Un’altra implicazione indiretta dell’eliocentrismo è il principio di inerzia. Il principio di inerzia, infatti, è connesso con la relatività del moto, se si ammette che il cosiddetto “moto naturale uniforme”, tipico moto inerziale, altro non è che una forma di “quiete”, considerata all’interno di un diverso sistema di riferimento. L’estensione di questa considerazione ai moti accelerati, come è noto, è alla base della teoria della relatività generale di Einstein che propone, infatti, un’ulteriore estensione del principio di inerzia.
La domanda, ora, è se anche i Greci fossero giunti a trarre tutte le conclusioni delle loro “scoperte”. Indipendentemente dal modo in cui ci giunsero, vi è un passo di Erone (II a.C.) che documenta come il principio di inerzia, in quanto strettamente connesso al concetto di attrito, fosse noto:
Dimostreremo che i pesi in una tale posizione [posti cioè su un piano orizzontale privo di attrito] possono essere mossi da una forza minore di qualsiasi forza data.
Lucio Russo ricorda le anticipazioni di tale nozione presso i filosofi atomisti.
In Galileo l’enunciazione del principio di inerzia suona:
Qualsiasi mobile, su un piano equidistante dall'orizzonte, sarà mosso da una forza minima, anzi anche da una forza più piccola di qualsivoglia altra forza.
Si direbbe che Galileo riprenda quasi alla lettera Erone senza citarlo!