Possiamo leggere il nostro tempo alla luce di 7 “crisi” di cui siamo “figli” o “eredi” (tenendo, tuttavia, presente, che la parola “crisi” non ha solo un significato negativo, ma, in greco, significa “giudizio”, “separazione”, momento di passaggio che richiede decisioni in vista di un cambiamento).
1. La crisi “permanente” nel Medio Oriente tra Israeliani e Palestinesi, cfr. il primo capoverso di questa pagina e questo video in inglese. Ecco la mia videolezione al riguardo:
2. La crisi economica degli anni Settanta (1973), cfr. questa pagina e questa scheda video. Ecco la mia videolezione al riguardo:
3. La crisi delle culture politiche “antagoniste” che erano emerse nel Sessantotto (gli “anni di piombo“, segnati, in Italia, dalla violenza politica e dal terrorismo, cfr. questa scheda video). Ecco la mia videolezione al riguardo:
4. La crisi del comunismo mondiale (1989-91) e la conseguente fine della guerra fredda, cfr. questa pagina. Ecco la mia videolezione al riguardo:
5. La crisi dei riferimenti politici e culturali tra guerra fredda e mondo contemporaneo (anni Novanta): guerra in Iugoslavia (cfr. anche questa scheda video), prima guerra del Golfo, la difficile situazione della Russia post-comunista, la tragedia della Somalia e del Ruanda, Tangentopoli e dintorni. Ecco la mia videolezione al riguardo:
6. La crisi del rapporto con il mondo islamico, l’emergere dell’islamismo radicale (11 settembre 2001) e le “primavere arabe” (2011) [cfr. il resto di questa pagina]. Ecco la mia videolezione al riguardo:
7. La questione delle periodiche crisi economiche (1929, 1973, 1987, 2009, 2020), ambientali, culturali e sanitarie. Ecco la mia videolezione al riguardo:
Tra le lettura più rilevanti che aiutano a inquadrare l’età contemporanea si segnalano i contributi di Francis Fukuyama sulla “fine della storia” e di Samuel Huntington sullo “scontro di civiltà”.