Dopo aver studiato l’unità didattica su Pietro il Grande (e dintorni), con tutti i materiali a cui essa rinvia on line e off line, svolgi il seguente esercizio:
- Confronta la monarchia assoluta di Luigi XIV con quella di Pietro il Grande.
P.S. Pubblicati sul registro elettronico i voti relativi alla recente prova di Storia
Pietro il Grande si ispirò alla Francia di Luigi XIV per per il suo governo della Russia, rendendola una monarchia assoluta estremamente simile a quella francese. Esse però presentano alcune differenze, infatti la monarchia assoluta di Luigi XIV si basava sul trattenere i nobili francesi a Versailles, lontano dai loro territori e quindi dai loro poteri facendo si che il sovrano fosse libero di governare autonomamente; mentre nella Russia di Pietro il Grande gli aristocratici erano liberi di esercitare il loro ruolo in società e avere un determinato titolo, che veniva però stabilito in base alla cultura della persona e i suoi risultati militari, sociali o marittimi e che poteva essere revocato dal sovrano in qualsiasi momento, rendendolo il sovrano assoluto. Inoltre il simbolo del potere del sovrano russo era un’intera città, San Pietroburgo, centro culturale, commerciale e politico russo; mentre il simbolo del re francese era la reggia di Versailles adibita esclusivamente per intrattenere i nobili. Nella monarchia assoluta russa era in vigore la religione ortodossa, mentre in quella francese vigeva la religione cattolica, più precisamente quella gallicana.
Ottima (e quasi immediata!) analisi
Le monarchie assolute di Pietro e Luigi partono da ideali simili che però in alcuni casi si dimostrano essere messi in pratica in modo differente.
Ciò avviene in particolar modo in fatto di conquiste, infatti vediamo sia Luigi che Pietro ambire all’espansione del loro dominio, ma se per il primo si rivela unicamente un sogno per il secondo è pura realtà, il territorio russo sotto lo zar si espanse notevolmente inglobando la Svezia, l’Estonia, l’Ingria e una parte della Carelia, così da diventare un vero e proprio impero.
Le peculiarità indiscusse invece sono il potere assoluto concentrato nelle mani dei due sovrani, una serie di riforme economiche, la suddivisione delle cariche amministrative date a nobili tenuti però sotto controllo, il fatto di controllare la religione del proprio stato, ma soprattutto l’occhio di riguardo nei confronti della cultura.
Pietro, come tutta l’Europa, fu influenzato dalla grandezza culturale di Luigi IV e addirittura a Pietroburgo costruì un palazzo che ricordava particolarmente la reggia di Versailles.
La differenza maggiore tra i due fu il loro rapporto con il popolo, se in Francia le proteste dei contadini erano all’ordine del giorno, in Russia lo zar dimostrò di aver a cuore i suoi cittadini, costruì scuole, riformò l’esercito e decise di modernizzare il suo stato basato sull’agricoltura (anche se si concentrò in particolari territori e non in tutto l’impero).
Interessante la tua analisi. E’ vero che anche in Francia il re affidò certe cariche amministrative a nobili, ma si trattava generalmente di “nobiltà di toga”, ossia di persone di originaria estrazione borghese nobilitati dal monarca, laddove i “nobili di spada”, di origine carolingia o, comunque, antica, erano per lo più “controllati” a Versailles; al contrario Pietro il Grande riuscì a servirsi anche dei nobili di antico lignaggio che sottomise al suo disegno. Non sarei poi così certo che Pietro fosse così più vicino al popolo di Luigi, se, come hai letto sul vostro manuale, non fece nulla per modificare la condizione dei servi della gleba, anzi “ripagò” i nobili della loro sottomissione a lui rafforzando i loro diritti sui servi.
Luigi XIV mirava a due obiettivi: la gloria, ottenuta attraverso molte guerre, ed il potere assoluto. Non molto diversa era l’ambizione di Pietro il Grande che mirava alla centralizzazione del potere, alla gloria dello stato, come ottenne con la pace di Nystadt nel 1721, e alla modernizzazione dell’esercito. Per quanto riguarda il re sole, anche lui centralizzò il potere inviando degli intendenti nelle provincie ma si discostò dallo zar poiché pose in mano a Colbert, ministro delle finanze, la parte economica dello stato ponendo successivamente tutto il suo interesse sull’uniformità religiosa, tanto che nel 1685 revocò l’editto di Nantes e promulgò quello di Fontainebleau per bandire il culto protestante. Per quanto riguarda il sovrano russo, egli si interessò, come già detto, nella modernizzazione dello stato, facendo una riforma dell’esercito, creando nuove scuole, spostando la capitale a San Pietroburgo e istituendo una riforma della nobiltà (i nobili che non servivano perdevano il loro status). Anche Pietro però, come Luigi XIV, si avvalse di governatori che lo aiutassero a controllare i propri domini.
L’analisi è corretta e anche puntuale. Non mi è molto chiaro il passaggio “ma si discostò dallo zar poiché pose in mano a Colbert ecc.”. Ovviamente lo czar non poteva porre le redini dell’economia russa allo stesso Colbert (che era francese)! Immagino che tu intendessi dire qualcos’altro, p.e. che adottò una diversa politica economica… Si, ma quale? Insomma, è ovvio che il manuale riporti eventi diversi e personaggi diversi nelle due situazioni, ma la messa in luce delle differenze deve riguardare gli aspetti per così dire strutturali, non contingenti. Ad esempio hai solo sfiorato il tema del diverso trattamento della nobiltà: se in Francia il re ha cercato soprattutto di esautorarla, “imprigionandola” a Versailles, in Russia lo czar ha cercato di farle assolvere funzioni amministrative e militari alle dirette dipendenze del sovrano…
La monarchia francese di Luigi XIV e quella russa di Pietro il grande sono accumunate dal regime assolutistico e dall’accentramento del potere che i due sovrani cercarono di instaurare nel loro regno.
Durante questo processo, entrambi i sovrani si trovarono costretti a contrastare la nobiltà: mentre il re francese puntò sulla completa subordinazione dei nobili in modo che non ostacolassero la centralizzazione del potere, quello russo, per promulgare le sue riforme, cercò invece la loro collaborazione e concesse loro cariche amministrative in cambio del loro servizio.
Le due monarchie furono inoltre caratterizzate da una politica espansionistica che sfociò in guerre (la guerra di devoluzione e quella contro l’Olanda in Francia, quella del nord in Russia); queste ebbero successo solo per Pietro il Grande, che riuscì a espandere i confini russi e a fare in modo che la sua monarchia venisse riconosciuta come una grande potenza alla pari di quelle Occidentali a cui si era ispirato.
Ottimo lavoro. Non è elegante né consigliabile, di solito, additare il lavoro di una studentessa come un modello per gli altri studenti, perché si rischia di suggerire “gerarchie” interne e suscitare invidie o eccessi competitivi (o, viceversa, di demoralizzare chi non si sente in grado di competere). Tuttavia, in questo caso suggerirei agli altri di prendere questa risposta a modello di quello che intendo per “confronto”. Non si tratta di raccontare la storia prima di Luigi e poi di Pietro lasciando al lettore l’onere del confronto, ma di mettere il lettore davanti alla… chiara delineazione di analogie e differenze tra i due. Mi consento questa indicazione perché, per fortuna, Chiara non è sempre così impeccabile, così come, in altre circostanze, altri possono essere additati a modello.
La monarchia assoluta di Pietro il grande ha come scopo la modernalizzazione della società infatti gli abitati vivevano in condizioni di vita medievali e semibarbariche, lontane dallo sviluppo che si stava avendo nella stessa epoca in Europa. Il potere dello zar era limitato dal clero e dalla casta dei boiardi (o boiari) , invece Luigi XIV aveva un potere illimitato. Luigi XIV aveva già l’esercito e la flotta invece Pietro il Grande dovrà crearli, però entrambi tassano i contadini per trovare i fondi necessari per condurre i conflitti.Pietro il Grande incoraggia lo sviluppo delle arti e della cultura, e come aveva fatto Luigi XIV toglie il monopolio al clero.
Pietro fa uso del terrore per esercitare il proprio potere a differenza di Luigi inoltre Pietro consegue indubbiamente dei successi e riesce a fare della Russia una grande potenza europea.
Come già ricordato a proposito della risposta di Filosofia, dovresti cercare di essere più semplice e puntuale. Confrontare significa mettere in luce analogie e differenze. Fatti “neutri”, come p.e. il fatto che Pietro incoraggiasse lo sviluppo delle arti, vanno taciuti oppure “de-neutralizzati”, cioè, riprendendo l’esempio, si deve dire o che anche Luigi fece qualcosa di simile oppure che non fece niente del genere. Come nel caso di Filosofia, dovresti prestare attenzione a connettivi, avverbi, congiunzioni ecc. P.e. scrivere che “invece Luigi XIV aveva un potere illimitato” sembra suggerire che Pietro non ce l’avesse. Invece ce l’aveva, forse anche più di Luigi. I boiari o boiardi erano già stati liquidati da Ivan il Terribile.
Entrambi i sovrani, Luigi XIV e Pietro il grande, regnarono secondo un regime assolutistico. Entrambi inoltre accentrarono il potere nelle proprie mani togliendolo rispettivamente al parlamento in Francia e ai boiari in Russia.
Luigi XIV fece costruire la reggia di Versailles al fine di concentrare tutta la nobiltà al suo interno al fine di limitarne il potere.
Per quanto riguarda l’amministrazione territoriale il re governava su tutti i territori, tuttavia consegnava le provincie a dei governatori la cui carica aveva una durata di tre anni cosicché si evitasse la presa di potere da parte del ministro.
Per quanto riguarda Pietro il Grande instaurò un apparato burocratico, l’Ufficio degli araldi, il quale aveva il compito di controllare la lealtà è i doveri dei nobili ai quali era stato affidato un territorio da governare. I nobili avevano pieno potere sui contadini e sul territorio, tuttavia se i doveri nei confronti non venivano rispettati il nobile perdeva lo status e veniva retrocesso.
Per quanto riguarda la religione Il Re Sole tentò di imporre un unica religione, il gallicanesimo, indipendente e autorizzato da Roma, attraverso la restrizione dell’editto di Nantes e l’editto l’editto di Fontainbleau, mentre Pietro si proclamò protettore della chiesa ortodossa a patto che esso fosse sottostante ai voleri dello stato.
Le informazioni sono corrette. Potevano venire integrate da un commento che rendesse effettivo il confronto. Per esempio, dopo quanto riferito nei capoversi secondo, terzo e quarto, avresti potuto aggiungere qualcosa come: “Dunque entrambi i sovrani accentrarono su di sé il potere, ma in un caso i nobili furono neutralizzati, mentre nell’altro furono piuttosto asserviti”.
Luigi XIV, il “re sole”, rappresentò per la Francia e per il resto dell’Europa la figura del monarca assoluto per antonomasia, il quale impersonava lo stato e riuniva tutti i poteri nelle sue mani e mantenne sotto controllo la nobiltà e clero. Invece Pietro Romanov, detto il grande, fu zar di Russia dal 1682, fu un esponente dell’assolutismo illuminato o riformatore e fu definito “il grande” perché promosse una lunga serie di riforme, prima fra tutte quella dell’amministrazione, volte a trasformare la Russia in un grande stato moderno e farlo uscire dall’isolamento e dall’arretratezza prendendo a modello le monarchie occidentali e la Francia in particolar modo; però più che un monarca assoluto fu un despota che durante il suo lungo regno segnò per la Russia l’avvento dell’età moderna, anche se non fu in grado di colmare il divario fra la Russia e l’Europa occidentale.