L’azione correlata delle cause efficiente e finale, che soggettivamente è percepita, quando perviene a coscienza, come amore o desiderio, può essere rappresentata come campo di forze o come anima.
Ideale della prospettiva meccanicistica è la riduzione della forza a puro movimento reversibile in uno spazio delle fasi ossia la dimostrazione del carattere apparente della forza (cfr. “forza centrifuga”), ossia la cartesiana-einsteiniana geometrizzazione della fisica con conseguente abolizione del tempo.
Le forze, in quanto, viceversa, non sono riducibili e agiscono in un tempo virtuale, irreversibile, determinano, nell’ordine esplicato (spazio-temporale), campi vettoriali (orientati). In tal modo le forze assolvono la funzione di cause (effettive, ossia efficienti correlate a cause finali) ossia di anime.
Non è possibile, in effetti, neutralizzare la nozione di forza (con il suo tratto antropomorfico), specialmente come interazione che agisce a distanza, da intendere come tendenza teleologicamente orientata (causa finale).