Dopo avere studiato le pagine del manuale e i documenti (estratti dalla Magna Charta) fin qui assegnati (dal manuale di storia, vedi le unità didattiche finora svolte, con particolare riguardo a quella relativa alle vicende inglesi), dai una scorsa rapida al testo complessivo della Magna Charta libertatum (che qui puoi scaricare), senza soffermarti sulle singole norme (salvo gli artt. 39 e 61 che sono riportati anche sul manuale e che abbiamo letto in aula), per farti un’idea del suo contenuto (del modo in cui il re si esprime e del genere di concessioni che fa); quindi rispondi al seguente quesito.
- A tuo parere la Magna Charta è più un accordo di tipo feudale (dunque tipicamente “medioevale”, tradizionale, culturalmente arretrato) tra un signore (il re) e i suoi vassalli (i baroni) a reciproco vantaggio o è veramente l’inizio di nuovo modo, “moderno”, di concepire lo Stato e, in particolare, il potere regio, come un potere controllato e limitato da quello di altri organi e vincolato al rispetto della legge (come nel moderno stato “costituzionale” o liberale o stato di diritto)? Argomenta la tua posizione citando, se credi, questo o quel passo della Magna Charta (o altre fonti, come p.e. l’intervista a Igor Mineo ecc.).
La Magna Carta del 1215 é un documento che però a differenza Degli altri trattati segna un momento di svolta: per la prima volta nella storia vengono riconosciuti dei diritti agli uomini liberi e vengono adottati provvedimenti per definire il rapporto dell’aristocrazia e dei cittadini nei confronti del re. Con questo documento si ebbe un primo passo verso una costituzione di tipo monarchico-parlamentare quindi una svolta nella storia. Aiutò il progresso perché sancì le libertà individuali e favorì il processo di inclusione dei cittadini nelle istituzioni, limitando quindi il potere del re. I cittadini quindi erano riusciti ad ottenere dei diritti, inizio di un nuovo mondo politico e civile.
Come detto in aula, è una buona analisi, anche se potevi esplicitare in conclusione il senso della tua interpretazione, rispondendo espressamente al quesito proposto.
La Magna Charta Libertatum è il primo documento con cui il re Giovanni Senza Terra riconobbe i diritti dei feudatari, della Chiesa, delle città inglesi e di tutti gli uomini liberi, nei confronti del sovrano d’Inghilterra.
Questo documento, secondo la mia opinione, sta alla base del modo odierno di concepire il potere dello Stato sui cittadini, ma in alcuni passi rimane ancora legato al sistema feudale.
La presenza di “baroni” che amministrano alcune zone del regno, per esempio, ricorda il sistema feudale. Inoltre, nell’articolo 61, viene richiesto che “I baroni eleggano venticinque baroni del regno che desiderano, allo scopo di osservare mantenere e far osservare con tutte le loro forze, la pace e le libertà che ad essi abbaiamo concesso e che confermiamo con questa nostra carta”.
Tuttavia troviamo anche alcuni rimandi al diritto odierno, ad esempio nell’articolo 39 viene introdotta una “giuria” composta da pari della persona processata per evitare ingiustizie, mentre nell’articolo 61 viene indicata la possibilità di una pena alle persone di potere nel caso in cui non adempiano agli obblighi citati nel documento.
Pertanto possiamo considerare la Magna Charta una base per il diritto odierno con alcuni rimandi al feudalesimo.
Come detto in aula, hai risposto in modo articolato e argomentato, tranne, forse, che nel penultimo blocco, in cui avresti potuto esplicitare in che senso il testo che citi “giochi a favore della tua tesi.
Ritengo che la Magna Charta sia alla base del costituzionalismo moderno al momento che presenta innovazioni come il reciproco controllo dei poteri e la limitazione del potere reale. Questo documento è importante perché viene messo in luce che per la prima volta la legge del paese è stata decisa da una volontà collegiale, composta dal re e dai baroni. Quest’ultimi formavano un collegio che aveva il diritto di mettere in discussione e giudicare l’autorità reale, denunciando qualsiasi sua trasgressione dei principi della Magna Charta. Nonostante il documento sia probabilmente nato con lo scopo di ottenere vantaggi reciproci tra il re e i baroni, quindi i suoi vassalli, ritengo che questo non è un accordo di tipo feudale in quanto l’Inghilterra, rispetto alla Francia, riuscì ad evitare che il potere si frammentasse e a mantenerlo centralizzato: i baroni avevano quindi poca autonomia nei loro domini e condividevano il potere con il re.
Come detto in classe, ottima e articolata risposta, che si segnala anche per proprietà di linguaggio.
Penso che la Magna Charta possa essere stata una nuova maniera di concepire lo Stato in favore soprattutto dei baroni e classi alte, ma potrebbe pure avere aiutato il popolo contadino e ceti più bassi. Ciò significa che forse la Magna Charta potrebbe essere considerata un precedente all’attuale “constituzionalismo”, non solo per la presenza di una carta, oggetto che dimostra per iscritto i fatti e che per questo non potrebbero cambiare ed essere violati, ma anche per il controllo dei poteri, la loro limitazione, il concetto di diritto-dovere tra re e nobili e soprattutto la divisione corretta dei vari poteri. Questa potrebbero avere contribuito a creare un ordine e migliorare i rapporti, portando così ad una migliore amministrazione del regno.
Risposta interessante e originale. Pertinente il riferimento alla forma scritta della Charta, che, in quanto tale, a prescindere cioè dal contenuto del testo, è indice di “modernità” (va nel senso della codificazione del diritto, controcorrente rispetto alla tradizione anglonormanna della common law)
La Magna Charta mette per iscritto i diritti dei feudatari, della Chiesa, delle città inglesi e degli “uomini liberi” (escludendo quindi i servi del popolo) nei confronti del sovrano d’Inghilterra, limitandone i poteri.
A mio parere è da considerare come un’evoluzione del contratto feudale per consacrare i principi alla base del feudalesimo e riportare il re nella legalità dal momento che aveva violato i principi del rapporto feudale chiedendo tasse gravose ai sudditi in vista delle battaglie contro la Francia.
Come accennato in aula, il fatto che si tratti di “evoluzione del contratto feudale” non chiarisce fino in fondo se si tratti di una soluzione moderna o, piuttosto, tutto sommato ancora medioevale.
Penso che la Magna Charta non sia un tipico accordo di tipo feudale, infatti poneva dei limiti al sovrano e riconosceva diritti ai sudditi garntendo il diritto alla giustizia, come dice il punto 40 (40. A nessuno venderemo, negheremo, differiremo o rifiuteremo il diritto o la giustizia.)
Anche il punto 38 ritengo sia significativo (38. Nessun balivo d’ora in poi potrà portare in giudizio un uomo sulla base della propria affermazione, senza produrre dei testimoni attendibili che ne provino la veridicità).
Ti concentri opportunamente su elementi legati all’amministrazione della giustizia, che appaiono obiettivamente innovativi. E’ molto apprezzabile che ti sia data la pena di leggere o, almeno, di scorrere il testo integrale della Charta.
L’accordo fatto dal re Giovanni Senzaterra con i suoi inferiori per aver violato i principi del feudalesimo, inponendo tasse molto elevate durante le guerre contro la Francia secondo me può essere considerato un accordo moderno. Questo perché l’imperatore riconosce le sue colpe e per farsi perdonare è costretto a concedere alcune libertà e privilegi. Non deve essere considerato un contratto feudale bensi un evoluzione di esso perché riporta il re nella legalità mostrando che anch’esso era legittimato a rispettere la legge.
Capisco il senso della tua risposta, ma devi prestare attenzione al lessico. Se parli di “diritti” puoi riferirti a disposizioni “moderne”, ma si parli di “privilegi” (anche se ti riferisci alla stesse cose) resti in una logica medioevale. Inoltre Giovanni era re d’Inghilterra, non imperatore!
Dopo una serie di lotte tra re Giovanni Senza Terra e Guglielmo I il Conquistatore e i baroni, il re ebbe la peggio in una battaglia in Francia e fu costretto a scrivere la Magna Carta, che erano una serie di leggi con cui riconobbe i diritti dei feudatari, della Chiesa, delle città inglesi e di tutti gli uomini liberi. Per questo motivo la Magna Carta rappresenta un cambiamento radicale della visione legislativa dell’epoca, infatti trova il sovrano ad avere un potere sempre più limitato a favore del popolo in modo tale da aumentare i diritti cittadini. Ad esempio la ventunesima legge dice :”Conti e baroni non siano multati, se non dai loro pari, e se non secondo la gravità del reato commesso.” possiamo vedere che così facendo il re non avrebbe più potuto mettere multe ai conti per resoconto personale e avrebbe garantito più libertà. La Magna Carta può essere considerato il primo agglomerato di leggi che vigono ancora oggi in alcuni stati e che è stato una base per quasi tutti gli stati europei grazie alla sua modernità.
Come detto in aula, le sezioni della Charta che citi possono certamente venire lette in chiave “moderna”, ma non è la sola lettura possibile. Che c’entra Guglielmo il Conquistatore? Si tratta del primo re d’Inghilterra di stirpe normanna, antenato di Giovanni senza terra (si risale alla seconda metà del XI sec.).
A mio parere la Magna Charta è un testo che rappresenta uno dei passi fondamentali verso la civiltà moderna. Essa infatti, nonostante fosse nata come accordo di fedeltà tra sudditi e sovrano, quindi come un rapporto tipico del feudalesimo, è più permissiva e riconosce diritti (stabiliti da un collegio di 25 baroni ) anche ai sudditi (art.39) limitando talvolta il potere del re. Questo , a mio parere, è il concetto alla base della società odierna che dovrebbe vedere tutti gli individui alla pari , e quindi concedergli gli stessi diritti limitando il potere delle cariche politiche.
Ottima riflessione. Riconosci il debito della Charta alla cultura medioevale ma simultaneamente ne sottolinei gli elementi di modernità (come il riferimento a tutti i sudditi o cittadini liberi del regno).
A mio parere la Magna Charta è un accordo che porterà all’inizio di innovo modo moderno di concepire lo stato, poiché poneva dei limiti al governo sovrano e dava più diritti ai sudditi.
Si pensa però che il vero scopo dei re e sei baroni in realtà fosse quello di dare dei privilegi ai sudditi per assicurarsi la loro fedeltà e che quindi entrambe le parti ne ricavassero un vantaggio.
Le ultime considerazioni sembrano ricondurre a una logica tipicamente “medioevale”…
La Magna Charta è sicuramente un punto di svolta per quanto riguarda la costituzione inglese, ma anche un punto di riferimento per altri stati, infatti grazie a questo documento si ebbe un vero e proprio distacco dalla forma di governo feudale, il potere viene (non del tutto) equamente diviso tra il re e i suoi baroni. Un esempio dell’abbassamento dell’autorità del re è l’articolo 61, esso pone degli obblighi che vanno contro l’interesse del sovrano: permette ai baroni di eleggere gli altri baroni (potere che prima era esclusivo del re), inoltre, sancisce che nel caso in cui il sovrano o un suo funzionario recasse danno ad almeno 4 baroni, questi avevano diritto ad avere un risarcimento e in caso di mancato risarcimento entro 40 giorni, tutti e 25 i baroni avevano il diritto di mettere pressione al re , prendendo terre, assediando castelli (in modo da tenere al sicuro la regina e i figli del re).
Descrivi con precisione il contenuti dell’art. 61 della Charta, ma sei forse un po’ frettoloso a considerarlo esempio di “distacco da una forma di governo feudale”. Come precisato in aula, era tipico del Medioevo “patteggiare” accordi tra i signori e i loro vassalli, a beneficio di entrambe le parti (concepite quasi come soggetti privati).
Nel 1215 Giovanni Senzaterra, re d’Inghilterra, creò la Magna Charta Libertatum, il primo documento che riconosceva in forma scritta i diritti della Chiesa, dei feudatari e di tutti gli uomini liberi. Questo documento si può considerare come un miglioramento e un’evoluzione dell’antico contratto feudale. Di conseguenza, secondo me, la Magna Charta segnò l’inizio di un nuovo modo di vedere le cose, dove il potere del re si iniziava a ridimensionare e diminuire rispetto a quello di un tempo. Basti pensare che dopo questo documento il re non aveva più tutto il potere giudiziario infatti gli arresti e le condanne venivano decisi da organi esterni. C’è da tenere conto, però, che in origine essa agevolava solo i diritti dei nobili e dell’alto clero ignorando le persone appartenenti a classi sociali inferiori solo nei secoli successivi questa mentalità cambiò.
Una risposta equilibrata e ben argomentata. Non prendi una posizione troppo netta, perché riconosci e spieghi la difficoltà di farlo.
La Magna Carta garantì la tutela dei diritti della chiesa, la protezione ai baroni dalla detenzione illegale, la garanzia di una rapida giustizia e la limitazione sui pagamenti feudali alla corona. Anche se sembra agevolare solamente la parte più ricca della società dell’epoca secondo me può essere considerata come un modo “moderno” di vedere le cose; infatti il re dopo questo documento non poteva più occuparsi del potere giudiziario e poteva essere accusato.
Sottolinei in conclusione un tratto effettivamente moderno. Si tratta dell’anticipazione di quello che oggi chiamiamo “stato di diritto” per cui tutti sono sottoposti alla legge, compresi coloro che la fanno o la applicano.
La Magna Charta è il primo documento che riconosce in modo chiaro i diritti della chiesa,degli uomini liberi e dei feudatari . Con la Magna Charta si assiste ad un cambiamento quasi radicale che comporta la diminuzione dello strapotere del sovrano che per esempio non avrà più tutto il diritto giudiziario e penale e saranno nominati organi esterni per gestire queste mansioni. Questo documento sembra un po’ incompleto in quanto riguarda solo I diritti delle classi nobili e non dei cittadini appartenenti alle classi sociali inferiori.
Quello che scrivi è vero, ma, come precisato in aula, è da dimostrare che la limitazione del potere di un sovrano si un’operazione così moderna. Essa potrebbe anche venire interpretata in una logica feudale, mentre si potrebbe considerare, in quest’epoca, innovativo il governo centralizzato e tendenzialmente assoluto di un Federico II di Svevia, che anticipa in molti aspetti il moderno stato burocratico e razionale.
La Magna Charta, a mio parere, fu un documento che pose le basi per lo sviluppo di una nuova mentalità, revisionando il potere del re. Ad esempio il potere giudiziario verrà gestito non più solo ed esclusivamente dal re, ma anche da altre istituzioni.
Ma questo la rende più moderna o più medioevale?
Giovanni senza terra crea il primo documento dove vi erano scritti i diritti della Chiesa, degli uomini liberi e dei feudatari. Grazie a questo documento ci sarà un’ evoluzione rispetto al feudalesimo quindi un nuovo modo di vedere le cose infatti il re inizia a perdere potere, infatti esse non avrà più potere giudiziario. Però questo documento continuò a favorire i ricchi/ benestanti ruispetto alle classi sociali inferiori
E dunque? Come rispondi al quesito proposto? Manca la risposta vera e propria.
A mio parere è più corretta la seconda ipotesi, perché la magna charta si può considerare come un’evoluzione del contratto feudale per consacrare i principi alla base dello Stato feudale e riportare il re nella legalità, concedendo così dei diritti ai cittadini. Inoltre il re non aveva più il completo controllo del potere giudiziario, ma alcune decisioni venivano prese da altre figure preposte a gestire la giustizia.
Possiamo ad esempio citare l’articolo che vieta al sovrano di imporre nuove tasse senza il previo consenso del parlamento.
La tua ipotesi è chiara, ma mi è meno chiara la sua giustificazione.Se la Magna Charta può essere considerata un’evoluzione del contratto feudale come può essere considerata moderna? Ci si aspetterebbe che costituisse un documento di nuovo tipo, che rappresentasse una rottura con le pratiche feudali…
La Magna Charta può essere considerata, a mio parere, come una specie di collegamento tra l’antica mentalità medievale e quella moderna.
Alcuni articoli sono considerabili più medievali perché mettono in luce dei modi di pensare tipici dell’epoca e non appartenenti alla società moderna (quelli riguardanti ereditarietà dei terreni, custodia dei figli e dei beni materiali per fare degli esempi), mentre altri, invece rispecchiano di più la visione odierna del mondo e possono essere considerati come un primo segno di ammodernamento e sviluppo della mentalità. (es. 35. Che vi sia una sola misura di vino, birra e frumento in tutto il regno; e cioè il londinese, e un’unica altezza, per panni di diversa (bianca e rossa) tintura, cioè di un braccio da un bordo all’altro; lo stesso sia per i pesi e altre misure. UNITA’ DI MISURA UNIFICATE ; 40. A nessuno venderemo, negheremo, differiremo o rifiuteremo il diritto o la giustizia. DIRITTI STABILITI E NON NEGABILI)
Concludendo, si può dire che questo documento, nonostante abbia parecchie reminiscenze delle sue origini medievali, possa essere considerato come un passo in avanti nel diritto civile e un avanzamento verso l’odierna concezione di Stato.
Ottime riflessioni, soprattutto perché cogli la modernità della Charta in articoli diversi da quelli più squisitamente politici segnalati in aula e sul manuale. Ti sei forse ispirato al documentario su Federico II? Anche lui cerca di unificare pesi e misure, provvedimenti considerati dagli storici tipicamente moderni