Daremo ora uno sguardo a quello che, durante il Basso Medioevo, accade intorno all’Europa (o ai suoi margini), con tanto maggior interesse quanto più esercita un’influenza, diretta o indiretta, sulle vicende dell’Europa (in particolare dell’Europa occidentale, cattolica).
Dovremo, quindi, parlare di Russi, Mongoli, Arabi, Turchi, Cinesi…
Quindi vedremo come, anche a in rapporto con i commerci che legavano l’Europa al resto del mondo, nel Trecento si sia registrata una svolta in campo economico e culturale, in particolare con la diffusione della terribile peste del 1348.
N.B. Alla domanda “Perché, invece, non seguiamo, nello studio della storia, un ordine cronologico?” si può rispondere come segue.
Se intendiamo lo studio della storia come un’ “ermeneutica del presente“, cioè un modo di comprendere l’origine delle forme della cultura (politica, economia, arte, letteratura ecc.) di cui facciamo esperienza nel nostro tempo, come sappiamo, la cosa migliore da fare è studiare longitudinalmente i diversi “fenomeni d’origine”.
Per quanto riguarda il presente percorso ci dedicheremo sinteticamente a ricostruire la storia di vari popoli extraeuropei (ricorrendo alla tecnica quasi cinematografica del flashback) via via che questi entreranno in contatto con la storia europea, secondo uno stilema che risale al primo storico occidentale, Erodoto di Alicarnasso.
Il rischio di questo approccio è quello di pensare che gli argomenti studiati dopo riguardino eventi storici accaduti dopo quelli relativi agli argomenti studiati prima. Per evitare di incorrere in questi errori di prospettiva la cosa migliore è ripassare i diversi argomenti valendosi di cartine geostoriche dinamiche, come queste due, relative rispettivamente all’Europa e al mondo.