Studia la nuova unità didattica sull’approccio epistemologico di Popper (fruendo anche della videolezione ivi incorporata), cogliendo l’occasione per ripassare l’unità didattica sull’empirismo logico e sui suoi limiti.
Per verificare la tua preparazione rispondi al seguente quesito, corredando la tua risposta, se credi, di domande di chiarimento sulla prospettiva popperiana:
- Quali secondo te i i tratti più rilevanti dell’approccio epistemologico di Popper? Motiva la tua risposta facendo particolare riferimento al modo in cui Popper cerca di risolvere i problemi lasciati aperti dall’empirismo logico.
La rilevanza di Popper sta nell’adozione di un approccio falsificazionista che lo distingue da quello verificazionista dell’empirismo logico.
Posto che, in seguito al crollo delle certezze di inizio ‘900, la scienza proceda per ipotetici modelli interpretativi, l’empirismo logico del Circolo di Vienna stabilisce come scientifica un’ipotesi verificabile e avente significato, mentre Popper propone un metodo più efficace e attendibile: un’ipotesi ha carattere scientifico se ammette una falsificazione. Una teoria può infatti avere una corretta evidenza empirica alla quale potrebbe tuttavia fornire una spiegazione errata: le verifiche non sono dunque sufficienti a dimostrarne la scientificità in quanto potrebbe essere sia falsa che vera.
Una teoria che invece non supera una prova di falsificazione risulta sicuramente falsa, come previsto dal modus tollens; se invece la supera possiede carattere scientifico ed è maggiormente verosimile rispetto a una teoria che non si espone a tale prova.
Il metodo dell’induzione, e quindi dell’osservazione del particolare per ottenere leggi universali, risulta quindi meno efficace rispetto a un approccio che implica ipotesi successivamente sottoposte al criterio della falsificazione.
Ottima risposta. Metti in luce la rilevanza della teoria di Popper: indichi ciò che la rende tale (“l’adozione di un approccio falsificazionista che lo distingue da quello verificazionista”) e spieghi come e perché tale approccio sia “più efficace e attendibile”. Sei stata anche attenta a non esagerare nel riportare i caratteri della teoria di Popper meno significativi e pertinenti per rispondere al quesito.
Karl Popper fu un filosofo viennese contemporaneo agli empiristi logici che cercò di risolvere i problemi sorti dalla teoria empirista. I limiti principali dell’empirismo logico (e quindi dell’induzione) che Popper critica sono:
– l’impossibilità di analizzare tutte le occorrenze possibili e quindi di trarre conclusioni generali partendo dalle osservazioni oppure dalle leggi della probabilità
– il principio di verificazione, il quale non esclude le teorie metafisiche e religiose dall’insieme delle teorie verificabili
Quindi, secondo Popper, la scienza non procede con il metodo induttivo, il quale presenta molti limiti, ma secondo il metodo ipotetico-deduttivo. I principali vantaggi di questo metodo sono:
– riuscire a salvare la parte teorica delle teorie scientifiche, che per gli empiristi logici rimaneva “ambigua” in quanto non è direttamente soggetta ai controlli empirici, per esempio la teoria dei campi magnetici i quali non sono “visibili” e quindi sono difficilmente verificabili
– il superamento della sottodeterminazione delle teorie scientifiche, cioè il fatto che fra più teorie che salvano lo stesso fenomeno ne riesco a scegliete una controllandola in quattro modi differenti (teorizzati da Popper)
– la semplicità con cui si può falsificare una teoria in opposizione alla difficoltà di verificarla empiricamente, azione per la quale servirebbero infinite osservazioni
Ottimo lavoro! Hai colto il senso della domanda elencando quelli ti appaiono i vantaggi dell’approccio di Popper, dunque la sua rilevanza epistemologica.
Popper come centro dell’epistemologia identifica la fondamentale asimmetria tra verificazione e falsificazione di una teoria scientifica: le osservazioni sperimentali a favore di una teoria non possono mai provarla definitivamente e basta anche solo una smentita sperimentale per confutarla. Quindi da singoli casi non si potrà mai ricavare una legge valida sempre e in ogni luogo, proprio perché non possiamo fare esperienza dell’universale. L’universalità è invece qualcosa he noi proiettiamo principalmente sulla realtà.
E dunque… Almeno sotto questo limitato profilo, su cui hai messo l’accento, trascurando altri aspetti, la sua teoria è importante? Innova, corregge, migliore qualche altra teoria? Ti sembra adatta a rendere conto del carattere scientifico di certe teorie?
Popper cerca di modificare e ridefinire questa visione scientifica del mondo originata dagli empiristi logici. Egli porta un metodo che definisce principio di falsificabilità per distinguere le teorie scientifiche da quelle non scientifiche. Questo sistema consiste nel definire una teoria scientifica se si riesce a verificare per quali condizioni essa venga confutata e definirla poi confermata solamente se non si siano trovate delle confutazioni. Identifica come non scientifica una teoria che essendo assai ambigua essa può essere verificata solamente all’interno della teoria stessa.
Ma secondo te questa teoria riesce o meno a risolvere i problemi lasciati aperti dagli empiristi logici? E’ rilevante?
In primo luogo, come riportato nell’unità didattica è importante delineare le principali caratteristiche del pensiero e le concezioni di Popper. Quest’ultimo è stato riconosciuto con una notevole importanza per la sua nuova concezione capace di distinguere le conoscenze definibili scientifiche e non, ossia dogmatiche. Da questo punto di vista, Popper assume un atteggiamento fin da subito scettico riguardo il metodo induttivo, ritenendolo inefficace e forviante al fine di giungere a delle conclusioni di carattere generale sia a causa delle impossibilità di studiare tutti i singoli casi che per gli stessi limiti del calcolo combinatorio. Oltre a ciò quest’ultimo critica anche il principio di versificazione, ossia il metodo che consente la capacità di escludere conoscenze dogmatiche da conoscenze di carattere scientifico e quindi falsificabili. Questo concetto ricopre una grande importanza all’interno del processo conoscitivo della realtà, infatti secondo la sua visione, ciò che lui ritiene falsificabile e quindi confutabile può essere definito come avente di carattere scientifico. Questo meccanismo è sicuramente innovativo poiché a differenza di ciò che si è sempre stati abituati a fare, ossia muoversi in maniera diretta, in questo caso tale meccanismo conoscitivo viene ripercorso a ritroso (inverte criterio positivista della verificazione), come se stessimo dimostrando per assurdo un problema di matematica. In questo caso quindi una determina teoria assumerà carattere scientifico solo se ammette delle possibilità grazie alle quali è possibile confutarla, invece, in caso contrario assumerà un carattere dogmatico. Quindi l’unico modo per confermare una determina teoria è in effetti se questa ha la possibilità in quel momento o in futuro di essere confutata. Nonostante ciò è doveroso distinguere una affermazione falsificabile da una affermazione falsa, infatti, sono due cose differenti poiché la prima in questo caso risulterebbe vera fino al momento in cui si riesce a cambiare idea a riguardo grazie a controlli esperimentali che la possono smentire. Viceversa, se una determina affermazione risultasse impossibile da confutare in qualsiasi maniera, ciò non acquisirebbe a priori carattere scientifico, anzi verrebbe definita esattamente l’opposto, ossia dogmatica. Tale approccio risulta però essere rischioso è impegnativo, perché impone che si cerchi sempre di cercare di confutare ogni teoria con qualsiasi metodo conosciuto al fine di renderle valide.
Quindi, secondo la visione di Popper le teorie più valide sono quelle che: reggono di più il confronto con le altre, che sopravvivono, si pongono maggiormente a un livello superiore dalla conoscenza di sfondo e che reggono con metodi rigorosi.
Popper stesso argomenta a riguardo come per esempio la capacità di prevedere un terremoto, difatti, in questo caso un evento del genere è impossibile da confutare, dunque è scarsamente falsificabile e quindi ha poco carattere scientifico, invece prevedere il magnitudo di uno specifico terremoto risulta essere falsificabile, anche se poco certo da indovinare.
Da un punto di vista più logico, Popper fa l’esempio delle rispettive teorie di Einstein (T3), di Newton (T1) e quella di Copernico (T2), dove oltre alla falsificabilità di T2 e T1 è importante che lo scienziato dia peso anche alla quantità di conseguenze vere che scaturiscono da entrambe, dove una vincerà sull’altra.
Evochi in maniera analitica e abbastanza precisa la teoria di Popper. Attenzione, tuttavia, a non confondere l’approccio falsificazionista col procedimento per assurdo. Non metti tuttavia in giusta luce perché la sua teoria sarebbe rilevante.
Il tratto più rilevante dell’approccio epistemologico di Popper riguarda sicuramente il così detto “metodo per falsificazione”.
Egli infatti sostenne che una qualsiasi teoria deve essere falsificabile per mezzo di esperimenti al fine di essere definita scientifica. Secondo il suo pensiero infatti non bastano un innumerevole numero di sperimentazioni per rendere veritiera una teoria; tuttavia è sufficiente un’unica contraddizione per renderla falsa.
Ogni teoria dunque, considerata oggigiorno veritiera, non è considerabile strettamente vera in quanto vi potrebbe essere un ulteriore sperimentazione che potrebbe vanificare tutta la teoria (vedi la fisica classica e Einstein).
Il nuovo metodo di Popper vede dunque una figura centrale di scienziato che dapprima formula una teoria verosimile per poi cercare di smentirsi da solo attraverso altre teorie e sperimentazioni: se la teoria è inconfutabile sarà considerabile veritiera.
Dunque, alla fine dell’intero processo, come previsto da Darwin, sarà avvenuta una selezione di teorie fino ad arrivare, scartando tutte le teorie confutate, alla più veritiera e inconfutabile.
Anche tu come altri riferisci aspetti rilevanti della teoria di Popper ma non spieghi a un immaginario lettore non consapevole perché questi aspetti sarebbero così importanti, se non in modo implicito.
Popper risulta essere innovativo poiché nega il carattere scientifico dell’approccio induttivo ritenendo che l’importanza di una grande quantità di prove a favore di una teoria scientifica sia sopravvalutata poiché ciò non crea una certezza. Riguardo ciò si può prendere l’esempio del tacchino positivista, formulato da Russel, che racconta come un tacchino che viene nutrito ogni giorno per grande parte della propria vita sempre allo stesso orario si crei una propria “legge scientifica” che è in grado di predire gli eventi e ogni giorno viene verificata, finché un giorno questo a quell’ora non viene nutrito, ma ucciso per il pranzo del padrone. Dunque un unico evento in contrasto con la teoria è in grado di confutarla rendendo inutile l’infinità di prove a favore di questa. Dunque Popper propone un nuovo approccio alla scienza che è noto con il nome falsificazionismo, questa teoria si fonda sull’argomento contronominale, secondo cui gli scienziati dovrebbero cercare di confutare una teoria piuttosto che controllarla empiricamente. Da qui otteniamo una corroborazione dell’ipotesi nel caso in cui questa superi positivamente queste prove. Per l’appunto una tesi scientifica per essere tale dovrebbe essere falsificabile, ossia dovrebbe avere al suo interno delle proposizioni logiche che potrebbero falsificare la tesi. Come ad esempio nella meccanica quantistica il fatto che tutte le particelle elementari abbiano la duplice natura di onda/particella,questa proposizione sarebbe molto facile da falsificarsi nel caso in cui si ritrovasse tra le particelle una che non lo facesse.
Hai colto aspetti rilevanti, soffermandoti anche su tratti originali che non abbiamo approfondito in aula (forse forte delle lezioni del prof. De Stefano). Tuttavia, se noti, hai perso un po’ per strada la questione fondamentale, relativa alla rilevanza di tutto questo. Avevi iniziato bene affermando “Popper risulta innovativo ecc.”, ma poi non hai insistito a sottolineare la novità, l’efficacia, la modernità o qualsiasi altro aspetto degno di rilievo dell’approccio di Popper.
“Quali secondo te i i tratti più rilevanti dell’approccio epistemologico di Popper? Motiva la tua risposta facendo particolare riferimento al modo in cui Popper cerca di risolvere i problemi lasciati aperti dall’empirismo logico.” Nella mia risposta ho preso in considerazione questa domanda che non richiede esplicitamente di spiegare quali siano i tratti innovativi della teoria, ma solamente quelli che la differenziano dall’approccio degli empiristi, dunque ritengo che la mia risposta sia esaustiva al punto giusto, senza esasperare il carattere innovativo generale ma piuttosto concentrandomi sul principale tratto di modernizzazione della sua teoria. Poi ho approfondito quelli che erano tratti piuttosto rilevanti di cui sono venuta a conoscenza grazie alle lezioni del prof Destefano, approfondendo la mia risposta con fonti esterne, dunque credo di essere stata ben più esaustiva di altri a cui ha elogiato la risposta nonostante avessero portato in modo sintetico anche meno concetti rispetto a me.
Marsona, mi rincresce che tu non abbia accolto le mie osservazioni. E’ tuo diritto. Medita, comunque, sulle mie indicazioni, anche nel caso che tu avessi ragione e io torto. Non credo di avere criticato la tua risposta per “partito preso” o per pregiudizio nei tuoi confronti che, anzi, semmai sarebbe favorevole, dati i tuoi precedenti. Dunque, se l’ho fatto, è perché, a ragione o a torto, appunto, ho pensato che tu potessi fare meglio (anche qui, non è saggio confrontarsi con altri, che magari ho incoraggiato più di quanto a te potrebbe essere sembrato giusto, perché ogni replica è personalizzata e commisurata a quello che secondo me è il margine di miglioramento di ciascuno). La domanda più utile per te stessa che avresti potuto farti non è: “E’ giusta questa critica di Giacometti?”, ma è quest’altra “Come mai quel professore così intelligente e bravo mi ha fatto questa critica, che a me sembra comunque eccessiva o sbagliata?” La seconda domanda è più utile perché in futuro potrai sempre trovare “valutatori” il cui giudizio non troverai giusto, ma dal cui giudizio comunque dipenderai, e farei bene chiederti che cosa avresti potuto fare o potrai ancora fare per migliorare agli occhi di queste persone.
Vengo ora al merito della questione. Si trattava di trovare i tratti più rilevanti dell’approccio di Popper motivando la risposta, giusto? Il riferimento agli empiristi logici doveva servire a sottolineare la rilevanza dell’approccio di Popper, non semplicemente per evidenziare le differenze tra Popper e gli empiristi logici. Ora, come ho riconosciuto, tu hai affermato che Popper innova (all’inizio e a metà della tua risposta quando dici che il suo è un “nuovo approccio”). Ma, affinché possa essere rilevante, esso dovrebbe anche essere migliore, non credi? Altrimenti potrebbe rapidamente finire nel “dimenticatoio” e non avere seguito (il titolo dell’esercizio, tra l’altro, faceva riferimento all’importanza dell’approccio di Popper, che è quasi sinonimo di rilevanza). On line trovi questa definizione di rilevanza: “L’importanza specifica di un fatto commisurata agli effetti raggiunti o raggiungibili”. Hai parlato degli effetti dell’approccio di Popper? Che cosa avresti potuto, ad esempio, scrivere per soddisfare il quesito? Qualche riga di questo tenore: “Per tutti i caratteri fin qui messi in luce dell’innovativo approccio di Popper esso appare senz’altro più avanzato di quello degli empiristi logici perché ci aiuta meglio a discriminare tra scienza e non scienza, perché salva il valore euristico della filosofia e della metafisica, perché ecc. ecc.” Insomma Popper è tanto più rilevante quanto più si rivela utile a noi, che ne siamo eredi, quando affrontiamo la questione epistemologica. Se rileggi con attenzione la tua risposta tu sei entrata in dettagli molto significativi e rilevanti dell’approccio di Popper, certo, ma non hai speso molte parole per chiarire al tuo lettore perché tutte le caratteristiche che hai evidenziato fossero tali, cioè, appunto, significative e rilevanti. Dovevi certamente riferirti all’empirismo logico ma non solo per sottolineare le differenze di Popper rispetto a questo approccio, bensì anche per motivare la loro rilevanza, l’importanza di queste differenze.
Non mi piace in genere fare confronti, ma in questo caso un confronto potrebbe essere utile, a scopo esplicativo, per il beneficio di tutti i nostri lettori. Eleonora apparentemente non ha scritto cose molto più approfondite delle tue, anzi, la sua risposta è forse meno ricca di dettagli sull’approccio di Popper della tua. Tuttavia, in un passo, Eleonora scrive: “I principali vantaggi di questo metodo sono ecc.”. Hai letto? “Vantaggi”. Eleonora esce dalla mera narrazione delle caratteristiche della teoria di Popper, ma si assume la responsabilità di esprimere una valutazione personale sui vantaggi dell’approccio di Popper rispetto a quello degli empiristi logici (almeno implicitamente). Dunque sottolinea la rilevanza di questa teoria.
Chiarito tutto questo, come del resto ho già fatto, al di là della pertinenza solo parziale (a mio giudizio, che è fallibile) della tua risposta rispetto al quesito, la tua risposta mostra senz’altro come tu abbia colto le cose più significative e interessanti della teoria di Popper (anche se non le hai sottolineate come tali).
Popper fu un filosofo tedesco noto per aver risolto molti problemi del cosiddetto empirismo logico. Innanzitutto cercò di demarcare le proposizioni con valore scientifico da quelle non scientifiche, cosa innovativa visto che fino a poco prima si demarcavano le proposizioni dotate di significato da quelle non aventi significato, e successivamente per definire appunto quali di queste teorie fossero scientifica introdusse il criterio della falsificabilità, sostituendo l’antico criterio di verificazione. Questo nuovo approccio fu innovativo ma risultò soprattutto vincente visto che “smascherava” le cosiddette teorie generiche, seppur verificabili, ed esaltava come teorie scientifiche quelle maggiori esposte alla falsificazione. inoltre, attraverso il Modus Tolles fece capire che infinite verifiche non rendevano una teoria vera tuttavia bastava una sola smentita per rendere la teoria non verificata. Le teorie che da quest’ultimo esperimento rimasero vere vennero dette verosimili o temporaneamente vere visto che potevano sempre ricorrere ad una smentita. Per la tradizione del pensiero la scienza si fondava sull’induzione intesa come procedimento che va dal particolare all’universale tuttavia Popper affermò l’impotenza di questo metodo poichè quanto numerose potessero essere le osservazioni non erano mai capaci di produrre teorie universali (ex. il tacchino dopo numerose osservazione aveva generalizzato che gli davano sempre da mangiare alle 9 ma a natale lo uccisero); Secondo lui, quindi, la scienza procedeva in maniera ipotetica-deduttiva ovvero partendo da un’ipotesi relativa ad una legge generale e proprio dal controllo di quest’ultima si scopriva se si poteva salvare il fenomeno come avvenne per la teoria eliocentrica. In conclusione penso di aver compreso che i tratti più rilevanti furono questo nuovo approccio attraverso il metodo di falsificazione, la negazione del metodo induttivo, la demarcazione tra proposizioni con valore scientifico e quelle non scientifiche e quindi la smentita del metodo di verificabilità ma soprattutto la critica al marxismo e alla psicoanalisi considerate dottrine omniesplificative.
La tua risposta è davvero ricca e informativa. Dimostra che hai seguito con attenzione anche le mie videolezioni e che non hai ceduto alla tentazione di copiare magari da qualche sito una risposta preconfezionata. Rimane un po’ debole e poco personale il tuo tentativo conclusivo di rispondere al quesito fondamentale, relativo alla rilevanza dell’approccio di Popper. Ti limiti a riprendere i tratti fondamentali della sua teoria, ma non argomenti perché questi sarebbero per te così importanti.
Credo che i tratti più importanti dell’approcci di Popper si trovino nel’uso del criterio di falsificabilità come determinante per la scientificità delle teorie, e nella loro categorizzazione in base al grado di questa caratteristica; uno dei vantaggi che il suo approccio porta, si può vedere nel non dover più trattare delle proposizioni come vere o false “a prescindere”, permettendo quindi di eliminare alcuni dei problemi che l’empirismo logico comportava e quindi di concentrare meglio il dibattito escludendo, tramite la demarcazione, idee non descrivibili come scientifiche per la loro stessa formulazione. Inoltre, l’approccio di Popper permette di poter misurare la falsità (o viceversa, la verosimiglianza se si prende il criterio contrario) di una teoria attraverso la valutazione della facilità di confutazione, permettendo di dare maggiore credito a teorie sì dimostrate come false, ma migliori, rispetto ad altre, dal punto di vista scientifico/metodologico; ciò vuol dire che, nonostante le teorie confutate vengano raccolte nello stesso insieme (come le “specie estinte” in ambito evoluzionistico), è possibile tracciare un progresso scientifico che si avvicina e tende verso delle teorie più verosimili (ma sempre confutabili, per definizione, solo molto più utili e difficili da dimostrare come false).
Metti opportunamente l’accento sui tratti della teoria di Popper che ti appaiono più rilevanti, motivando, almeno in parte, la tua predilezione. Non è chiarissimo in che senso grazie a Popper non si debba “più trattare delle proposizioni come vere o false “a prescindere””. Forse intendevi riferirti al fatto che ci si debba più preoccupare del fatto che una proposizione abbia o meno significato (non se essa sia vero o falsa). Oppure al fatto che Popper non escluda che vi siano “verità metafisiche”, come p.e. l’esistenza di Dio, ma ci offre un criterio per riconoscere come non scientifiche le corrispondenti proposizioni.
L’approccio epistemologico di Popper è caratterizzato dal suo principio di falsificabilità grazie al quale non solo riesce a distinguere scienza e non scienza, ma ammette che anche teorie non falsificabili possano avere senso.
Per lui ciò che demarca una teoria scientifica è la sua confutabilità, infatti se essa è talmente confusa da non poter essere contestabile non è scientifica.
Inoltre Popper non condivide il principio di verificazione degli empiristi logici siccome questo non permette di scartare dalle teorie scientifiche alcune idee sempre verificabili, per questo formula nuovi metodi per controllare le teorie attraverso il confronto logico delle conclusioni tra loro, l’indagine della forma logica, il confronto con altre teorie e il controllo della teoria.
Anche tu non spieghi perché questa teoria sarebbe rilevante e più avanzata di altre.
Popper critica il principio di verificazione usato dagli empiristi logici, e introduce quello di falsificabilità, che divide il discorso scientifico da quello non scientifico; il primo principio divide quest’ultimi, il secondo distingue le proporzioni significanti dal quelle non. Inoltre per Popper una teoria è scientifica solamente se è falsificabile, cioè é vera solo se non può essere confutata, altrimenti non lo è. Perché queste siano false bisogna usare il criterio di verosimilitudine, che ci fa capire quale delle ipotesi si avvicini di più al vero; questo però non ci permette di capire se le teoria è sempre valida o può cambiare nel corso del tempo.
Giusto, ma perché tutto questo sarebbe rilevante? Perché si tratta di un approccio più avanzato di quello p.e. degli empiristi logici? Attenzione al quesito!
Propper introduce il principio di falsificabilità criticando il principio utilizzato dagli empiristi logici, ovvero quello di veridificazione che stabilisce che un concetto sia vero solo se verificato escludendo tutte quelle affermazione come ti amo, Dio esiste ecc… Per Propper invece una teoria è scientifica solo se è possibile falsificarla. Per capire se le teorie sono false si utilizza il criterio di verosimilitudine, che però stabilisce la loro veridicità immediata non escludendo che essa possa cambiare nel tempo.
Sintetico, ma informativamente corretto. Tuttavia non hai affatto risposto al quesito. Perché tutto questo ti sembra rilevante, ammesso che sia così?
Dal mio punto di vista i tratti più significativi sono la fallibilità e la falsificabilità: con il primo concetto Popper indica il carattere di una teoria la quale non risulterà mai certa e avrà sempre qualche parte sbagliata in essa (concetto molto importante che crea nella mentalità delle persone la consapevolezza del’esistere in un mondo che non sapremo mai descrivere con certezza); mentre il secondo carattere, quello della falsicabilità, indica il pensiero secondo cui una teoria scientifica risulta essere più coerente alla realtà se essa regge il confronto con i casi limite di essa, ovvero se se regge il confronto con le situazioni che potrebbero smentirla.
Popper cerca di i problemi dell’epistemologia contemporanea a lui attraverso la visione evoluzionistica di essa: Popper infatti pensa che con l’andare avanti del tempo verranno formulate ipotesi e teorie sempre più veritiere (attinenti alla realtà), nonostante anch’esse non potranno essere completamente accertate.
Hai colto aspetti rilevanti, ma non ho capito bene perché ti sembrino tali, in che cosa, ad esempio, rappresentino un progresso rispetto ad altre teorie. Attenzione a non scivolare dal “rispondere a tono” alla mera narrazione (“Popper cerca di.. i problemi ecc.”).
Popper critica il principio di verificazione di Schlick, quindi crea il suo principio di falsificabilità che voleva distinguere ciò che era scientifico da ciò che non lo era. Grazie al suo approccio si salvarono le parti puramente teoriche delle teorie che prima gli empiristici non prendevano in considerazione. L’approccio di Popper portò un altro vantaggio perchè per falsificare una teoria è sufficiente una sola osservazione che la smentisca, invece con l’approccio empiristico per verificare una teoria dovevo fare infinite osservazioni per confermare la sua veridicità.
D’accordo, ma sei un po’ troppo sintetica, non trovi?
A mio parere, il tratto più rilevante dell’approccio epistemologico di Popper è il fatto che, invece che cercare di verificare una teoria come gli empiristi logici, egli tenta di falsificarla.
Popper capisce che la verificazione dell’empirismo logico non è sufficiente a dimostrare che una teoria sia scientifica, infatti quest’ultima può avere una corretta evidenza empirica ma una spiegazione errata. Utilizzando il metodo della falsificazione è più semplice stabilire se una teoria sia scientifica o meno, in quanto, secondo il modus tollens, se una teoria è falsa non supera la prova di falsificazione mentre se essa la supera è scientifica.
Non è del tutto chiaro perché il modus tollens sia così rilevante. Attenzione all’esposizione: “quest’ultima [teoria] può avere una corretta evidenza empirica ma una spiegazione errata”. Una teoria (sbagliata) può corrispondere ai fenomeni (salvarli, “spiegarli”), ma essere falsa. La “spiegazione” sembra funzionare, dunque non è dalla spiegazione che si vede che la teoria è falsa.
Secondo me i tratti più interessanti dell’approccio di Popper sono i seguenti:
-Partendo da una critica a Schlick, secondo la quale il criterio di verificazione non consente di escludere concezioni sempre verificabili come il Cristianesimo, che riesce a dare una spiegazione di qualsiasi fenomeno all’interno della propria teoria, che risulta dunque troppo ampia e ambigua, Popper introduce un criterio di demarcazione tra discorso scientifico e non scientifico. Questo è noto come principio di falsificabilità: una teoria è scientifica se chi la elabora prevede che essa possa essere confutata in maniera empirica.
-Egli non considera le teorie non falsificabili come prive di senso, al contrario degli empiristi logici, ma sono piuttosto ispirazione per il progresso scientifico.
-Ogni affermazione falsificabile è vera fino a prova contraria, ossia fino a quando un controllo sperimentale la smentisce.
-Salva le parti teoriche delle teorie scientifiche che non sono verificabili empiricamente.
-Valorizza l’aspetto deduttivo della scienza, ovviando ai limiti dell’induzione, alla quale avevano fatto ricorso gli empiristi per giustificare le leggi universali.
Buon elenco di tesi popperiane. E’meno evidente la ragione per la quale tali tesi ti appaiano così rilevanti. Attenzione al rischio di sovrapposizione, nel discutere un autore, tra i riferire le sue tesi e il sottolinearne la rilevanza (leggi la mia discussione con Marsona al riguardo).
A mio parere l’importanza dell’approccio di Popper sta nel fatto che quest’autore critica il principio di verificazione degli empiristi logici come Schlick (perché a suo avviso non consente di escludere dal novero delle teorie scientifiche una serie di concezioni sempre verificabili) e introduce il principio di falsificabilità come criterio di demarcazione tra criterio scientifico e non scientifico . In base a questo criterio una teoria non è scientifica quando è abbastanza ambigua da non poter essere confutata in nessun modo concepibile, invece può essere considerata scientifica se chi l’ha elaborata sa specificare che cosa dovrebbe accadere perchè la teoria sia confutata. Quindi per Popper l’unico modo per trovare conferme a una teoria è tentare seriamente di confutarla. Questo suo approccio permette di salvare le parti puramente teoriche delle teorie scientifiche e di distinguere in esse le porzioni puramente teoriche da quelle empiriche.
Evochi una serie di tratti della teoria di Popper, dici che sono importanti, ma non dici perché. Stranamente l’elenco dei tratti caratterizzanti la teoria sembra un “copia & incolla” dalla pagina su Popper del mio sito…
Karl Popper, in seguito alla crisi del positivismo del Novecento causata dalla nascita di nuove teorie come, per esempio, quella della relatività o quella della meccanica quantistica, cerca di risolvere alcuni limiti dell’empirismo logico come per esempio il principio di verificazione e l’impossibilitá di arrivare a delle conclusioni generali partendo dalle osservazioni.
Contestando questi problemi Popper riesce a dare dei vantaggi in quanto dice che la scienza deve procedere con il metodo ipotetico-deduttivo e non attraverso il metodo induttivo siccome mostra appunto i limiti elencati sopra.
Popper in questo modo è riuscito a salvare la parte teorica delle teorie scientifiche e ha dedotto la falsificabilitá di una teoria e quindi è riuscito ad andare contro le difficoltá di verificare tale teoria con infiniti casi di osservazione.
Riguardo l’approccio epistemologico di Popper, e in particolare il modo in cui prova a risolvere i problemi degli empiristi logici, l’aspetto che ritengo più rilevante è la scelta del metodo deduttivo per formulare il suo criterio di falsificabilità, rispetto a quello induttivo che avevano scelto gli empiristi logici come Schlick o Hempel. Infatti Popper, proponendo un criterio basato sulla ricerca di una possibile confutazione, piuttosto che innumerevoli conferme, ovvia ai limiti caratteristici dell’induzione, in quanto se una teoria viene verificata tramite il criterio induttivo degli empiristi logici non è necessariamente vera, ma se una teoria viene confutata, quindi applicando il criterio di Popper, è sicuramente falsa.