiltà più antiche (le quali pensavano esistesse un sistema di “forze” -ovvero gli dei- che manipolava la storia degli esseri umani), arrivando fino alla definizione di forza odierna.
Dal mio punto di vista le forze esistono, infatti mancanza di esse verrebbe meno qualsiasi tipo di mutamento del moto; in particolare non ci sarebbe nessuna motivazione per la quale un oggetto fermo o in moto perpetuo dovrebbe iniziare a muoversi o fermarsi.
E che cosa sono?
A mio parere esiste un solo tipo di forza in natura, essa consiste nella reciproca attrazione tra corpi aventi massa, in modo tale che l’intensità sia proporzionale alla massa. Ritengo essa sia dovuta dall’attrazione a livello microscopico degli elettroni dei diversi atomi che compongono la materia, quindi sia dovuta a cause fisiche e meccaniche e non finali come ritenevano Aristotele e in seguito Leibniz. Di conseguenza non credo che il tipo di forza che noi comunemente intendiamo come magia esista in natura, come invece tendeva a credere Giordano Bruno.
Non credo che i fisici attuali ti darebbero ragione. Essi distinguono la forza elettromagnetica, esercitata p.e. dagli elettroni, da quella gravitazionale (legata alla massa e, in particolare, al famoso bosone di Higgs, responsabile dell’associazione alle particelle subatomiche del parametro “massa”). Resta comunque il problema: come è possibile che oggetti inanimati esercitino forze a distanza attraverso il vuoto? Il rigido meccanicismo p.e. cartesiano, non a caso, lo esclude e lo stesso Newton, come hai letto, per tutta la vita si è sforzato di dare una spiegazione meccanica alla forza da lui stesso scoperta (cioè una spiegazione che escludesse un’azione delle masse a distanza attraverso il vuoto).