Freud e Nietzsche

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2019-01-29 Tutto il giorno
  • Quali analogie puoi rilevare tra il pensiero di Nietzsche (che Freud deliberatamente ignorava) e l’approccio di Freud alle mente umana, limitatamente alla cosiddetta prima topica  (cfr. 3A, U7, cap. 2, § 1 da p. 464 fino a p. 470, esclusa La scomposizione psicoanalitica della personalità e La teoria della sessualità e il complesso edipico e cfr. anche questa pagina del sito principale fino al testo, escluso, che affianca quest’immagine).

8 pensieri su “Freud e Nietzsche

  1. Secondo me, uno degli aspetti più rilevanti che lega il pensiero di Freud e quello di Nietsche è quello relativo all’influenza del mondo sociale. Infatti, per entrambi i filosofi, il fatto che l’uomo viva all’interno della società, lo ha portato a cambiare degli aspetti della sua mente e della sua morale. Secondo Nietsche, infatti, quelli che appaiono come dei valori naturali in realtà non sarebbero altro che frutto di una “malattia”, portando la morale a nascondere la propria origine. Secondo Freud, analogamente, l’uomo per natura agirebbe sempre seguendo il piacere sessuale (la riproduzione) ma, essendo un animale sociale, lo scopo della specie è condizionato dal contesto e subordinato agli obblighi sociali. Nel bambino, la libido (energia sessuale) è ancora libera mentre in un adulto, le sue tendenze sessuali sono legate alla cultura. Ciò poi porta alla formazione dell’inconscio che si viene a creare quando un soggetto deve scegliere tra dei desideri contradditori.

    1. Si, è effettivamente una potente analogia quella che metti in luce, anche a prescindere dal ruolo della libido, caratteristico del solo Freud (se la intendiamo come energia specificamente sessuale).

  2. La prima analogia che possiamo trovare tra Nietzsche e Freud è il concetto di nevrosi: il primo infatti accusava di pazzia, di possedere un pensiero invalidante e fuori dalla morale pratica della vita umana coloro che seguivano le prediche del cristianesimo.
    Cristianesimo che reprime le pulsioni come avviene proprio nel super-io freudiano, che “caccia” e “segrega” i pensieri inconsci.
    Entrambi, poi, ridimensionano notevolmente la volontà cosciente dell’uomo, spinta per la maggior parte da fattori esterni, come stimoli o traumi.

  3. Per quanto riguarda i primi argomenti, il punto di contatto che mi appare più evidente tra Freud e Nietzsche è quello, da una parte del super-io, dall’altra del super-uomo.
    Anche se “esteticamente” le due definizioni sembrano la stessa cosa, esse vengono interpretate in maniera completamente diversa, ma non troppo.
    Freud intende con super-io una delle tre istanze intrapsichiche che, insieme all’Es e all’Io, compongono il modello strutturale dell’apparato psichico ed è quella che si origina dalla interiorizzazione dei codici di comportamento, divieti, ingiunzioni, schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; gradevole/sgradevole) che il bambino attua fin da piccolo, è quindi in sintesi costituito da un insieme eterogeneo di modelli comportamentali.
    Anche Nietzsche affronta questo argomento: ovvero il fatto che le leggi, i modelli di comportamento, la capacità di distinguere in male/bene ci vengono insegnati fin da piccoli e che noi interiorizziamo come “veri” e come autentici e giusti. E’ a questo punto che il filosofo propone il suo punto di vista intendendo invece con “super-uomo” un nuovo modello di uomo, che è capace di creare nuovi valori e capace di rapportarsi in modo inedito alla realtà, ovvero non si omogenizza alla massa ma persegue quelli che sono i propri valori interiori, le sue volontà.
    Il rapporto tra i due “pensatori” sta secondo me quindi sta nel trovare una spiegazione al modo di rapportarsi di noi uomini con le leggi, i valori e le istituzioni stabilite. Sia da un lato che dall’altro vi è un’entità che di per sè seguirebbe i propri istinti, che in Freud è rappresentata dall’ Es, la seconda tra le tre istanze psichiche (identificato dall’inconscio) mentre in Nietzsche è rappresentata dallo stesso super-uomo.
    Nonostante ciò, entrambe non riescono mai ad esprimersi completamente l’una perchè bloccata dal super-io che riveste una funzione positiva, limitando i desideri e le pulsioni umane, ma che dall’altra, causa invece un senso continuo di oppressione e di non appagamento (in questo caso si riprende l’idea di Nietzsche) e dall’altro perchè è più facile e più conveniente comportarsi da “pecora” che segue il gregge.

    1. Forse il superuomo in Nietzsche esprime piuttosto l’Es che il Super-Io in Freud, non credi? Il Super-Io esprime piuttosto il condizionamento morale, laddove l’Es è il luogo degli istinti, nel superuomo trasparenti e liberi… Lo scrivi tu stessa, del resto. Perché allora iniziare con il confronto tra super-io e superuomo? Solo per l’assonanza dei due termini?

  4. L’analogia più evidente all’interno delle filosofie di Nietzsche e Freud è senza ombra di dubbio il collegamento con le teorie evoluzionistiche di Darwin e con il successivo darwinismo sociale. Infatti, mentre Nietche sostiene la teoria del superuomo rifacendosi ad una sorta di mancata eguaglianza tra gli uomini, anche Freud non potrebbe convalidare le sue tesi senza un evidente supporto delle teorie evoluzionistiche.

    1. Ma Freud non convalida nessuna tesi inegualitaria, se è questo quello che intendi… Il collegamento tra i due mediante Darwin riguarda la dimensione sessuale di cui dobbiamo ancora occuparci…

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