Dopo aver studiato l’unità didattica relativa agli anni Sessanta con tutte le sue risorse on line (una mia videolezione e due approfondimenti Rai rispettivamente sul boom economico e sul Sessantotto) e off line (non ti scoraggino i numerosi riferimenti al manuale di Storia, ho contato non più di una dozzina di pagine complessive, dal momento che molti riferimenti sono alle sintesi di fine capitolo) rispondi al quesito che dà il titolo di questo esercizio (“Che cosa resta degli anni Sessanta?”), facendo riferimento in particolare alle sette “libertà” di cui parlo nella citata unità didattica.
1. La libertà dal bisogno prettamente economico si conserva tutt’oggi. I bisogni fondamentali sono su larga scala mediamente soddisfatti, tra i cui riconosciamo la necessaria nutrizione per il sostentamento fisico, possibilità economica di avere abitazione, indumenti e accesso all’istruzione sebbene esista ancora un divario economico rilevante (es. paesi del Terzo Mondo). A seguito del boom degli anni ’60, la ricchezza risultava prevalentemente distribuita nelle zone industriali, in particolare nel cosiddetto “triangolo industriale” e nelle zone più economicamente avanzate del nord-Italia, a differenza della ancora condizione economica disastrosa che gravava nelle campagne e in particolare nel Sud-Italia. Oggi questa differenza è molto meno marcata e la ricchezza è diversamente distribuita a prescindere dalla zona.
2. La libertà dal dominio coloniale rimane ancora intatta nonostante gli effetti negativi (prevalentemente economici) del colonialismo siano tuttora presenti e siano stati accentuati dalla globalizzazione.
3. La libertà dalla tensione internazionale risulta quasi interamente conservata sebbene alcune eccezioni la mettano tutt’oggi in discussione. Degno di nota è lo sporadico caso del dittatore nordcoreano Kim Jong-un e le sue minacce nucleari nei confronti degli USA.
4. La questione sulla libertà da una religione fortemente dogmatica risulta conservata: si pensi al ruolo centrale di Papa Francesco che incarna una nuova figura papale, più aperta ai valori del mondo moderno. Sebbene sul piano formale si stia procedendo in una direzione collettiva atta a conciliare religione e modernità, sul piano sociale e pratico rimane ancora una questione molto sensibile. Per esempio, si pensi all’influenza della Chiesa in ambito socio-politico che ricade per esempio sul diritto all’aborto o alla possibilità di concretizzare le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
5. La libertà dall’oppressione giuridica e sociale in molti paesi del mondo è formalmente conservata anche se negli ultimi anni, la reazione di alcuni politici a temi come l’immigrazione la mette fortemente in discussione.
6. La libertà nei costumi (principalmente sessuali) si è allargata rispetto agli anni Sessanta e si sta procedendo in questa direzione perlomeno formalmente a livello globale.
7. La libertà “dalla gravità terrestre” è stata largamente ampliata. Si pensi all’interesse nei confronti di potenziali missioni spaziali umane su Marte.
Ottima e analitica risposta, opportunamente argomentata.
Personalmente (ma si tratta di questioni ampiamente discutibili) avrei ricordato per il punto 5 le nuove e antiche forme di oppressione religiosa (varie forme di fondamentalismo religioso) e politica (regimi tendenzialmente autoritari solo formalmente democratici nelle repubbliche ex sovietiche, in Turchia ecc.); per il punto 6 avrei citato i movimenti LGBT (anche se immagino che tu intendessi riferirti a questi); riguardo il punto 7, avendo vissuto l’entusiasmo per la “conquista” dello spazio suscitato dalle missioni (e dai film di fantascienza) degli anni Sessanta e Settanta, osserverei che questa “conquista” è andata decisamente a rilento rispetto alle aspettative (se pensi ai molti film come “2001 Odissea nello spazio” o alle serie televisive come “Spazio 1999” che immaginavo già per queste date basi lunari, missioni interplanetarie con equipaggio umano ecc.).
Gli anni ’60 sono un periodo di ambiguità e di unicità nello scenario della guerra fredda che va dal ’47 al ’91. Questi 10 anni rappresentano principalmente un momento di illusione collettiva verso la fiducia nel cambiamento e nella rivoluzione. L’aspirazione comune è rivolta verso il moderno e il progresso; aspirazione che si verifica solo in parte. Anche se non tutto ciò di desiderato viene attuato, ci sono alcuni movimenti, legati soprattutto alla parola chiave libertà, che hanno esiti positivi sia dal punto di vista sociale, che dal punto di vista giuridico e culturale.
Il primo evento che sicuramente “resta” degli anni ’60, è il cosiddetto “boom economico”che riguarda soprattutto lo scenario occidentale, nel periodo che segue la seconda guerra mondiale e in particolare l’Italia e la Germania. Questo evento sorprese l’economia italiana e sopratutto l’ambiente cattolico e le sinistre socialiste e comuniste, che non si aspettavano la diffusione rapida del benessere in un paese capitalistico. La disponibilità di elettrodomestici, macchine e beni di uso casalingo, arrivò anche nei ceti popolari più poveri e oltre che a migliorare le condizioni di vita e gli animi, portando ad una notevole crescita demografica, è l’immagine dell’odierna società famigliare e culturale italiana. Ciò che resta del boom economico, è anche purtroppo il processo di devastazione ambientale, che inizia in quel decennio e continua a ritmi sempre più sostenuti e spaventosi anche oggi.
Ciò che emerge oggi dalla decolonizzazione di paesi come l’Africa negli anni ’60 è certamente la precarietà economica e il limitante ruolo politico instaurato dagli eserciti in forma dittatoriale ( anche se in un contesto democratico).
La distensione economica tra Stati Uniti e Russia, che negli anni ’60 fallisce, dal momento che le potenze si scontrano non solo in quel di Cuba, quasi sfiorando una guerra nucleare, ma anche per la superiorità nella conquista dello spazio, oggi viene nuovamente disattesa dal momento che la competizione tra potenze (ed inoltre non solo USA e Russia, ma molte altre come la Cina e la Corea) continua in maniera sempre più pronunciata.
Una delle libertà più importanti, che senz’altro non ha smesso di essere attuata oggi, soprattutto dall’odierno Papa in carica, che è “figlio degli insegnamenti del suo tempo”, ovvero degli anni ’60, è la libertà dai dogmi e dalle rinunce verso la modernità della chiesa cattolica. Chiesa che con il secondo concilio vaticano, cerca di mettere in discussione le modalità adottate finora nel rapportarsi con la società, con l’obbiettivo di assumere un atteggiamento più benevolo e conciliante verso il progresso e verso le altre confessioni religiose.
Anche le lotte di emancipazione culturale e sociale, più che politico-giuridica, di donne e neri sono due movimenti i cui risultati si riflettono sull’odierna società.
Nonostante le diverse conquiste raggiunte, attraverso la formulazione di leggi equiparanti la donna alla figura dell’uomo, sappiamo bene che purtroppo anche oggi c’è una forte disuguaglianza sia nell’ambiente lavorativo, sia dal punto di vista culturale per le donne, che vengono ancora considerate inferiori. Anche per i neri si può fare un discorso simile. Essi ottengono miglioramenti e più considerazioni dal punto di vista prima giuridico e poi sociale, ma anche se nel tempo la questione riguardante il razzismo si è attenuata in favore di un’accettazione più diffusa delle diversità altrui, ancora oggi ci sono molti problemi di discriminazione, sopratutto sul fronte economico, sociale e dei servizi.
Per concludere, la lotta per l’emancipazione culturale delle persone, sostenuta nei movimenti di contestazione del’68, ci fa ereditare una certa emancipazione sessuale, ma anche nel campo della moda, della cosmesi (libertà trascurate o limitate fino quel momento) e anche per quanto riguarda l’istruzione e il ruolo di quest’ultima nella vita dello studente (rivalutazione delle modalità valutative).
Risposta davvero ricca, documentata e ben argomentata. Il discorso è complessivamente fluido e coerente, nonché efficace. Solo una nota (quasi scherzosa): in un testo così ben scritto, dal lessico adeguato, eviterei espressioni colloquiali come “in quel di Cuba”.
Le vicende che caratterizzarono gli anni Sessanta ebbero un ruolo fondamentale nella formazione della società odierna; le “sette libertà” che si cercarono di ottenere in quegli anni sono infatti gli aspetti che più hanno cambiato il panorama Europeo nell’ultimo secolo.
Tuttavia solo alcune di queste ambizioni (come la libertà nei costumi) videro un effettivo compimento mentre la maggior parte di queste furono assecondate solo formalmente o temporaneamente. Se si pensa alla libertà dal bisogno ,per esempio, dopo la fase del cosiddetto boom economico (che permise un grande sviluppo particolarmente nel nostro Paese) l’Italia vide un lento declino verso una condizione economica (quella degli ultimi due decenni) che non può essere considerata ne florida ne omogenea e che sicuramente non spicca a livello Europeo.
Per quanto riguarda la libertà dal dominio coloniale invece a mio parere non ci fu mai una vera e propria liberazione poiché ,nonostante nel corso degli anni le colonie siano state abolite, i territori del famoso terzo mondo continuano tuttora a subire le influenze e le vessazioni delle grandi potenze economiche (come le multinazionali) ,interessate a sfruttare al massimo le materie prime (principalmente petrolio e riserve minerarie) e , purtroppo, anche le persone di tali paesi.
Anche le tensioni internazionali , che la terza libertà voleva dissipare, sono tutt’altro che superate , infatti anche se il conflitto Usa- Urss è inevitabilmente finito con lo scioglimento dell’unione sovietica, al giorno d’oggi ci sono numerosi conflitti (di carattere principalmente economico) e in primis (da questo punto di vita) quello attuale fra Usa e Korea del Nord.
A partire dagli anni sessanta anche la libertà dall’oppressione giuridica e sociale ha fatto molti passi avanti ma nonostante ciò continuano ad imperversare ovunque nel mondo oppressioni di questo tipo, di carattere sostanzialmente razziale, di genere, di orientamento sessuale ed economico.
Le libertà dalla concezione dogmatica della religione, nei costumi e dalla gravità terrestre sono, a mio parere, state in linea di massima superate, perlomeno in Europa, nonostante ci siano episodi che possano far pensare il contrario.
Risposta dai toni piuttosto pessimistici, che è tuttavia ben argomentata. Sono curioso di sapere che ne pensi degli ultimi cinquant’anni (ultimo esercizio che vi ho assegnato per la settimana prossima).
L’ultimo periodo contiene un’imperfezione formale. Immagino che tu intendessi che sia stata ormai superata non già “la libertà [!] dalla concezione dogmatica della religione”, ma questa concezione stessa.
Gli anni Sessanta sono stati così rivoluzionari da influenzare la società anche 50 anni dopo.
Il primi due aspetti da essi causati sono legati al boom economico che ha caratterizzato il nostro paese (e la Germania) in quegli anni:
-L’ingrandimento del divario tra nord e sud(già presente in parte), per via della maggiore crescita economica e demografica che portò ad una intensa urbanizzazione e industrializzazione del nord.
-Il totale disinteresse per le questioni di sostenibilità ambientale soprattutto per ciò che riguarda l’ambito dell’edilizia, con un ingente uso del cemento e spesso con una disordinata e poco efficiente urbanizzazione.
Collegandomi a ciò metto in luce l’argomento “Fridays for Future” ovvero una manifestazione studentesca che protesta con la speranza di poter cambiare le cose(come accaduto nei moti del ’68).
L’apertura al dialogo della Chiesa Cattolica con le altre religioni oppure con i laici al giorno d’oggi può apparirci come scontato, ma non è detto che la situazione sarebbe questa se non ci fosse stato il Concilio Vaticano II convocato da papa Giovanni XXIII ad inizio anni Sessanta.
Fortunatamente gli anni Sessanta furono anche portatori di forti ideali di libertà ed uguaglianza, sull’onda dei quali molte persone tutt’ora lottano per difendere i propri diritti(soprattutto nei paesi più arretrati), come ad esempio è da poco accaduto in Sudan dove sono state(finalmente) dichiarate illegali le mutilazioni genitali femminili.
Purtroppo anche i pessimi rapporti tra il governo statunitense e quello cubano sono un’eredità degli anni Sessanta, nonostante il tentativo dell’ormai ex presidente Barack Obama di attenuare la rivalità.
Infine l’uomo per la prima volta, durante il decennio in questione , iniziò ad interessarsi a ciò che sta fuori dal pianeta Terra con la famosissima competizione tra USA e URSS nella “corsa allo spazio”, tutt’ora ingenti capitali vengono investiti per la perlustrazione dell’universo soprattutto per scovare altre forme di vita all’interno di esso oppure per individuare altri pianeti in grado di ospitare la vita umana.
Risposta abbastanza ricca e interessante. Attenzione alla forma. Non scriverei a bruciapelo: “Collegandomi a ciò metto in luce l’argomento “Fridays for Future ecc.”. Non si tratta di un’eredità degli anni Sessanta, ma proprio al contrario di un movimento che si oppone alle devastazioni iniziate in quegli anni. Si sarebbe potuto dire meglio (l’eredità è la devastazione alla quale recentemente ha reagito il movimento ecc.).
Eviterei avverbi come “purtroppo” e “fortunatamente” che introducono giudizi politici diretti in un discorso di tipo storico. Stai tranquillo che dal tenore delle tesi e degli argomenti che hai portato, anche senza questi avverbi, si capisce perfettamente come la pensi.
A parer mio gran parte delle libertà citate nell’unita didattica le possiamo trovare anche nella società odierna, almeno in italia. Una pero che invece non ereditiamo è proprio il fatto che, per quanto riguarda l’ambito economico, ci ritroviamo ancora sotto una sorta di ristrettezza economica sopratutto in questi anni, in cui il nostro paese si trova sempre piu in crisi (basti pensare alla stima della decrescita del Pil e debito pubblico nel 2020). A livello globale sono pero tanti gli aspetti che non ereditiamo dagli anni 60. Per esempio la libertà dalla tensione internazionale, per noi italiani no, ma paesi come Usa e Iraq che fino a poco tempo fa vivevano un momento di forte tensione, è difficile da ritrovare. Un altro esempio potrebbe essere la Corea del Nord che, rispetto a tutti gli altri paesi, manca di moltissime liberta. Un’ultimo aspetto che ci tengo a precisare è la liberta dal domino coloniale in quanto ,si siamo ancora liberi, ma siamo liberi proprio perche non lo vediamo piu come un problema reale; piuttosto il colonialismo da cui dovremmo “liberarci” ora è proprio la globalizzazione.
La risposta è un po’ troppo sintetica e sfiora l’incoerenza. Scrivi: “gran parte delle libertà citate nell’unita didattica le possiamo trovare anche nella società odierna” ma anche “sono pero tanti gli aspetti che non ereditiamo dagli anni 60”. L’esposizione è un po’ zoppicante in alcuni punti. Non è chiaro il rapporto tra colonialismo e globalizzazione.
Nonostante alcune decine di anni ci separano dagli anni ’70 del secolo scorso, molte sono le innovazioni che sono state introdotte e che tuttora fanno parte della nostra vita.
Si parla di libertà dal bisogno, che conseguentemente al “boom economico”, ha permesso la diffusione di strumenti che oggi sono alla base della nostra quotidianità come gli elettrodomestici e le automobili, oltre che l’ampliamento delle aree urbane cittadine e la creazione dell’ente ENEL.
In Italia, dopo la riapertura nei confronti dei socialisti e la comparsa dei primi governi di centro-sinistra, si è parlato di democratizzazione delle istituzioni scolastiche, con l’unificazione della scuola media, uguale per tutti(ordinamento tuttora presente), che ha rinnovato la riforma Gentile. Dal punto di vista economico si prediligeva l’unione tra la componente pubblica e quella privata, in modo da giovare al bene comune, una forma intermedia basata su politiche keynesiane (oggi ancora presenti se si pensa al reddito di cittadinanza introdotto recentemente). Per quanto concerne la religione, la Chiesa durante il Concilio di Trento, tenutosi tra il 1963 e il 1965, ha subito una modernizzazione, assumendo un atteggiamento pastorale dialogico che è del tutto attuale. Con il Papa presente, sembra essere stata ripresa questa politica di dialogo tra la Chiesa e il resto del mondo.
A livello internazionale, molti Stati lottano per la propria indipendenza dai colonialisti, come quelli dell’Africa e dell’Asia, indipendenza raggiunta in diversi modi, ma che ha portato alla nascita dei paesi non allineati, corrispondenti a quelli dell’attuale Terzo Mondo.
Si parla anche di liberà dall’oppressione giuridica e sociale, soprattutto delle donne, dei neri e delle minoranze. I numerosi movimenti femminilità hanno permesso, in seguito a numerose lotte, di arrivare negli anni Settanta alla parità tra uomo e donna, alla legge che rendeva il divorzio legale e a quella sull’aborto, che permetteva l’interruzione volontaria della gravidanza (questione etica che molto diffusa ai giorni nostri). Lotta che si intreccia con quella per i diritti civili dei neri in Sudafrica e negli Stati Uniti, che ha portato all’approvazione di alcune leggi contro la discriminazione e l’emancipazione culturale negli USA. Personaggi come Martin Luther King, infatti, sono diventati un esempio che fa riflettere e sperare che non si possano più ripresentare situazioni del genere. Sicuramente queste battaglie sono state sostenute dai movimenti del 1968, supportati da giovani colti che si rifiutavano di arruolarsi per combattere nella guerra del Vietnam. In Italia questi movimenti radicali hanno promosso la contestazione delle autorità, promuovendo la libertà dalle famiglie e dai costumi sessuali, libertà che al giorno d’oggi è del tutto accettata e normale: la società si liberalizza fino a diventare quella di oggi. Questa contestazione ha portato anche effetti negativi come la comparsa del terrorismo a partire dagli anni ’70, fenomeno che negli ultimi decenni è diventato estremamente elevato.
L’ultima libertà può essere identificata con quella dalla gravità terrestre, quando il 21 luglio del 1969, è stato possibile raggiungere il suolo lunare , spinti dall’idea di potersi espandere nell’universo. Oggi sicuramente non ci sono questi ideali di espansione, ma sono state fatte molte scoperte e ricerche innovative, a livello spaziale.
Hai colto diverse rilevanti eredità, costruendo un testo coeso, coerente e convincente. Alcune osservazioni marginali: il terrorismo degli anni ’70 è per fortuna quasi del tutto esaurito. E’ comparsa una nuova forma di terrorismo di matrice islamista (anch’esso per la verità apparentemente in regresso… ma non vorrei parlare troppo presto!), ma non si tratta di un’eredità degli anni Sessanta (semmai, come spiegherò nell’ultima u.d. degli anni Settanta e Ottanta). Infine un lapsus: il concilio a cui alludi non è quello di Trento, ma il Vaticano II!
gli anni 60 sono stati un periodo di grande cambiamento a livello politico,culturale e sociale. oggi siamo eredi di alcuni aapetti che si sono sviluppati durante questi anni come ad esempio:
-uno stile di vita materialista e consumista affermatosi grazie al boom economico che portò all’industralizzazione e al miglioramento dei Paesi occidentali
-gli sviluppi tecnologici dovuti alla Corsa allo Spazio
-il concilio Vaticano II che portò ad un dialogo fra la Chiesa Cristiana Cattolica, le altre confessioni e i laici
-–la lotta per gli ideali di uguaglianza giuridica e sociale, che avviene ancora oggi in alcuni Stati,ad esempio quelle per la parità razziale negli USA e Sud Africa
-le manifestaziini studentexhe come ad esempio quelle relative al cambiamento climatico
I riferimenti sono condivisibili, ma la risposta è troppo sintetica per essere adeguatamente argomentata. In USA e in Sudafrica non ci sono più lotte per la parità razziale se intendi la parità giuridica (già conseguita). Rimangono certamente disparità sociali.
Gli anni Sessanta sono estremamente concentrati di eventi e significativi sotto diversi punti di vista. Infatti, questo decennio è caratterizzato da avvenimenti storici di notevole rilevanza sia storico, ma principalmente culturale, che vengono spesso spesso ricordati come una presa di coscienza e posizione della massa contro i valori della società dell’epoca.
si possono citare infatti diverse novità come: il raggiungimento dell’indipendenza da parte di diversi stati, l’emancipazione di una collettività internazionale in campo economico o anche la volontà di difendere i propri diritti civili e sociali, promuovendo una nuova società pacifista fondata su valori nuovi.
Infatti, negli anni ‘60 molti stati all’epoca che erano ancora sottomessi a livello economico o politico dai due grandi fronti capitalista e comunista, raggiunsero finalmente l’indipendenza, mantenendo la loro conformazione geografica e libertà ancora oggi. L’indipendenza del sud-est asiatico, che a causa della conflittualità tra le colonie occidentali e l’Indocina comunista provocò una guerra che segnò la nascita degli stati di diversi stati clmd Laos, Cambogia e Vietnam del Nord e Sud; e l’indipendenza dell’Algeria nel 1962, e di una parte dell’America Latina che purtroppo oggigiorno presenta ancorala presenza dei regimi dittatoriali o militari (basti pensare l’attuale condizione del Venezuela), oltre che in Sud America, anche in Africa, in cui sono ancora presenti conflitti fra le popolazioni locali.
Inoltre sono ancora presenti le diverse tensioni tra gli Stati Uniti e Cuba, nonostante recentemente sembrerebbero meno gravi.
In secondo luogo, si può dire che lo stesso boom economico ebbe un notevole impatto nella crescita economica e industriale di alcuni stati come l’Italia e la Germania, influenzandone l’assetto economico anche oggi giorno; inoltre il divario fra Italia del Nord e del Sud, nonostante esistessero già a partire dall’unificazione italiana, si accentuarono in seguito al boom economico e demografico, che portò all’urbanizzazione e industrializzazione in particolar modo al Nord, lasciano il Sud con una mentalità e sviluppo più “arretrato”.
Dal punto di vista culturale gli anni Sessanta sono stati essenziali per la battaglia per la libertà dall’oppressione giuridica e sociale, come: la famosa questione femminile, che rimane ancora aperta ancora oggi a causa della mancante uguaglianza di salario e opportunità di lavoro in alcuni settori; e la battaglia per la parità razziale negli USA e in Sud Africa, ancora non completamente raggiunta.
Il 1968 fu un anno importante per i molti movimenti popolari di carattere pacifista per la diffusione di una nuova immagine di società basata su costumi differenti, che ebbero un impatto sulla mentalità delle persone fino ai giorni nostri, portando alla nascita di una nuova mentalità popolare; che a loro volta ebbero un impatto anche sulla Chiesa, che fu costretta a cambiare il suo assetto per allinearsi alla società moderna sempre meno legata a quest’ultima.
Dal punto di vista scientifico si possono citare i vari programmi di ricerca avviati dal 1961 per mandare l’uomo nello spazio e in seguito sulla Luna, che stimolarono la necessità dell’uomo, presente ancora di più oggi, di continuare a esplorare e cercare nuovi orizzonti, e la creazione di centri specializzati in ciò, come la NASA.
Infine, un mio personalissimo, è la rilevanza della evoluzione musicale avvenuta in questo decennio: la così detta “prima invasione britannica” dei gruppi inglesi negli Stati Uniti che hanno portato a una rivoluzione del concetto di artista musicale; basti pensare prima tra tutti i Beatles, che hanno dato il via vero e proprio a diverse caratteristiche ormai completamente normali nel mondo della musica: creazione di videoclip musicali, merchandising, sperimentazione musicale con integrazione di strumenti non consueti, primi a esibirsi in uno stadio, e moltissimi altri primati che oggigiorno detengono ma che sono stati fondamentali per l’evoluzione del concetto di rock n roll e di artista.
Hai individuato importanti eredità, diffondendoti in dettagli (per lo più) pertinenti. Interessante e significativo il riferimento all’evoluzione musicale che senz’altro rispecchia le più ampie trasformazioni sociali e culturali di quegli anni.
Negli anni Sessanta ci furono importanti cambiamenti di tipo culturale, politico e ideologico che hanno avuto conseguenze che si possono riscontrare ancora oggi sia per quanto riguarda singoli paesi sia per l’intero mondo.
Infatti gli anni sessanta furono un periodo di proteste popolari pacifiste, come quelle contro la guerra in Vietnam o quelle studentesche del ’68 in Italia, per un cambiamento nei valori e per far valere i propri ideali. Questa idea di protestare per cercare di ottenere dei cambiamenti è rimasta ancora oggi e ne abbiamo un esempio con i “Friday for future”.
Inoltre in Italia, a causa del Boom demografico ed economico è aumentato il divario, notabile, anche se in modo minore, ancora oggi, tra il Nord più urbanizzato e industrializzato, e il Sud basato ancora principalmente sull’agricoltura.
In più, con la diffusione di ideali di pace e solidarietà, negli anni sessanta ci furono lotte giuridiche per eliminare le disuguaglianze di “razza” e per ottenere la parità di sesso in molti paesi del mondo come il Sud Africa o gli USA. Ciò continua ad avvenire anche oggi in paesi in cui non è ancora accettata del tutto l’uguaglianza tra persone. Inoltre vari paesi delle colonie Britanniche o Francesi iniziano a rivendicare e ottenere l’indipendenza.
Infine la Chiesa con il Concilio Ecumenico del 1962, svolge le messe nelle lingue dei paesi e non più solo in latino.
Hai colto diverse eredità significative.
Innanzitutto il processo del boom economico portò il Centro-Nord (in cui si registrava un regime di quasi piena occupazione) a conoscere uno sviluppo rilevante nelle attività industriali, ampliando ulteriormente le differenze economiche con il Meridione (caratterizzato da scarse iniziative imprenditoriali a livello locale) preesistenti e permanenti ancora oggi, sebbene in modo meno evidente. A livello religioso un ruolo fondamentale venne svolto da papa Giovanni XXIII, il quale diede inizio ai lavori del Concilio Vaticano II, riformando la liturgia cattolica con l’abbandono del latino nella celebrazione della messa a favore delle diverse lingue presenti in ogni paese: si tratta di una caratteristica presente nel mondo odierno e utile per agevolare la partecipazione dei fedeli, rafforzando il loro senso di appartenenza ad una comunità ecclesiale e rendendo la Chiesa più aperta al dialogo. Per quanto riguarda l’ambito sociale, il Sessantotto risultò essere un anno cruciale, per i movimenti giovanili pacifisti in Europa e in America, nati per la trasformazione della società capitalista occidentale; nel 2019 giovani di tutto il mondo hanno organizzato le marce “Fridays for future” seguendo l’esempio di Greta Thunberg nella protesta contro le problematiche ambientali, mentre in Italia molti giovani hanno anche manifestato contro la nuova formula di svolgimento dell’esame di maturità. Le rivendicazioni per la parità dei sessi e una non-esistenza delle razze umane esistono tuttora, seppur proposte in maniera differente, viste le numerose conquiste raggiunte nel tempo (come negli Stati Uniti e in Sudafrica) e con la presenza delle lotte per i diritti delle persone LGBT. La “conquista” della Luna segnò l’avvio di una lunga stagione di missioni spaziali (presenti ancora oggi) con il tentativo di scoprire più aspetti possibili riguardanti l’universo e le sue caratteristiche. Inoltre nel ’63 si aprì una fase di tentativo di dialogo tra USA e URSS in seguito alla questione cubana, la quale nel 2016 è stata seriamente ripresa in considerazione dall’ex presidente Obama, grazie al suo confronto con Raul Castro.
Relativamente sintetica, ma documentata e pertinente risposta. La connessione è implicita, ma nel trattare del rapporto tra i movimenti giovanili degli anni ’60 e quello che fa riferimento a Greta Thurnberg hai omesso di… specificare il rapporto (ci sono solo due punti, ma che significano?).
Dalle sette grandi libertà che caratterizzarono gli anni ’60 ci è rimasto:
-la devastazione urbanistica ambientale (una crescita di tipo disorganizzato) in seguito al boom economico ma anche un ancora più marcata differenza tra Nord e Sud in Italia
-l’instabilità economica dei Paesi del terzo mondo e il ruolo che assume l’esercito nell’ambito politico
-l’atteggiamento pastorale e dialogico della Chiesa ancor di più dopo l’elezione di Papa Bergoglio
-l’emancipazione e l’uguaglianza delle donne anche se tutt’oggi persistono differenze a livello culturale tra uomo e donna
-l’emancipazione dei neri anche in questo caso però nei nostri giorni si presentano numerosi casi di discriminazione e razzismo
-una certa vena rivoluzionaria nei giovani, i quali, grazie ai modelli delle contestazioni studentesche del passato, sanno come far valere i propri diritti e come dimostrare disapprovazione nei confronti di decisioni soprattutto da parte del governo
-il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e dei diritti sindacali in seguito anche all’ autunno caldo del ’69
Ottima anche se sintetica risposta.
Gli anni Sessanta sono un periodo in cui il mondo è cambiato sotto vari aspetti. Soprattutto dopo la guerra fredda si è entrati in un momento di grande illusione dove si sperava di aver concluso quel capitolo di storia e di esser passati al paragrafo successivo con una fiducia nel progresso e di un miglioramento generale del mondo, cosa che però non avvenne precisamente.
Di quello che ci rimane dagli anni sessanti sicuramente possiamo ricavarlo dalle 7 libertà che lei ci ha spiegato nella sua videolezione e che ora le espongo punto per punto:
-Sicuramente per quanto riguarda il boom economico che ha investito soprattutto Italia e Germania (inaspettatamente) dopo la fine della seconda guerra mondiale, è rimasta la devastazione della natura che il ‘progresso’ della tecnologia ha portato: quindi l’edificazione e cementificazione di tanti quartieri anche a causa di una crescita non controllata del paese in sé, ci rimane adesso sempre di più l’inquinamento che le fabbriche producono costantemente e ch sempre di più si ritorcerà contro di noi
-riguardo alla decolonizzazione dell’Africa e sulla nascita del terzo mondo, quest’ultimo è rimasto in maniera anche evidente: la maggior parte dei paesi africani tutt’ora vivono un momento di arretratezza digitale e tecnologica, di instabilità economica, dove si salvano ora solo il Sud Africa o la Nigeria che sono in via di sviluppo (sicuramente ci saranno anche altri paesi in via di sviluppo ma di cui non conosco notizie purtroppo); inoltre ci sono comunque tante guerriglie tra i paesi causati sia per conto delle imprese interazionali che sfruttano il territorio sia a causa dei confini tra le nazioni che sono stati ‘creati’ un po’ a caso senza tener conto della popolazione locale (se si guarda la mappa dell’Africa ci sono molti stati con confini che sono una linea dritta) e quindi la conseguente ostilità tra le popolazioni limitrofe
-della distensione tra URSS e USA a noi ci riguarda poco, però dopo che in Italia si ruppero le alleanze con le sinistre e ci si avvicinò ad un accordo (economico) con gli USA, iniziò un periodo di fioritura economica nel nostro paese che portò alla fondazione dell’ENEL (ancora oggi una delle principali ditte che riforniscono energia alle abitazioni) oppure l’unificazione della scuola media che è in vigore ancora oggi e tutti i ragazzi fanno tre anni di scuole medie senza un indirizzo specifico (che verrà scelto poi alle superiori)
-riguardo all’aspetto religioso di innovazione negli anni Sessanta, quindi riguardo alla liberazione da una concezione tradizionalistica della religione ci è rimasto un esempio che da poco guida la Chiesa cattolica: papa Francesco. Di quella concezione ci è rimasto l’atteggiamento pastorale e dialogico della Chiesa che è sorto dopo il secondo Concilio Vaticano, quindi l’inizio di un dialogo aperto tra le varie religioni anche non cattoliche.
-dopo le grandi rivolte e movimenti femminili negli anni 60’ per ottenere una parità di diritti ma pur sempre con una differenza chiara tra uomo e donna (soprattutto fisicamente parlando e per la forza diversa che c’è tra i due sessi), è rimasto a noi questa volontà e questo sacrificio che le donne in quel periodo hanno compiuto per tutelarsi, quindi un gesto molto importate e da tener in considerazione che ha poi portato alla carta dei diritti dell’uomo che appunto prevede uguaglianza e parità di sesso. Questo discorso può esser fatto analogamente anche per quanto riguarda i neri e il razzismo, anche se tutt’ora sono note le scene e frasi razziste che vengono dette (ad esempio negli stadi durante una partita).
-sull’emancipazione sociale anche è rimasto simbolicamente il gesto di questi studenti che si sono ribellati ed hanno dato il via ad una vena rivoluzionaria per contestare i vari sistemi burocratici, la scola e soprattutto per rivendicare i diritti del lavoratore, che tutt’ora sono di primaria importanza anche per quanto riguarda la sicurezza sul posto di lavoro
-infine è rimasta la prima missione dell’uomo sulla luna nel 1969 da parte degli USA, che, secondo me, ha dato il via ad una miriade di ricerche e teorie per cercare di portare la vita anche in altri pianeti oltre la Terra (quindi i vari studi sulle condizioni di vita dell’uomo su altri pianeti)
Apprezzo molto lo sforzo analitico, anche se un po’ tardivo. Certo, rimangono numerose imperfezioni lessicali che ricordano quelle in cui a volte incorri anche nell’esposizione orale (che ora ci interessa di più in vista dell’esame di Stato). Ci sono alcune ingenuità come quando sottolinei che le donne sono fisicamente diverse e generalmente più deboli. Attenzione perché questo è proprio il tipo di argomento adoperato da chi vuole contrastare la parificazione. L’emancipazione femminile degli anni Sessanta ha portato al nuovo codice o diritto di famiglia, nona una fantomatica carta dei diritti dell’uomo (se ti riferisci alla “Dichiarazione” dell’Onu si deve risalire al 1948).
Gli anni ’60 furono un decennio di riscatto sociale, boom economico e di progresso scientifico e giuridico. A mio parere delle 7 libertà citate, tutte ebbero un grande effetto, che anche in minima parte può essere considerato attuale.
1) Della libertà del bisogno, cioè del grande boom economico che colpì in particolare modo Germania ed Italia, ne possiamo ancora notare gli effetti non solo perché un generale benessere portò per esempio all’introduzione nelle case degli elettrodomestici, ad un maggiore uso delle macchine e ad abitudini come le vacanze che conserviamo ancora oggi, ma anche perché portò ad una crescita demografica e ad una conseguente urbanizzazione di tutta l’Italia;
2) La libertà dl dominio coloniale, in particolare in Africa, è ancora attuale non solo perché determinò la nascita di paesi autonomi ancora oggi esistenti, ma perché proprio questa autonomia fu la causa di questioni economiche (grande povertà) ma anche politiche (dittature, regimi militari) che caratterizzano questi stati tutt’oggi;
3) La libertà dalla tensione internazionale è stata quasi del tutto mantenuta, sopratutto grazie al lavoro dell’ONU, quindi chiaramente gli effetti positivi di questa svolta sono visibili tutt’oggi, ad eccezione di qualche scontro per esempio tra lo Stato di Israele e la Palestina, oppure tra Corea del Nord e USA, che però al momento riescono ad essere contenuti;
4) Per quanto riguarda invece la libertà dal dogmatismo della religione cattolica, messo in atto da papa Giovanni XXIII e da papa Paolo VI, è stata mantenuta negli anni, andando incontro sempre più fortemente alla modernità e alle libertà, ed ha sicuramente raggiunto il suo culmine con l’attuale papa Francesco;
5) La libertà dall’oppressione giuridica e sociale a mio parere fu la più importante di tutte. Per quanto riguarda la donna si riuscì in parte ad ottenere la parità dei sessi, grazie alla promozione di leggi come quella sull’aborto o sul divorzio. Tutt’oggi noi donne godiamo di queste libertà, anche se è evidente che una completa parità fra uomo e donna non è ancora stata raggiunta, in particolare nel mondo del lavoro. Anche la popolazione nera riuscì ad ottenere i dovuti diritti giuridici e sociali, in particolare negli stati uniti dove erano perseguitati e segregati; in realtà le leggi riguardo la parità razziale non furono sempre rispettate e tutt’oggi spesso i loro diritti civili vengono ignorati.
6) Anche la libertà nei costumi, in particolare quelli sessuali, ha costituito una grande svolta, in quanto ha rivoluzionato il modo di pensare, di agire e di vestirsi della maggior parte della popolazione occidentale, fenomeno che negli anni sì è sicuramente ampliato;
9) infine per quanto riguarda la libertà dalla gravità terrestre, la conquista della luna non ha solo portato a scoperte scientifiche valide tutt’oggi, ma ha sicuramente ampliato il nostro panorama e spinto ad arrivare anche oltre, per esempio all’attuale studio di Marte grazie all’uso dei robot.