Dopo aver ripassato l’unità didattica sull’illuminismo che dovresti avere già studiato per svolgere l’esercizio precedente, leggi il testo T1 di Dorinda Outram sul manuale di storia (vol II), pp. 100-101 e i primi due capoversi interi del testo T2 di Robert Darnton a p. 104 (da “[La] retorica dei diritti dell’uomo…” a “… ha confinato le donne alla sfera privata”).
In base anche alle considerazioni che abbiamo svolto in classe rispondi, quindi, al seguente quesito:
- Vi sono aspetti del pensiero e dell’atteggiamento illuminista, a tuo parere, che oggi non possiamo più accettare? Quali sono? La loro presenza getta un’ombra su tutto il pensiero illuminista o vi sono altri aspetti a cui non possiamo rinunciare?
A mio parere ci sono degli aspetti dell’Illuminismo che attualmente, vista la nostra società moderna, non si possono più accettare, ad esempio:
– Il pensiero illuminista ha tolto all’uomo la paura e lo ha reso padrone, anche della natura che lo circonda, che egli sfrutta per le sue esigenze personali. Questo con gli anni ha portato alle rivoluzioni industriali che hanno avviato il processo di riscaldamento globale, tema attualmente molto dibattuto in quanto in questi anni il problema del clima e dell’inquinamento hanno raggiunto livelli critici.
-l’illuminismo inoltre sempre sostenendo la tesi per cui l’uomo è padrone ha portato allo scontro tra molti uomini e donne che si sentono tutti/e padroni/e allo stesso modo, scontro il più delle volte armato che ha portato a conseguenze gravissime spesso letali.
Nonostante ciò ritengo che il pensiero illuminista per altri aspetti sia tutt’ora valido e anzi essenziale, infatti basta pensare a come oggi uomini e donne, ricchi e poveri abbiano tutti gli stessi diritti (almeno nei paesi industrializzati)
Interessante questo riferimento, non solo tuo, alla “libertà della paura” come qualcosa di non solo positivo. In effetti il “rispetto” verso la natura era tradizionalmente legato a paure superstiziose e irrazionali le quali, tuttavia, impedivano uno sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. Ora sappiamo che quelle “paure” erano forse meno irrazionali di quello che sembravano. Violare certi equilibri determina effettivamente una sorta di “vendetta degli dei”, incarnati nei cosiddetti fenomeni naturali estremi a cui assistiamo da qualche tempo (grazie al riscaldamento globale).
Nella precedente risposta, ingenuamente, avevo dato per scontato che l’illuminismo, portando avanti ideali positivi, fosse tutto “rose e fiori” e non detenesse aspetti negativi. Tuttavia ora sono convinta che alcuni pensieri dell’atteggiamento illuminista non possono essere accettati nella nostra società avente già molti problemi. Un primo aspetto negativo è che illuministi puntavano a togliere la paura dagli uomini e renderli padroni, così facendo, però, si è giunti ad un eccesso di manipolazione verso le cose che ‘apparentemente’ non possono ribellarsi, come ad esempio la natura. L’uomo ha sempre sfruttato la natura ma ancor di più sentendosi padrone di tutto la sovra-sfrutta e la manipola a suo piacimento e per suo interessi, non rispettandola. Un secondo aspetto negativo può essere il semplice principio di uguaglianza, tanto acclamato dai philosophes. Come anche Rousseau evidenzia, all’interno della società sono presenti moltissime disuguaglianze (ricchi-poveri, schiavi-potenti…)nate dallo svilupparsi della proprietà privata. Come affermava Habermas, l’illuminismo faceva agire gli uomini come ‘esseri umani’ uniti, creando una sfera pubblica, ma proprio per questo svilupparsi di una nuova società, per Rousseau, si apriva un varco con la vera natura umana. Infatti inizialmente l’uomo (il Buon Selvaggio) possedeva un amore di sé che lo spingeva nell’istinto di autoconservazione, successivamente quest’amore si è trasformato in amor proprio, generato dalla società, e che consiste nel continuo confronto rispetto agli altri e quindi dalla continua lotta per essere il migliore. Concludendo penso che evidenziati dei problemi, a mio parere gravi, su dei pensieri fondamentali portati avanti dagli illuministi, questa corrente non può più essere presa in considerazione come modello e bensì si getta un ombra su tutto il pensiero illuminista.
… tuttavia Rousseau, come hai studiato, in questo “bravo illuminista”, propone anche un rimedio alle distorsioni indotte dalla civilizzazione: l’ipotesi di un patto sociale che ripristini minime condizioni di eguaglianza. Dunque, in un certo senso, l’illuminismo sembra possedere per così dire gli “anticorpi” che gli permettono di correggere le sue stesse distorsioni. Ad esempio, circa il mancato riconoscimento di diritti a donne, schiavi e animali, si può sostenere che l’estensione dell’uguaglianza a queste categorie (eccetto ovviamente gli animali, comunque riconosciuti come titolari di diritti) costituisca un’autocorrezione dell’illuminismo essendo ispirata comunque al principio illuministico di uguaglianza. O no?
Citando la studiosa Outram, l’Illuminismo può essere definito un periodo “aperto” in quanto è ancora oggetto di discussione per gli effetti che ha avuto soprattutto nel 20esimo secolo e sta ancora avendo nel presente: una delle conseguenze negative potrebbe infatti essere il disastro ambientale ed ecologico, le cui radici possono essere fatte risalire all’idea illuminista che proponeva una strumentalizzazione della natura e dell’ambiente per garantire il benessere umano. Un’altra accezione negativa che la società moderna occidentale non può accettare è il paradossale fanatismo che ha portato l’illuminismo alla repressione di culti e credenze poiché non conformi alla ragione, motivo per cui filosofi come Adorno e Horkheimer vedono in questa corrente la causa del totalitarismo e dell’olocausto. Come messo in luce da Danton, vi è inoltre l’esclusione della componente femminile della società del tempo dalla vita politica e la conseguente confinazione di questa alla sfera privata, situazione che attualmente si sta cercando sempre più di evitare.
Anche le religioni hanno però portato a guerre e crociate, ma ciò non significa che le loro ideologie di base, quali, ad esempio, la fede e l’altruismo per il cristianesimo, siano completamente da condannare: gli effetti negativi che hanno generato sono il risultato di un’interpretazione volutamente errata che mira spesso, come abbiamo studiato, al vantaggio economico o politico. Ritengo che, per quanto riguarda il totalitarismo e i disastri ambientali, lo stesso sia accaduto con l’Illuminismo: le idee che hanno portato alla formazione di tale corrente, come la liberalità, l’uguaglianza e la tolleranza sono ciò su cui tutt’ora si fondano gran parte delle società occidentali, che hanno ampliato e migliorato alcuni aspetti, come nel caso delle donne, rendendoli essenziali nella vita di ciascun cittadino. Il motivo principale per cui è nato l’Illuminismo è quello di garantire il benessere e la libertà dei cittadini: gli effetti negativi che ha causato sono delle semplici distorsioni di questa idea di base e possono avvenire, come si è visto nell’esempio sopracitato, per qualsiasi corrente religiosa o filosofica quando si guarda al profitto: sono quindi del parere che il giudizio di questa corrente non dovrebbe essere completamente oscurato da queste “distorsioni”, ma dovrebbe tener presente anche dei valori e degli obiettivi che si era originariamente proposta.
Interessante la tua proposta, che, se non capisco male, consiste nel valorizzare gli aspetti positivi di tutti i movimenti culturali e religiosi che si sono succeduti nella storia. Ma cfr. la mia obiezione all’intervento di Eleonora: vi potrebbero essere limiti logici a questa visione conciliatrice che sicuramente sarebbe piaciuta a Leibniz.
Come abbiamo notato leggendo dei famosi testi di autori di tendenza, quali: Max Horkheimer, Theodor Adorno o Michel Foucault, ciò che si può notare è l’emergere di posizioni e opinioni contrastanti riguardo a quanto sia positivo o no il periodo dell’Illuminismo, mostrando sia luci che ombre di quest’ultimo.
Sebbene l’Illuminismo abbia rappresentato il periodo più importante per lo sviluppo della “coscienza umana”, lo stesso obbiettivo di ampliare le conoscenze dell’uomo, privandolo di paure e dubbi, che molto spesso erano riposti verso ciò che era inteso come soprannaturale o mistico (per esempio una visione antecedente della natura come sede di forze mistiche), in se può essere visto come movente della nascita di totalitarismi e intolleranze nei confronti di altri popoli (come il Nazismo), poiché porta le persone a concentrarsi unicamente a conoscere il resto con una visione utilitaristica e con l’intento di riuscire a comandare la natura stessa e colui che ci vive, l’uomo.
Perciò, l’illuminismo, nonostante ci abbia fornito un approccio critico alla realtà e un nuovo interesse verso la figura e la tutela del cittadino, sembra che no ci abbia fornito nessuna eredità utile a risolvere l’impiego del terrore politico.
Sicuramente contrastante alla visione da me appena citata è quella di Jürgen Habermas, il quale ci espone aspetti positivi dell’illuminismo, poiché essendo un periodo ancora in via di sviluppo ha dato e potrà dare ancora tanto all’uomo, poiché rappresenta la nascita del concetto di bene e interesse “collettivo”, quindi, individuando una nuova collaborazione e interesse di tutti gli esseri umani per la ricerca di valori universali, quali la libertà o la giustizia.
Questa “sfera pubblica” è importante sia a livello storico, ma anche sociale ed etico, poiché è l’unica maniera che un essere umano, subordinato da uno stato politico, ha per “evadere” dall’essere suddito e quindi dipendente da quest’ultimo, esercitando e scambiando autonomamente idee e opinione alla base dell’evoluzione della società.
Hai colto diversi aspetti significativi (migliorando anche nella qualità della tua esposizione). Ci sarebbe da precisare meglio la ragione per la quale il contrasto illuministico alla superstizione possa determinare tendenza totalitarie. Un esempio potrebbe essere la persecuzione dei cultori delle diverse religioni che si trasferirà, durante il periodo del colonialismo, nel rapporto tra i bianchi colonizzatori e i popoli ad essi soggetti, la cui cultura viene disprezzata e combattuta col pretesto della sua arretratezza.
A mio parere l’Illuminismo è stato un periodo che presenta sia aspetti positivi, che tutt’oggi conserviamo e utilizziamo, come l’idea di uguaglianza o l’idea di viaggio, sia aspetti negativi.
Nonostante gli ideali illuministici fossero giustizia, uguaglianza e libertà, possiamo notare degli atteggiamenti e dei pensieri che non rispecchiano per nulla questi ideali. Dato che durante l’Illuminismo la ragione era considerata l’unica fonte della verità, i sentimenti e le qualità soggettive delle cose non venivano prese in considerazione. Ciò ha portato l’uomo stesso a considerarsi come un oggetto, il cui unico compito era trovare soluzioni ai problemi che gli si presentavano utilizzando solamente la ragione. Questo atteggiamento, con qualche differenza nel fine dell’uomo, lo ritroviamo anche durante le guerre mondiali, dove gli uomini e i ragazzi venivano mandati a combattere anche contro il loro volere.
La visione illuministica del ruolo della donna e della natura stessa, al giorno d’oggi, viene considerata come inaccettabile. Le donne infatti risultano completamente escluse da qualsiasi tipo di istruzione e dai ruoli pubblici, che erano riservati solamente agli uomini, venivano quindi confinate alla loro vita privata e alla cura dei figli. La natura invece veniva vista anche essa come un oggetto da sfruttare, visione che poi ha portato alla rivoluzione industriale, punto di partenza di tutti i problemi riguardanti l’inquinamento che persistono ancora oggi.
A mio parere quindi questo periodo presenta idee rivoluzionarie e positive, come quella di uguaglianza e quella di libertà di pensiero, idee che però, nella vita quotidiana degli illuministi, non sono state messe in pratica e che risultano quindi contraddittorie.
Ci sarebbe da chiedersi se il problema che giustamente sollevi sia proprio della cultura illuministica e anche della nostra in quanto ne siamo eredi o se, piuttosto, non sussista un’intima contraddizione tra il principio della libertà moderna in generale (fare tutto quello che si desidera a condizione di non nuocere direttamente ad alcuno) e valori come la preservazione della natura e dell’ordine morale (che richiedono forse un sacrificio della nostra libertà superiore a quello richiesto dalla cultura illuministica e poi liberale).
Sicuramente uno degli aspetti negativi dell’illuminismo è quello del dominio della paura. Questo se fatto in maniera eccessiva e senza controllo può portare alla manipolazione verso coloro che non si possono ribellare. Un altro punto per me negativo dell’Illuminismo è sicuramente il fatto che l’uomo illuminista aspirava sempre alla ricerca della verità e nel migliorarsi sempre mentre col tempo questo è andato a generare un confronto, una sorta di competizione fra gli uomini che ovviamente creava situazioni tutt’altro che positive. Dalle idee di partenza degli Illuministi quindi si sono andati a creare dei problemi di fondo che hanno messo dubbi e domande su tutto il concetto delle idee Illuminste e della loro effettuale positività.
Non ho capito la faccenda del “dominio della paura” e le sue conseguenze. Non mi è chiaro neanche il problema della competizione (forse più propria di un certo pensiero liberale successivo, durante l’illuminismo si insisteva del pari se non di più sulla “fraternité” tra uomini). L’ultimo periodo lascia troppo impliciti quali idee illuministiche possano essersi rivelate pericolose.
Sì, al giorno d’oggi vi sono aspetti della vita illuminista che non sono più accettabili come per esempio l’assenza dei diritti delle donne, le quali erano confinate alla vita privata.
In particolare, durante il secolo dei lumi si è completamente perso il rispetto e il timore nei confronti della natura e dei fenomeni naturali in quanto gli uomini furono presi da una sete di potere e di controllo nei confronti del mondo, convinti di esserne superiori grazie all’ intelletto.
Questa visione a mio parere è totalmente errata e anzi ci ha portati ad un pericoloso cambiamento climatico (per il quale si è anche scioperato venerdì scorso) che sta mettendo in crisi il nostro stesso mondo, la nostra stessa realtà.
Tuttavia, nonostante questi aspetti negativi, bisogna considerare che senza la corrente illuminista, oggigiorno, non possederemmo tutta una serie di diritti legati all’essere umano basati sulla libertà e la giustizia; inoltre non si sarebbe sviluppata nemmeno una conoscenza globale (dovuta anche dalla stesura della prima enciclopedia e dalla stampa dei giornali) e della presa di posizione dei singoli cittadini che ha contribuito al sviluppo di una libera opinione pubblica in grado di mettere in dubbio e contrastare la tradizione.
Ottima ed equilibrata analisi.
Secondo me un aspetto illuminista che oggi non possiamo accettare è essere contro il dogmatismo, se no non avremmo il pensiero di Kant che si fonda su verità certe.
Un’altro aspetto è la religione rivelata, però comunque la presenza di questi aspetti che oggi non possiamo accettare non gettano un’ombra su tutto il pensiero illuminista.
Veramente Kant si proclamava illuminista… La questione è delicata. Anche oggi i più respingono il dogmatismo. Vi furono anche illuministi, soprattutto in Germania (come Wolff), su posizioni francamente razionalistiche (à la Leibniz, per intenderci), che certamente apparivano più dogmatiche di quelle di Kant.
Non è chiaro in che senso la “religione rivelata” costituisca un limite dell’illuminismo. Intendi che oggi si ritiene generalmente legittimo confessare una fede religiosa mentre al tempo dei “lumi” ciò era visto come un inclinare verso pericolose superstizioni?
Come qualsiasi periodo storico anche l’Illuminismo presenta diversi aspetti che oggi non apprezziamo.
I principali sono:
– la strumentalizzazione della natura e a una mancanza di rispetto nei confronti di questa, che ha portato ai problemi climatici odierni;
– l’utilizzo spropositato del raziocinio, che appare come uno strumento fin troppo potente di cui non si accettano i limiti;
– il non riconoscere diritti per donne e animali (anche se questa è una caratteristica di cui l’Illuminismo non si è preoccupato e ha lasciato pressoché invariata rispetto i precedenti millenni di storia)
– l’imposizione di un’uguaglianza forzata che non guarda alle differenze naturali, culturali e sociali degli uomini.
Non per questo però l’Illuminismo deve essere considerato negativamente, infatti ognuno dei punti precedenti (meno quello dei diritti di donne e animali, per quello si sarebbero dovuti dare una svegliata) può portare anche a conseguenze positive, se si pongono dei limiti, e ci sono altri punti che mettono… in luce… questo periodo storico ai nostri occhi. Basti pensare che l’utilizzo pensato della natura porta a un miglioramento dello stile di vita e che la razionalità porta a una miglior comprensione del mondo. Importantissima è poi l’idea di un’uguaglianza giuridica. Inoltre anche la visione della conoscenza come colei che fa emancipare l’uomo è ancor oggi fondamentale.
In generale noi contemporanei non possiamo accettare l’Illuminismo come tale, senza modificarlo e adeguarlo alla nostra società e ideologia, questo poiché per noi è storia e ci troviamo in un’altra epoca che si trova davanti altri problemi. Non possiamo però nemmeno buttarlo via per intero, così come non abbiamo cestinato altri periodi, perché ci è stato utile per comprendere che cosa vogliamo diventare o che cosa ci fa schifo. Dunque non possiamo rinunciare a proprio nessuno degli aspetti che l’Illuminismo ci ha lasciato, possiamo però scegliere cos’è che vogliamo ancora utilizzare e che cosa evitare.
Ottima riflessione. Per quanto riguarda i misconosciuti diritti di donne e animali alcuni (e alcune) li considerano frutto di una semplice estensione dei principi illuministici. Nelle società tradizionali, poi, certamente donne e animali non godevano di grande considerazione. Tuttavia, qualcuno potrebbe osservare che esse ed essi assolvano una ruolo, per quanto subordinato, chiaro e definito. Mentre dopo la “rivoluzione” illuminista questo ruolo si appanna. A donne e animali possiamo anche aggiungere gli schiavi, generalmente di colore.
Per alcuni aspetti, oggi, viviamo in una società che potremmo definire illuminista, per altri non del tutto se riflettiamo su alcuni temi dell’attualità: xenofobia, tolleranza, dispute religiose (dogmatismo che allontana dall’uso della ragione), lotte e guerre per interessi di poche persone, inquinamento irresponsabile ecc., ed anche i tre capisaldi della pace (fratellanza, libertà ed uguaglianza) talvolta vengono messi in discussione. Sembra paradossalmente che i “lumi della ragione” affievoliti ci stiano portando indietro in atteggiamenti non del tutto illuministi.
Uno degli aspetti positivi e illuministi dell’epoca in cui viviamo, secondo me, è il fatto che c’è molta diffusione della cultura rispetto all’antichità, infatti la diffusione del sapere è facilitata dai mass media che però sono un’arma a doppio taglio; una persona deve sempre stare attenta a cosa legge, ascolta o guarda e soprattutto deve riflettere sulle notizie che gli giungono in modo da non diventare un burattino nelle mani di chi controlla l’informazione.
Nella tua analisi metti in luce tratti della civiltà del nostro tempo (xenofobia, [in]tolleranza (presumo), ecc.) che, tuttavia, appaiono anti-illuministici, come tu stessa riconosci. Ma la questione è se nel seno dello stesso illuminismo non alberghino non vedute contraddizioni…